di MORENO BUCCI – Il caso di Viareggio, intervista all’architetto Daniele Emilio Cinquini presidente del comitato Via Matteotti.
Quando ero presidente della Commissione Sviluppo sostenibile del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ebbi l’opportunità di guidare il gruppo di lavoro sulla situazione delle stazioni radio base della telefonia mobile, che aveva raggiunto una non indifferente estensione sul territorio. Fui relatore del gruppo e il 31 maggio 2001 il Congresso approvò la Risoluzione n. 115 sulla materia.
Dal nostro punto di vista le istituzioni locali e regionali avrebbero dovuto svolgere una funzione trainante, sia nel controllo della situazione sia nella disposizione di piani a livello locale per garantire al massimo l’integrità della salute dei cittadini: “Rappresentando il livello di governo più vicino alle persone, dovrebbero sottolineare che ci sono opinioni contrastanti sulle prove scientifiche disponibili e su quanto siano convincenti. Rimane una mancanza di consenso tra gli esperti su se e a quali livelli i campi elettromagnetici e le radiazioni elettromagnetiche possono influenzare gli esseri umani.”
Su queste basi iniziò il lavoro anche a Viareggio. Costituimmo una Commissione inter-circoscrizionale che iniziò a lavorare e che presentò un piano di lavoro all’Amministrazione. Grazie specialmente all’intelligenza ed alla disponibilità dell’Assessore Mauro Rossi si giunse alla redazione del Piano comunale.
La Risoluzione 115 guardava lontano: “Si dovrebbe prestare maggiore attenzione al futuro, quando potrebbero esserci molte più antenne, quando la modalità di trasmissione potrebbe cambiare, quando l’intera portata dell’esposizione umana non sarà quella “singola antenna” o “albero” che è in esame oggi. Qualsiasi autorità lungimirante dovrebbe considerare tutte le emissioni elettromagnetiche aggiuntive che stanno arrivando a noi in così tante nuove forme, “esplodendo” nel nostro ambiente dai satelliti, dai radar, dai proliferanti segnali radio e TV di sempre più energia, nonché da linee elettriche (alcune che trasportano segnali RF)”.
Quello che oggi è semplicemente il ‘suggerimento’ di un problema (in particolare agli occhi degli interessi costituiti), potrebbe diventare un problema enorme per la prossima generazione. La salute dei cittadini dovrebbe essere potenzialmente messa a rischio aspettando la prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, del danno, prima di intraprendere un’azione preventiva?”
In tale ottica il rapporto con le amministrazioni, a Viareggio, era stato poi delegato al funzionamento di un “tavolo di Lavoro” tra l’Amministrazione e le associazioni operanti nella difesa dei cittadini. Si inserisce, ad un certo momento – era il 2014 – un nuovo Comitato, “Via Matteotti”, e della sua opera ci occupiamo ascoltando il suo presidente, l’Architetto Daniele Emilio Cinquini.
Come nacque il comitato?
Il Comitato nasce, per volontà dei cittadini riuniti in assemblea pubblica – risponde Cinquini. Alla Croce Verde di Viareggio il 29 marzo 2014. a seguito della collocazione di un’antenna ripetitore SRB della Vodafone per la telefonia mobile, di ultima generazione, alta 30 metri, nell’area della sotto stazione. Nel piano urbanistico il sito è definito sensibile, posto tra via Giacomo Matteotti e l’angolo di via Burlamacchi, l’area è di proprietà delle RFS ed è indicata come sotto stazione, il 26 marzo 2014 è stata collocata l’antenna senza che i residenti fossero informati, come prevede la legge, subendo una atto di violenza.
Dunque, in prossimità della centrale elettrica.
Il sito in questione, aveva già una importante componente di effetti magnetoelettrici legati alla presenza della centrale elettrica, i cavi dell’alta tensione, e le linee elettriche della ferrovia, oltre alla presenza di un ripetitore delle RFS della Tim, e altri due ripetitori di telefonia mobile nel raggio di 240 metri, piazza Dante e mercato ortofrutticolo. Ci sono poi a breve distanza: quattro scuole, due materne e due primarie, un parco pubblico e la Pubblica Assistenza Croce Verde. Il Comitato si è formato, appunto, con lo scopo e l’intento di fornire informazioni e prevenzione per la salute e la sicurezza di tutti i cittadini. La città, e il suo territorio, sono invasi da tutta una serie di antenne e ripetitori, di cui è previsto un notevole incremento sia in termini del posizionamento di nuove antenne, che il potenziamento tecnologico di quelle esistenti.
L’Arpat cosa ha detto in proposito?
Per quanto riguarda i rilievi dell’Arpat, sempre richiesti da noi al Comune, non sono mai stati ultimati: esprimiamo la nostra convinta preoccupazione, perché lo suggeriscono la fisica e la medicina oltre che il buon senso, che un corpo sottoposto per anni all’esposizione di più fonti – bassa, alta tensione ed elettromagnetismo – come nel caso del sito in questione, può subire effetti ad oggi non prevedibili. E’ fatto notorio, che Viareggio e la Versilia, abbiano un triste primato dovuto ad un tasso progressivo elevato di mortalità per tumori, già denunciato dalla ASL n.12, e reso noto dalla stampa locale. Abbiamo avviato una prima indagine nella via Matteotti ed è emerso che nel palazzo delle RFS ci sono stati 11 decessi per tumore e altri 22, a meno di 70 metri dall’elettrodotto e dai cavi elettrici della ferrovia, tant’è che il Comune, su nostra segnalazione, ha avviato un ulteriore indagine epidemiologica. La nostra è sempre stata una denuncia di pericolo! Il Sindaco, garante della salute pubblica ci deve fornire tutte le garanzie necessarie.
Quali erano le richieste iniziali del nuovo comitato?
Chiedevamo: di togliere l’antenna Vodafone dal sito di via Matteotti già fortemente inquinato; di iniziare le procedure per la bonifica del sito sensibile di RFS di via Matteotti, dalla centrale elettrica e i cavi dell’alta tensione, secondo i dettami della legge europea; l’impegno formale e la certezza che sia affidato l’incarico ad una ditta o a un esperto del settore, per redigere il nuovo piano della telefonia mobile e il regolamento, tenuto conto che è oltre 10 che ne siamo sprovvisti; di riprendere subito le trattative del tavolo di lavoro.”
Dove risiede, a vostro avviso, il pericolo delle onde elettromagnetiche?
Un numero sempre maggiore di organizzazioni e molti altri studi scientifici non fanno altro che avvalorare i risultati dello studio brasiliano. Persino l’Organizzazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (International Association for Research on Cancer, IARC), dopo aver esaminato le varie ricerche ha concluso e sottolineato che le onde elettromagnetiche, incluse le radiazioni delle stazioni radio base, sono un possibile cancerogeno. Il pericolo delle reti mobili deriva dalla costante attività delle Stazioni: emettono radiazioni da radiofrequenze pulsate. E’ stato provato da migliaia di studi scientifici, che queste radiazioni causano un danno biologico al corpo, che precede la malattia. Possono infatti, essere annoverate altre conseguenze all’esposizione, oltre al cancro, mutazioni genetiche, disturbi della memoria, ostacoli per l’apprendimento, insonnia, sindrome da deficit di attenzione, sbalzi ormonali, sterilità, demenza e complicazioni cardiache.”
Come è proceduto il lavoro con l’Amministrazione comunale nel Tavolo di Lavoro?
Dopo i vari passaggi dalla Giunta “Betti nel 2014”, i Commissari Prefettizi e le nuove elezioni nel 2015 si è insediata la giunta Del Ghingaro. Da allora, coi tecnici comunali e gli assessori: Pesci prima e poi Pierucci dopo, abbiamo partecipato ai tavoli di lavoro con i diversi Comitati: Comitato Marco Polo, Comitato Via Matteotti, Comitato Pedona Ambiente e Salute, appartenenti alla Rete Ambientale della Versilia, e la Commissione Varignano. Siamo stati impegnati a lungo ed abbiamo presentato ogni volta che lo ritenevamo opportuno opposizioni in atti al protocollo, che però non hanno mai avuto alcuna risposta. A giugno 2017 l’Amministrazione ha dato incarico al Prof. Gianfranco Cellai dell’Università di Firenze Dipartimento di Fisica, per la redazione tecnica del Piano della Telefonia mobile. Come Comitati abbiamo immediatamente recapitato al Prof. Cellai le nostre indicazioni per la redazione di un piano più cautelativo, inviandolo anche tramite il protocollo del Comune, ma anche in questo caso non abbiamo avuto nessuna risposta.
Poi cosa è avvenuto?
Il 30 ottobre 2017, il Consiglio Comunale ha adottato il Piano della Telefonia Mobile. I Comitati, in tempo utile, hanno presentato le loro Osservazioni inviandole al Protocollo del Comune (in data 13.12.2017). Il 25 maggio 2018, è stata convocata la Commissione Ambiente, per discutere del progetto per il piano, solo due giorni prima e senza alcun invito ufficiale ai Comitati i quali, casualmente informati, si sono egualmente presentati. Si è verificò un tentativo di forzatura finalizzato a svolgere la seduta. L’assessore Pierucci affermò l’urgenza di procedere ed approvare il Piano della Telefonia Mobile, informando che non erano valide le Osservazioni presentate dai Comitati in quanto soggetti non abilitati a tal fine, dopo che avevamo partecipato ai tavoli di lavoro. Tutto ciò non solo offende la democrazia e la partecipazione, ma nello specifico denota l’assenza di responsabilità verso la salute dei cittadini. Infine la Commissione è stata sospesa. Il 28 maggio 2018 il Consiglio Comunale fu convocato per approvare il Piano, che poi fu rimandato al 6 giugno.
Il Piano venne poi approvato?
Si, il sindaco Del Ghingaro fece approvare in giunta il nuovo Piano della Telefonia Mobile, confermato dal Consiglio Comunale il 6 giugno 2018.
Qual’è stata la vostra reazione?
I Comitati e la Rete Ambientale ritennero che il nuovo piano non tutelasse la popolazione esposta ai rischi di malattie ed effetti negativi per la salute anche gravi ed invalidanti. Oltre al fatto che iI Piano, prevede un alto numero di nuovi siti, ben 9, e di 29 nuove SRB (Stazioni Radio Base), in particolare un ulteriore aumento di ripetitori per la zona della ex Circoscrizione Centro-Marco Polo, con un conseguente aumento dell’inquinamento elettromagnetico, già molto alto. A giugno 2018 sul territorio di Viareggio le RSB esistenti erano 68 con la previsione 2020-21 avremo in totale SRB esistenti 68+29 = 97. Nel piano, il valore di campo elettromagnetico è di 5,5 V/m, troppo vicino al limite di legge di 6,0 V/m. Il principio di precauzione prevede che in un buon piano sia di 0, 2- 0,5 V/m.”
Quindi, quale iniziative avete assunto?
Dopo un’attenta e ponderata riflessione, decidemmo di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Lucca, al Comune di Viareggio, all’assessore all’Ambiente della Regione Toscana, al Garante regionale dell’informazione e della partecipazione, al Prefetto di Lucca, all’Arpat, all’Usl, oltre ai Ministeri: della Salute, dello Sviluppo Economico-Telecomunicazioni, dell’Ambiente Tutela del Territorio e Mare. L’esposto è stato spedito il 5 novembre 2018 2018 dall’Ufficio Centrale delle Poste di Viareggio Via Garibaldi.”
Da allora il Tavolo di Lavoro ha cessato il suo lavoro?
Sì. I Comitati e la Commissione che hanno presieduto i tavoli di lavoro sono: Comitato Marco Polo, (presidente Marcello Ricci), Comitato Via Matteotti (presidente Daniele Emilio Cinquini), Comitato Pedona Ambiente e Salute (presidente Luca Coluccini) tutti facenti parte della Rete Ambientale della Versilia, e la Commissione Varignano (presidente Sirio Orselli).
Avete, poi fatte altre mosse?
Successivamente nel 2020 abbiamo infine proceduto a diffidare per ben 2 volte il sindaco ad istallare sul nostro territorio antenne del 5G.
A conclusione dell’intervista a Cinquini c’è da fare una riflessione, che va oltre alle preoccupazioni già riportate nella Risoluzione 115 che pubblichiamo. Quel “problema enorme” per la salute dei cittadini, non solo è passato in seconda o terza linea, ma la situazione delle comunicazioni telefoniche e del web da attore “terzo” tra cittadini ed amministrazioni è passato ad essere una delle “cause efficienti” di un disastro universale per i popoli del mondo, uno strumento non più da contendere, ma da subire, in nome del “progresso” ed ancor più del “profitto”, obiettivo vero, che stritola l’umanità.
Moreno Bucci è nato e vive a Viareggio. E’ pensionato della Banca Toscana. Ha ricoperto cariche pubbliche come esponente del P.S.I. tra le quali quella di assessore alla Cultura del Comune di Viareggio, membro della Direzione Nazionale e della Giunta Esecutiva dell’AICRE, presidente della Commissione Cultura e Sviluppo Sostenibile della Conferenza dei Poteri Locali e Regionali d’Europa a Strasburgo.