Rosella Postorino è nata a Reggio Calabria nel 1978 e cresciuta in provincia di Imperia, vive e lavora a Roma. Con il suo romanzo “Le assaggiatrici” (Feltrinelli 2018), tradotto in oltre 30 lingue, ha vinto il Premio Campiello e altri 9 premi, tra i quali, per l’edizione francese, il Prix Jean-Monnet. Da questo romanzo sarà tratto un film diretto da Silvio Soldini.
Ha pubblicato “La stanza di sopra” (2007), “L’estate che perdemmo Dio” (2009), “Il corpo docile” (2013), “Il mare in salita” (2011), “Tutti giù per aria” (2019), “Io, mio padre e le formiche” (2022). Il suo ultimo romanzo, “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli 2023), è stato finalista al Premio Strega e ha vinto il Premio Asti d’Appello, il Premio della giuria popolare I Fiori Blu, il Premio speciale della giuria per la Donna Scrittrice, il Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo e il premio Buk
Nei nervi e nel cuore (edizioni Solferino, settembre 2024) rivendica “il nostro diritto di trionfare e di perdere, di essere limpidi e imprescrutabili, qualcosa che difficilmente si può afferrare del tutto, perché siamo ambigui, cioè umani”. Come dice il sottotitolo dell libro: un “Memoriale per il presente”.
“È faticoso provare a cambiare la traiettoria di un destino, è da perderci il sonno”. Il tentativo è al centro di questo libro: un diario pubblico, nel quale l’apprendistato alla vita è sempre incespicante, come per chiunque.
L’inizio è l’infanzia, il tempo che fonda l’esperienza di ognuno di noi e in cui, come scriveva Cesare Pavese, «nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore». L’infanzia di Rosella Postorino è stata segnata da uno sradicamento, e il suo sentirsi estranea, diversa, ansiosa di riscatto ha generato lo sguardo che ha sul mondo.
In queste pagine, è continuo lo scambio tra narrazione personale e collettiva, perché in fondo le nostre esistenze, le nostre scelte, si somigliano: andarsene, restare, aver paura di fallire, di perdere qualcuno, o sé stessi. Siamo tutti mossi dal desiderio, dubbiosi sulla felicità possibile, tentati da un impossibile ritorno a casa, gettati nostro malgrado nella Storia.
Con l’impeto dell’analisi e il rigore dell’empatia, Rosella Postorino racconta quel luogo edenico e scosceso che è la famiglia, le aspirazioni e le difficoltà delle donne, la vulnerabilità dei corpi, le ingiustizie che abitano la Terra, i dilemmi etici della contemporaneità, e la fede assoluta nella letteratura. Racconta lo sconcerto, l’abisso, la tenerezza di essere umani.
