di GINO ANGELO TORCHIO – Patrizia Valpiani, Liriche d’amore, Ed. lucidellanotte (seconda ed.) Roma 2020 – pag. 76 – euro 12,00
di GINO ANGELO TORCHIO
Non occorrono parole ricercate, né ampollose, né esibizionismi letterari per esprimere l’incanto con cui il sogno, il desiderio, il sensuale, l’ambito, il precario e persino il dolore, silenzioso ma straziante per la perdita dell’amato, descrivono i sentimenti, e le emozioni che pervadono il modo di amare di Patrizia Valpiani. Uso la parola “incanto” perché non trovo altro termine, tanto la complessità delle emozioni vissute sfociano incredibilmente nella naturalezza di ciò che “è” e “vive” una donna-poeta. Ogni attimo di profonda sensualità rifugge dai toni stridenti e conferisce ai versi una carica razionale di movimenti e di immagini in grado di suscitare meraviglia e sorpresa. La silloge di poesie, con cui Patrizia Valpiani si presenta al pubblico, è una commovente e sobria miscela di sogno, sentimento, amore puro e profondo, che in certi momenti, quasi raggiunge l’invidiabile. Non solo: la freschezza e l’impulsività del sentimento si confondono in una dimensione intima di due corpi che vivono l’attesa con la stessa gioia che precede la festa,in cui tutto si compie pur prestandosi a succedere. All’attesa seguono la rivelazione, il dono di sé, la completezza a tal punto che il lettore viene spinto in una realtà per nulla utopistica, né immaginifica, ma vera e invidiabile. L’amore, la passione e il modo di amare l’altro sono una forza inesauribile che, anche quando tutto finisce, permette di addolcire il dolore, donando gioia e sostegno: le parole dell’amore perduto/ son cadute nella profondità di un pozzo/ sporgersi a volte fa paura/ Eppure mi ttira Ho tanta sete./ Butto giù il mio secchio/tiro forte e aspetto”. “…scrivo i miei ricordi dell’amore/ per bagnarmi l’anima/ e asciugarla al sole del tramonto” Sono ricordi vivi, fortificanti che evidenziano la continuità di un amore passionale e intenso, come deve essere:. Quando l’amore cresce/ inonda di luce e nel buio/ ti vuole rimane si accende”… “ti prendo, mi prendi/ non voglio perderti mai/ perché MAI è un casino di tempo”.
(ringraziamo Gino Angelo Torchio per la recensione)