di EDOARDO CAPPELLI – Proliferano in Italia e anche in Toscana le conferenze riconducibili alla propaganda del Cremlino contro l’Occidente.

È notizia recente e sta suscitando un certo scalpore, la conferenza che avrà luogo a Lucca il giorno 27 gennaio.
Questa conferenza, chiamata “Verso un nuovo mondo Multipolare”, è stata organizzata dall’associazione di volontariato filorussa “Vento dell’Est”.
Lo slogan dell’associazione lascia poco spazio all’immaginazione: “L’Italia deve diventare un elemento eterno dell’anima russa”.
L’associazione, il cui presidente è l’ex Casapound Lorenzo Berti, che in passato definì il 25 aprile “giorno di lutto nazionale”, si rammarica del deterioramento dei rapporti fra Russia ed Italia a seguito dello scoppio del conflitto Russo-Ucraino.
Ci sarebbe da chiedersi perché i rapporti tra i due Stati si siano deteriorati e se, per loro, il diritto internazionale e la sovranità nazionale valgano ancora qualcosa o se si dovrebbe tornare all’egemonia del diritto del più forte.
Tra i conferenzieri saranno presenti il fotoreporter Giorgio Bianchi, già noto all’ala “rossobruna” della politica italiana, che abbraccia i vetero-comunisti di sinistra ed i nostalgici neofascisti di destra;
lo stesso Lorenzo Berti, fondatore dell’associazione “Vento dell’Est” e – tra gli altri- il filosofo Aleksandr Dugin, direttamente in collegamento da Mosca. Dugin è stato vicino, in passato, allo stesso Vladimir Putin, di cui è diventato ideologo di riferimento. Oltre ad essere promotore di una filosofia politica definita “neofascista”, è stato anche fondatore – tra gli altri – del “Partito Nazional-Bolscevico” russo.
Un partito caratterizzato da anti-atlantismo, stalinismo e nazionalismo russo.
Il desiderio di questa ideologia politica è una, neanche troppo celata, egemonia Euro-Asiatica che faccia capo a Mosca e caratterizzata da un oltranzismo religioso di stampo cristiano ortodosso.
Ricca del più disgustoso nazionalismo tradizionalista e delle più becere nostalgie staliniane, anti-americane e proto fasciste, questa conferenza è il luogo di ritrovo per i nostalgici di ogni tipo di dittatura e per i tanti boccaloni che si lamentano di aver fatto diventare l’Italia una “colonia americana”.
Il problema, tuttavia, non è solo della destra, anche a sinistra proliferano simpatizzanti delle dittature. Ciò è dimostrato anche dai casi dei comuni di Modena (Medaglia d’oro alla Resistenza, tra l’altro), Milano e Bologna, in mano alla sinistra e dove comunque sono sorte conferenze ed eventi chiaramente riconducibili alla propaganda del Cremlino, che sembrano lamentarsi della resistenza ucraina, rea di “non essersi ancora stancata” di combattere l’aggressore russo.
Gli Stati Europei hanno scelto il modello di vita occidentale semplicemente perché migliore, perché garantisce maggiori libertà individuali, elezioni regolari, libera stampa e dibattito pubblico.
In Occidente non si viene uccisi per il proprio orientamento sessuale o per la violazione di qualche precetto religioso, come succede in Iran e testimoniato dai casi di Mahsa Amini e Armita Gerawand.
In Occidente non si uccidono o perseguitano i giornalisti e gli oppositori politici, come accade in Russia ed insegnano i casi di Anna Politkovskaja e di Aleksej Naval’nyj.
In Occidente non esistono i campi di rieducazione come in Cina.
Come al solito, i “bastian contrari” di professione non decidono mai di lasciare l’Occidente libero e democratico per dirigersi verso lidi a loro più congeniali: come la Cina, l’Iran, il Venezuela, la Corea del Nord o la Russia ma si limitano a bofonchiare in merito ad una generica “Pace”, che però fa sempre gli interessi dell’Aggressore e mai dell’Aggredito.
In una regione come la Toscana, poi, famosa per essersi distinta durante la Resistenza nella lotta al Nazifascismo, combattendo a fianco dei soldati anglo-americani.
Oltre all’onta morale che simili vicende causano alla storia della nostra regione, ci sarebbe anche da indagare in merito alle influenze che la propaganda Russa ha sul nostro Paese, evidentemente percepito come il ventre molle dell’Occidente.

Edoardo Cappelli è nato nel 2001, vive a Casoli frazione di Camaiore, studente alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa.