di FEDERICO QUADRELLI – Italia 22 punti, 65 Svezia e Spagna, 64 Danimarca e Gran Bretagna, 57 per la Francia e 52 per la Germania.
ILGA-Europe, l’associazione internazionale per i diritti delle persone LGBT, redige ogni anno un rapporto sui vari paesi europei circa la qualità della vita per le persone Gay, Trans e Lesbiche. L’Italia, purtroppo risulta il fanalino di coda. L’indicatore ILGA dà un 22% all’Italia contro il 65% di Svezia e Spagna, 64% di Danimarca e Gran Bretagna, 57% per la Francia e il 52% per la Germania. L’approvazione del DDL Zan, ossia il provvedimento di contrasto all’omotransfobia e all’abilismo, aiuterebbe molto a migliorare la nostra situazione a livello internazionale.
Il contrasto alle forme d’odio dovrebbe essere un impegno trasversale ad ogni gruppo politico, ogni credo religioso e ogni visione delle cose. Purtroppo, invece, in Italia non è così: a livello politico la destra radicale rappresentata da Lega e Fratelli d’Italia si oppone fermamente, mentre Forza Italia è divisa al suo interno.
Il blocco di centro-sinistra (PD e LeU) con il M5S ed Italia-Viva – ossia la vecchia maggioranza del governo Conte 2 – aveva compattamente appoggiato il ddl alla Camera, mentre al Senato Italia Viva si è sfilata proponendo modifiche radicali al testo, per altro chiedendo la modifica di modifiche fatte da loro stessi alla Camera. Questo rappresenta senza dubbio un pericolo per l’approvazione del DDL Zan, che oggi (06.07) è stato invece calendarizzato per il 13.07.
Gli incontri dedicati al tema sono stati già numerosi, e continueranno. Il mondo LGBT è sicuro che la mossa di Italia Viva sia funzionale ad accordi politici in vista delle prossime elezioni con le destre. Su questo gli interventi della Sen. Monica Cirinnà (PD) e di Sergio Lo Giudice (ReteDem), all’iniziativa promossa dalla Federazione del PD della Versilia del 5.7, sono stati molto chiari.
L’atteggiamento di Italia Viva, quindi, sarebbe semplice cinismo ed opportunismo politico. Su questo diciamo però: “ai posteri l’ardua sentenza”.
Soffermiamoci un attimo sulle accuse e critiche emerse dalle destre, da IV e anche da parte della Chiesa Cattolica.
Il DDL Zan metterebbe il bavaglio e dunque limiterebbe il diritto d’espressione? No, si tratta di una bugia bella e buona: il DDL punisce quelle manifestazioni di pensiero che producono atti di violenza e di discriminazione. Si tratta dell’estensione della legge Mancino. Significa che se una persona vuole affermare che per lei/lui la famiglia è solo quella formata da un uomo e una donna, lo può dire.
Il limite posto alla libertà d’espressione è quello previsto dalla nostra Costituzione: se si incita all’odio e alla violenza contro un gruppo o un singolo, in virtù di una sua condizione personale, si commette un reato. Questo DDL, quindi, estende la fattispecie dei crimini d’odio a cui si aggiungerebbero quelli motivati dal sesso, dall’identità di genere e dall’essere portatori di disabilità. Si tratterebbe di un passo in avanti importante, ma certo non una rivoluzione. Anche dopo l’approvazione di questo DDL la strada per una società più inclusiva, tollerante e giusta, sarà lunga.
Concludiamo con una nota positiva e basata sui dati. Mentre alcuni gruppi politici in parlamento giocano sulla pelle delle persone, la società italiana si dimostra assai più matura della propria classe dirigente.
Secondo il sondaggio condotto a maggio 2021 dall’istituto Demos&Pi, infatti, il 24% delle italiane e degli italiani si dice molto a favore con i contenuti del ddl Zan ed il 46% a favore. In totale, quindi, il 70% appoggia questa legge. Scomponendo il dato per orientamento politico si scopre che è d’accordo con l’approvazione di questa legge l’87% delle elettrici e degli elettori del M5S, l’85% per il PD, il 71% per Forza Italia e, sorpresa delle sorprese, addirittura il 60% delle elettrici e degli elettori della Lega ed il 55% di quelli di Fratelli d’Italia.
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Federico Quadrelli, sociologo, vive a Berlino. Attivo nella SPD è il presidente del Partito Democratico in Germania e segretario del PD di Berlino. Consigliere Comites della Circoscrizione Consolare di Berlino/Germania. Collabora con riviste scientifiche italiane come neodemos.it e Scienza&Pace.