Il costituzionalista Alfonso Celotto: Occorre un riordino normativo del gioco pubblico in Italia, uniforme su tutto il territorio nazionale.
“Operiamo nel rispetto dei più solidi principi etici e morali e ci impegniamo affinché il nostro cammino di crescita sia sempre sostenibile e crei valore per le comunità in cui operiamo” sostiene Lottomatica, il primo operatore italiano nel mercato del gioco pubblico autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, uno dei maggiori player a livello europeo.
Lottomatica ha dato vita ad un tour iniziato a Trento, il secondo talk si è svolto a Firenze il 6 luglio scorso, con lo scopo di rafforzare il dialogo tra il mondo delle istituzioni, degli enti locali e degli attori economici e sociali del territorio da un lato, e i principali soggetti del settore del gioco pubblico dall’altro, sul tema della tutela dei consumatori e del gioco legale.
“Siamo in grado di offrire esperienze di gioco sicure e coinvolgenti attraverso tutti i canali di vendita grazie all’ampia gamma di prodotti e servizi, l’expertise e gli investimenti in innovazione, tecnologia e sicurezza per i giocatori” dichiarano dalla sede romana.
Nel 2020 – secondo uno studio dell’Osservatorio Gioco d’azzardo 2021, realizzato da Nomisma in collaborazione con BPER Banca – il 42% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha fatto giochi d’azzardo/di fortuna, sviluppando nel 9% dei casi pratiche di gioco problematiche, con ripercussioni negative sulla sfera socio-emotiva e relazionale. È stato invece il 25% degli over 65 a giocare d’azzardo negli ultimi 12 mesi.
Sul contrasto al gioco d’azzardo patologico la psichiatra Sarah Viola sostiene che “come per ogni dipendenza, anche per la ludopatia è fondamentale la prevenzione, che inizia nella scuola, in famiglia e nei centri di aggregazione giovanile e poi si dipana attraverso due momenti: la formazione e l’informazione corretta”. Secondo Viola la semplice proibizione di per sé non può funzionare: “Sono convinta che solo un gioco libero ma assistito – che permetta di individuare le situazioni di rischio e di offrire, lì davvero, un argine e un supporto terapeutico – possa rappresentare un valido aiuto per i giocatori patologici. La direzione in cui muoversi deve volgere soprattutto verso una presa di coscienza e responsabilizzazione da parte del giocatore”.
Secondo il direttore dell’Ufficio dei Monopoli per la Toscana, Ernesto de Feo “il settore del gioco legale ha bisogno di una legislazione il più possibile univoca e razionale. Oggi la legiferazione avviene non solo a livello statale, ma anche regionale e comunale, con ricadute spesso negative per la tutela del consumatore e degli operatori del comparto. Per questo auspico un testo unico in grado di raccogliere tutti i provvedimenti legislativi e regolamentari per semplificare una normativa settoriale di non facile interpretazione e applicazione”.
Il Vicequestore di Firenze, Maria Assunta Ghizzoni, presente all’incontro di Firenze, ha ricordato come “la Polizia di Stato, attraverso le sue articolazioni centrali e periferiche, sia in primissima fila nell’attività di prevenzione e di contrasto al gioco illegale”. E a tal fine ha sottolineato “può contare sul lavoro di personale altamente specializzato i cui obiettivi fondamentali sono la lotta contro ogni forma di illegalità e la criminalità organizzata, il pieno rispetto delle norme da parte di tutti i soggetti della filiera e la tutela dei consumatori finali in modo che gli sia consentito di giocare in contesti resi sicuri dalle leggi dello Stato e dal buon operato dei concessionari”.
Per il presidente nazionale STS ( il Sindacato Totoricevitori Sportivi) Giorgio Pastorino, “la ricerca di una nuova sostenibilità che bilanci i legittimi interessi privati con la tutela della salute dei giocatori è, prima di tutto, un interesse del settore che merita un riordino generale e regole certe, valide su tutto il territorio nazionale”. Una sfida che impone allo Stato di assumere una scelta decisiva: “Sostenere il gioco legale considerandolo un valore aggiunto a tutela dei consumatori e del lavoro di decine di migliaia di addetti e un baluardo contro l’illegalità, tornata forte sul territorio durante la fase pandemica, oppure rinunciare, lasciando che tutto finisca nel caos. Comunque vada, la decisione non potrà essere rimandata all’infinito”.
“Necessità di chiarezza” dice il costituzionalista Alfonso Celotto. “Occorre che si arrivi il più rapidamente possibile al riordino normativo della disciplina del gioco pubblico in Italia, in modo che vi sia uniformità su tutto il territorio nazionale in linea con gli orientamenti di fondo decisi a livello statale. Non si può avere una legge diversa per ciascuna regione e lo stesso discorso vale pure per i regolamenti adottati dai comuni. Le imprese e i lavoratori che operano in questo settore industriale hanno il sacrosanto diritto di poter fare affidamento su regole chiare, stabili e uguali per tutti. Per questo spero che le varie iniziative in via di adozione a livello regionale vengano sospese in attesa della nuova normativa nazionale”.
Lottomatica è un mondo giovane di professionisti considerando l’età media di 42 anni dei suoi 1.450 dipendenti e diretti e di oltre 16.000 persone che lavorano nella rete specialistica in franchising.
Il Decalogo del Gioco Responsabile di Lottomatica
(foto: il Talk di Firenze – Lottomatica Ufficio stampa)
