ELEZIONI – Gli Zingarettiani: il sen. Marcucci a Lucca si comporta da padrone e teme nel partito i candidati portatori sani di preferenze
In questi giorni si è assistito ad uno spolvero, ad un arruffarsi di articoli, di lamentele sui social, con minaccia di stracciare la tessera. Sembrava d’assistere alla lotta per il controllo di una S.p.A., invece eran solo possibili candidature alle regionali per il PD.
Certo non deve essere stato facile, per la direzione regionale del PD, giostrarsi tra le pressioni che si dice arrivassero dalla direzione nazionale, da Barga e da altri luoghi.
Si è detto di un Remaschi che si candidava per il quarto mandato, con la deroga approvata da Roma, ergo Zingaretti. Ma Remaschi è ormai personaggio troppo noto e può fare ombra e quindi meglio azzopparlo.
Ecco che la sera del 31 luglio salta il banco, gli Zingarettiani, molto in teoria controllori del partito, soccombono ed emettono un comunicato durissimo, dove tra l‘altro si dice che la direzione regionale “Ha deciso di fare fuori il candidato di punta dell’area lucchese, per accontentare chi, senatore Andrea Marcucci in primis, nel partito ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo, pretendendo di decidere per tutti e annullando possibili competitor, portatori sani di preferenze, voti, idee diverse.” Affermazioni gravi, che danno idea del clima e rispecchiano una grossa sconfitta, per un’area che vede come candidato governatore per il PD un Giani che si attribuisce all’area di Renzi e una situazione del territorio, almeno a Lucca, che vede prevalere candidati che almeno in parte non sono espressione del territorio.
Il comunicato è durissimo, minaccia sfracelli, immagino che tra Roma e Barga siano volate telefonate ed altro, ma alla fine con la coda fra le gambe viene accettato tutto e con il 2 agosto si comunica la lista ufficiale dei candidati per il collegio di Lucca. Ecco gli 8 sopravvissuti allo scontro: Francesca Fazzi, Pier Luigi Consorti, Claudia Dinelli Simone Leo, Adalgisa Mazza, Alberto Veronesi, Valentina Mercanti, Mario Puppa.
Remaschi non c’è, la frattura sembra insanabile. Ma domani è un altro giorno e sicuramente avremo una presentazione trionfale dei candidati, con tutto il partito dietro compatto come un sol uomo. Almeno così sarà ufficialmente.
Intanto Renzi, bocciato sonoramente dagli italiani, che aveva detto di abbandonare la politica, ha messo un’altra pedina e sembra divenire sempre più l’arbitro della cosiddetta “sinistra” toscana.

Paolo Pescucci è nato a San Gimignano, Biologo Nutrizionista. Esperto di informatica. Ha lavorato in aziende farmaceutiche italiane e multinazionali. Appassionato di fotografia e storia, ha realizzato numerosi video. E’ presidente dell’Associazione Culturale “Lucca Curiosa”.