di PAOLO PESCUCCI – A Lucca solo ora inizia l’iter per la candidatura UNESCO delle Mura, la Capitale della Cultura è rimasta nel cassetto.
La notizia del riconoscimento UNESCO per la città di Montecatini deve riempire i cuori dei toscani, deve riempire i cuori dei lucchesi, magari con un poco di invidia verso un comune vicino che ha saputo ottenere un risultato tangibile. I nostri cari amministratori in quasi dieci anni di ininterrotto governo cittadino, forse troppo presi a trovare il modo di sistemare la ex Manifattura sud con l’aiuto imprescindibile della Fondazione CrL e cementare altro territorio, non sono riusciti ad essere altrettanto efficaci.
Certo nei primi anni di quest’amministrazione furono spesi centinaia di migliaia di euro per finanziare l’Executive Board e il Consiglio Mondiale delle Federazioni e dei Club Unesco a Lucca, con la prospettiva che quei soldi sarebbero serviti a far conoscere la città ai delegati UNESCO e quindi ottenere più facilmente riconoscimenti. Poi nel 2015 la botta della seconda bocciatura della candidatura di Lucca a Città creativa della musica UNESCO, nonostante Puccini e nonostante i soldi spesi.
Solo adesso, nel 2021, e non per iniziativa della maggioranza, si inizia finalmente il percorso per la candidatura UNESCO delle Mura di Lucca, chissà quando finirà e se verrà ottenuto il riconoscimento.
Certo rispetto a Montecatini c’è una bella differenza, loro sono riusciti ad ottenere, Lucca no. Eppure, tanti altri hanno ottenuto il riconoscimento UNESCO in Toscana, come dice il presidente Giani “la Toscana inanella l’ottava perla della sua splendida collana. Montecatini si aggiunge così ai centri storici di Firenze e Siena, a Pienza, San Gimignano, alla Valdorcia, ai giardini e alle ville medicee e a piazza del Duomo di Pisa”.
A completare il bilancio culturale di questa decennale amministrazione c’è anche la vicenda della città capitale italiana della cultura, riconoscimento ottenuto ad esempio da Pistoia nel 2017, quest’anno da Procida.
Per l’edizione 2024 viene per tempo pubblicato l’apposito bando da parte del ministero, sia Viareggio che Lucca annunciano l’interesse per la candidatura, anzi appare subito una certa ruggine tra i due sindaci per questa contemporanea ambizione. Poi però Viareggio con altri comuni toscani presentano la domanda mentre Lucca, rinuncia perché i tempi erano stretti e rimanda la domanda al 2024, per la candidatura 2026, tanto saranno rogne di un altro sindaco. Ma se i tempi erano stretti come mai gli altri ci sono riusciti? Eppure, il Comune di Lucca aveva recentemente firmato un protocollo d’intesa, sempre con le Fondazioni bancarie che doveva portare a progetti culturali orientati su una visione di alto profilo e, soprattutto, lungimirante, quasi un cedere la politica culturale pubblica ad enti privati. Forse qualcosa per l’ennesima volta è andato storto.
Paolo Pescucci è nato a San Gimignano, Biologo Nutrizionista. Esperto di informatica. Ha lavorato in aziende farmaceutiche italiane e multinazionali. Appassionato di fotografia e storia, ha realizzato numerosi video. E’ presidente dell’Associazione Culturale “Lucca Curiosa”.