Di GIOVANNI RANIERI FASCETTI – In viaggio questa notte in mezzo agli incendi tra Catania e Siracusa, e pensando al nord che non ci consola.
Ovviamente non si può dire che cosa stia veramente accadendo in Italia. Gli amici mi raccontano storie e mi mandano immagini a carattere surreale. Propaganda disfattista? Per il calore sono fusi i cavi elettrici sotto le strade in alcune zone di Siracusa. Catania è senza luce e senza acqua. Non c’è sufficiente corrente nella rete e si fermano gli ascensori, i vecchi sono sequestrati nei palazzi di sette o otto piani piani se abitano in alto.
La mafia (così dicono alcuni fantasiosi) ha dato fuoco all’aeroporto di Catania per dare un colpo durissimo al turismo come avvertimento al Governo; ma pensate cosa vanno a inventare i dietrologi! Le fiamme degli incendi insidiano anche l’aeroporto di Palermo. Gli aerei che atterrano in Sicilia sono semivuoti.
Da Pisa si atterra a Trapani e con gli autobus della ditta Cuffaro si viene trasportati fino a Catania. Il viaggio notturno di quattro ore è, fino oltre Bagheria, inquietante: tutto intorno si vedono incendi con fiamme alte fino a venti metri. In alcuni punti le lingue di fuoco sono lungo la strada (chiamarla autostrada è difficile: ogni poco un cantiere, una deviazione di corsia , una strada di emergenza). Nella giornata di ieri, con temperature a 47 gradi, trazzere panoramiche per chi doveva viaggiare tra Catania e Siracusa, a causa degli incendi prossimi sull’autostrada.
Va forse meglio in Calabria: una mia amica ha voluto addirittura restarci un giorni in più! Le avevano annunciato che il treno letto che aveva prenotato aveva l’impianto di condizionamento fuori uso.
Le immagini che mi arrivano dal Nord ci raccontano tutta un’altra storia. In compenso, molti italiani hanno improvvisamente deciso di abbandonare le isole greche per proseguire le vacanze nella loro città. Qui da noi in effetti la vacanza può essere certo più emozionante! Penso in particolare a quegli amici pisani che mi dicevano che in massa sono andati a Rodi a costruirsi case su case dal momento che lì, come mi dicevano, le Autorità sono estremamente flessibili.
A Pisa se non altro c’è movida, ricostruzione di scene da far west nelle strade, fiumi di alcolici scorrono per le strade del centro storico, come i fiumi del paradiso coranico, fiumi che poi vengono qui convertiti in piscio. Così si crea quell’afrore che ormai è la marca distintiva di un centro neo medievale – o neo-barbarico per meglio dire. Quanto poi ai permessi, potranno forse anche qui costruire ville magari su aree archeologiche o monumentali senza tanti problemi: presto, ad esempio, sarà creato un vasto centro sportivo sull’area della necropoli dei Principi Etruschi.
Signori basta con il Libero pensiero negativo!| impariamo un poco di refrain dalle sagge canzonette d’una volta: “Facciamo finte che… tutto.va ben!” e, soprattutto, “…ma il cielo è sempre più blu!”.

Giovanni Ranieri Fascetti, pisano, classe 1965, è uno storico dell’Urbanistica, archeologo, esperto di Gestione e Marketing del Patrimonio, Cittadino Onorario di Vicopisano e Premio Pegaso d’Oro della Regione Toscana, docente di materie umanistiche presso l’I.T.S. “Pacinotti-Galilei” di Pisa. E’ Presidente del Gruppo “Ippolito Rosellini”, direttore della Rocca del Brunelleschi a Vicopisano e Custode del Tempio di Minerva a Montefoscoli.