Poesia. Il sentire che ci accomuna chiusi nelle nostre case, nell’obbligo di rispettare la legge cresce la noia, ma non cede l’ottimismo
Più che la paura ci costringe a casa la legge. Dopo un po’ il divano dà nausea, i lavori manuali stancano gli ultrasessantenni, i telegiornali hanno una sola parola, le serie televisive danno dipendenza grave e il sonno si fa povero, troppi libri indeboliscono la vista, ma si continua a leggere e si scrive anche per arginare i pensieri e la paura ma talvolta per gioco.
Come la peste
Cacciando vai
Oscuro male
Ribaldo malandrino
Obnubilato hai logica e cuore
Nutrito paure ancestrali.
Ascia su ogni certezza
Vibri a caso e senza sosta
Irriverente peste
Rinnovate ali
Uniranno il battito e
Sarai sconfitto
Maddalena Bonelli è nato a Grassano (Matera) nel 1954, neuropsichiatra infantile ha lavorato fino al 2015 come dirigente di Pediatria all’ospedale di Matera, oggi svolge la libera professione ed è medico di bordo. Scrittrice, ha esordito nel 2013 con la raccolta di poesie “Giorni scalzi” (Premio Kafka 2014).