di GIANCARLO ALTAVILLA -La sua generosità e l’intelligenza colta ci offriranno nuovi regali, intanto auguri e un grande grazie.
Tutto passa, anche le cose belle. Che però lasciano il segno in coloro che le hanno conosciute, apprezzate, amate. Non si tratta di cicatrici ma di strati emotivi, di spazi interiori, di ricordi preziosi, segreti. Le cose belle capitano, ed è fortuna. A volte le cose belle ci vengono offerte, ed è fortuna maggiore, che si completa con la riconoscenza. Tra le mie cose belle, fortunate e grate, c’è la compagnia quotidiana di un giornalista della radio, Marino Sinibaldi. È il direttore di RadioTre, in pensione da qualche giorno.
Sinibaldi è un intellettuale ontologico. La sua cultura non sta nelle tesi, nei pamphlet, nei volumi gonfi di pagine, ma nella sensibilità verso le cose degli uomini, verso la loro socialità, nei pensieri e nelle azioni. Sinibaldi è l’uomo dei libri. Per presentarli, per parlarne, per sviscerarne i significati, le virtù e le prospettive ha inventato, condotto e poi lasciato in mani premurose il programma quotidiano del pomeriggio di Radio3, Fahrenheit (sottotitolo: I libri e le idee).
Per anni, tutti i giorni alle tre in punto, Sinibaldi ha offerto inesaurite occasioni di pensiero, di riflessione, di cultura. Ogni libro è stato una finestra affacciata sul mondo, il punto di partenza di innumerevoli viaggi introspettivi, che dalla concretezza delle parole scritte giungevano alla immaterialità della riflessione e dell’emozione. Tutto ciò, con leggerezza, con parole dal timbro romanesco, quasi a non far dimenticare che l’ironia e la leggerezza sono, alla fine, le lenti più giuste per guardare a noi stessi.
Sinibaldi ha insegnato ai suoi ascoltatori la visione laterale delle cose, quella che sta oltre, al lato della loro prima apparenza, e che, spesso, ne indica il significato più vero, perché segreto. Se il libro l’avevi letto, sentirne le considerazioni ‘di quelli di Fahrenheit’ te ne offriva sempre una analisi nuova, fatta di comparazioni, di riflessioni introspettive o sociali; se non l’avevi già letto, Sinibaldi ti regalava quanto è più prezioso per il lettore: la curiosità di leggere un nuovo libro.
Al direttore di Radio3 devono ascriversi, oltre a Fahrenheit, tanti altri sofisticati e intelligenti programmi: MateRadio, i Festival, gli speciali. Tutti rimarranno, perché troppo preziosi per non diventare (come già sono) i capisaldi della cultura alla radio.
Sono sicuro che Marino Sinibaldi, la sua generosità e l’intelligenza colta ci offriranno altri e nuovi regali. Ma non mettiamogli fretta, questo è il momento degli auguri e dei ringraziamenti.
Giancarlo Altavilla è avvocato amministrativista, cassazionista, professore a contratto all’Università di Pisa