Per tante persone parlare in pubblico è estremamente imbarazzante, anche se si tratta del classico “discorso” durante la festa di compleanno. Questo disagio può diventare molto limitante, se si svolge una professione che richiede spesso un buon “public speaking”.
Ci sono individui che sembrano naturalmente portati per l’oratoria, disinvolti davanti a una vasta platea. Anche se ci sentiamo negati, però, possiamo fare molto per migliorare le nostre capacità. Vediamo alcuni consigli pratici tra organizzazione e aspetti psicologici!
Costruire una scaletta degli argomenti efficace
Pianificare il nostro discorso è un primo passo per contenere l’ansia, migliorando la performance. Possiamo elaborare un’introduzione che susciti curiosità e interesse, poi delle argomentazioni convincenti basate su dati oggettivi. In alcune situazioni, un elemento chiave del successo è la sintesi: attenzione a non risultare ripetitivi.
Anche considerare le possibili obiezioni del pubblico, i punti a sfavore della nostra tesi da affrontare con calma, può renderci maggiormente padroni della situazione.
Comunicare emozioni, con le parole e con il corpo
Talvolta ci imbattiamo in oratori che non riescono proprio a risultare coinvolgenti: hanno un’espressione fredda, una postura rigida e di chiusura (ad esempio con le braccia conserte), il tono di voce piatto e una gestualità minima. L’oratore trascinante, invece, sa variare il tono di voce sottolineando le argomentazioni salienti, gesticola dando enfasi a quanto dice (senza esagerare comicamente) ed evita di “chiudersi”.
Anche il linguaggio che esprime emozioni può coinvolgere più profondamente: frasi come “Questa situazione mi preoccupa molto” o “Quando penso al futuro, mi sento pieno di speranza” umanizzano lo speaker e danno una carica emozionale al discorso. Simili esempi sono riportati da Harry Holzheu, docente di comunicazione e consulente aziendale, in un capitolo del suo libro “Parlare in pubblico ed essere convincenti”.
Infine, un contatto oculare frequente con il pubblico aiuta a consolidare un rapporto emotivo, esprimendo considerazione.
Ugo Cirilli è nato a Pietrasanta nel 1985, laureato in Psicologia Cognitiva Applicata all’Università di Bologna ha poi conseguito un master in Mental training, ha frequentato corsi di marketing e di gestione delle risorse umane, tecnico della progettazione e promozione turistica (Fondazione Campus, Lucca). Ha scritto su siti internet di cultura e attualità, tra questi scrivo.me portale del Gruppo Mondadori). Come scrittore ha esordito con il romanzo “Un accordo maggiore in sottofondo” (edizioni Toscana Today, 2019).