Nelle sere d’estate il calice della vita trabocca

di ANDREA APPETITO – Una piccola ragazza bionda sulle punte dei piedi baciava un ragazzo cinese e parlavano tra di loro in romanesco.

Il mio calice trabocca, è un’immagine dell’antico testamento. Ieri sera dopo tanto tempo sono tornato a piazza Vittorio. Ho parcheggiato a via Ricasoli. Una piccola ragazza bionda sulle punte dei piedi baciava un ragazzo cinese e parlavano tra di loro in romanesco. Il primo crepuscolo scendeva dal cielo come un’invasione di alieni. Corpuscoli invisibili atterravano danzando nell’aria e trasformavano la sera in una benedizione. Uomini con il turbante sedevano al bar nel silenzio delle loro malinconie agitate all’improvviso da un refolo di vento. Passi affrettati su un asfalto di luce rincasavano per la cena. Sono salito un gradino alla volta fino alla porta di casa degli amici. Abbiamo mangiato e brindato alla vita, addormentato il più piccolo della casa, parlato sottovoce di Venezia e della Giudecca. poi sono tornato, lasciando che il vento mi spettinasse dai finestrini mentre i colli tracimavano dal fondo della Tuscolana costellati di luci. Nelle sere d’estate il calice della vita trabocca davvero.

(foto: licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/1065481)