di ALDO BELLI – Il piccolo comune che improvvisamente sale all’attenzione della cronaca nazionale per una vicenda di corruzione politica
Vasco Merciadri aveva previsto che la mancata elezione a sindaco di un anno fa l’avrebbe lasciato più tranquillo sui banchi del Consiglio Comunale. Nel giro di pochi mesi, invece, si è ritrovato a presiedere la Commissione d’Indagine sul Dissesto Finanziario del Comune diventando l’obiettivo delle ombre che da Roma passando per Firenze sono scese sulla piana lucchese. In mezzo, la brutta vicenda della tentata corruzione di un consigliere comunale (lista civica) sulla quale la Procura della Repubblica di Lucca ha emesso cinque avvisi di garanzia a seguito dell’indagine svolta dai Carabinieri.
Nel luglio scorso cinque persone, tre sono consiglieri comunali di centro-destra, avrebbero offerto 6-7.000 euro e future promozioni politiche al consigliere comunale di maggioranza Giovanni Brocchini per non votare il bilancio comunale facendo così cadere l’Amministrazione del sindaco Coluccini. Non avevano messo nel conto che il destinatario si rivolgesse ai Carabinieri. La prima reazione è stata quella di risolvere la vicenda in un fatto di paese: insomma, qualcosa di simile ad un film di Lino Banfi ed Edwige Fenech o ad una scena di Amici Miei. Può darsi che sia così. A noi, tuttavia, non sono sfuggite alcune inquietanti coincidenze. Iniziamo da qui.
I tre presunti corruttori si dichiarano pentiti “per essere andati dietro ad un sindaco pieno di livore e propositi di vendetta personale sulla strada del dissesto che avremmo dovuto evitare in ogni modo”: questo avviene il 29 agosto 2020, cioè un mese e mezzo dopo la notizia pubblica della tentata corruzione. Ma la dichiarazione di Dissesto deliberatata dal Consiglio Comunale risale al novembre 2019, dieci mesi prima. Cosa è accaduto nel frattempo?
Fino ad oggi non risulta che il sindaco Coluccini nasconda scheletri nell’armadio, riguardanti la sua vita pubblica e privata. A chi si riferiscono, quindi, i propositi di vendetta e per giunta (non politici) personali? Si sta parlando di Dissesto del Comune, per cui viene da pensare ai componenti delle precedenti Amministrazioni Comunali (chi altri?) alle quali i presunti corruttori sono estranei (non facevano parte delle precedenti giunte). Perché tre consiglieri comunali di centro-destra rompono i rapporti con la coalizione di centro-destra che governa il Comune per difendere gli amministratori del PD-centrosinistra delle passate amministrazioni che hanno condotto Massarosa al dissesto?
Da quanto risulta ancora, i tre presunti corruttori rappresentano poco più di se stessi. Per cui (esclusa la possibilità di abbindolare un ignaro destinatario conoscendo bene Brocchini i cinque indagati) che carriera politica potevano mai promettere? Se non con loro, con chi?
Nel marzo 2020 si insedia la Commissione d’Indagine sulle Cause del Dissesto. A presiederla è il consigliere di opposizione Vasco Merciardi, Cinque Stelle. Si capisce quasi subito che la commissione non piace. Soprattutto perché è Merciadri a tirare le fila: medico, impegnato da anni nella difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, rigore morale e passione disinteressata per la politica. Il nostro compito è la trasparenza e non giudicare, dichiara il presidente Merciadri. E la commissione inizia il proprio lavoro.
14 luglio 2020. Il presunto tentativo di corruzione non è andato in porto, il consigliere Brocchini non sottrae il proprio voto al bilancio in Consiglio Comunale come invece fa Lorenzo Ghiara (espulso per questo da Forza Italia, combinazione: Ghiara lo ritroveremo tra i cinque indagati). L’Amministrazione Coluccini si salva solo per il voto a favore del bilancio di Merciadri: il quale dichiara che non può consentire l’azzeramento della volontà elettorale espressa dai cittadini di Massarosa nel clima di intimidazioni e di strane manovre che si era creato.
Adesso l’obiettivo principale non è più il sindaco Coluccini, ma il consigliere Merciadri. Inizia l’assalto secondo la tecnica stalinista ereditata dall’Inquisizione: “Merciadri è organico alle destre fin dal primo giorno del mandato amministrativo. Un patto di potere e di poltrone opaco e scandaloso, deciso da lui e da una sua cricca contro la volontà della gente, a partire dai suoi elettori 5 stelle” tuona la sinistra.
Vasco Merciadri all’opposizione è e all’opposizione rimane in Consiglio Comunale. Che sia a capo di una cricca non è stato mai dimostrato e semplicemente perché l’unica cricca con la quale il medico di Massarosa convive è quella della sua coscienza di uomo libero e onesto. Da sconfitto alle elezioni è diventato l’ago della bilancia. Per le Ombre, il responsabile della mancata punizione del sindaco Coluccini. Ecco allora il tentativo di gettare discredito (in paese e non solo) sull’onorabilità di Merciadri, che viceversa prosegue in silenzio il suo lavoro di presidente della Commissione d’Indagine. E’ inevitabile porsi questa domanda: Merciadri è un traditore solo per avere salvato il sindaco Coluccini reo di avere aperto la voragine dei conti comunali, o perché con il suo voto ha salvato la Commissione d’Indagine sulle cause del Dissesto Finanziario?
(continua)