di ALDO BELLI – I cittadini hanno il diritto di sapere come è stato procurato il dissesto, poi si può anche discutere di politica
Tutto a Massarosa ha avuto origine con la delibera consiliare n.84 del 27 novembre 2019 con la quale è stato dichiarato il Dissesto Finanziario del Comune. La contesa politica di questi mesi per far salire sulla forca il sindaco Coluccini è che avrebbe dovuto evitarlo seguendo un’altra soluzione (la procedura pluriennale di riequilibrio finanziario, detta anche predissesto). Sul merito si è già espresso il TAR della Toscana il 15 febbraio 2020 respingendo il ricorso autorevolmente presentato dall’avvocato Altavilla del foro di Pisa: poiché appartengo alla scuola di chi rispetta le sentenze ma non le considera oro colato, sgombero subito il campo sulle procedure da adottare.
Indipendentemente dal TAR, quindi, il contendere appare alquanto buffo agli occhi di un’osservatore fuori dalla mischia: c’è o non c’è un buco nelle casse comunali che era stata tenuto nascosto ai cittadini di Massarosa? Questa è la prima domanda alla quale l’opposizione in Consiglio Comunale deve rispondere. Poi si può discutere anche di procedure e di politica.
Dichiara il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Massarosa (24 novembre 2019): “che tale situazione non possa essere sanata neppure con il ricorso ad un piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243/bis del D.Lgs. 267/2000. Posto ciò il Collegio dei Revisori ritiene che debba essere deliberato il dissesto finanziario ai sensi dell’art…”. Faccio notare che il Collegio è stato nominato con delibera n.83 del 24 ottobre 2018: ovvero sotto l’Amministrazione Mungai, per cui ho motivo di ritenere che almeno nei loro confronti non si possa agitare la forca di simpatie leghiste. La dichiarazione dei revisori è allineata fino agli organismi del Ministero dell’Interno.
Le Ombre di Massarosa che si agitano intorno al dissesto resteranno ombre all’infinito, poiché nessuno risponderà mai di fronte alla Legge per i danni procurati alla comunità massarosese come ben dimostra il dissesto rimasto incolpevole del Comune di Viareggio. Ciò nonostante, continuo a considerare sacrosanto, il diritto dei cittadini di conoscere la verità sulla gestione del loro denaro. A me chi gestisce il denaro pubblico senza renderne conto non piace.
Ecco, quindi, come la commedia potrebbe risolversi presto nella tragedia (della democrazia): il sindaco Coluccini sulla forca e i responsabili del dissesto finanziario sulla piazza a cantare… Hip! hip! Urrà! Prima che accada, però, il sindaco ha un dovere civico da adempiere: i massarosesi hanno il diritto di sapere dove sono stati spesi i milioni che mancano in bilancio, mano a mano che vengono alla luce. Almeno in questo caso non c’è privacy che tenga!