Numerosi docenti del Liceo Ruspoli di Pisa protestano contro l’inaudita aggressione degli studenti da parte della Polizia avvenuta a Pisa.
Hanno chiesto la convocazione del Collegio dei Docenti. Il loro commento affidato ai mezzi di comunicazione è solo una delle reazioni dell’Italia democratica che resiste o che forse si è improvvisamente svegliata. La nostra speranza è che le immagini che da Pisa stanno facendo il giro d’Italia e d’Europa possano diventare un trauma in grado di scuotere la coscienza democratica che in questi decenni è stata narcotizzata dal potere e dall’informazione di regime.
I docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa – che siano tutti o solo una parte conta e non conta, importante è che si sia levata la voce – sono sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo, chiedevano il cessate il fuoco in Palestina in modo assolutamente pacifico, e non si capisce perché non avrebbero dovuto sfilare anche in Piazza Cavalieri.
Il resoconto dei docenti, testimoni oculari, sarà difficile da spiegare e giustificare da parte del Questore, del Prefetto e del Ministro degli Interni.
Gli agenti in assetto antisommossa – dicono – “avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli.
Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria. Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città?”.