di ALDO BELLI – Il Primo della Classe che considera Pisa il suo feudo, scambia la felpa per un cappuccio e gli studenti per ultras.
Non c’è niente di peggio per la salute pubblica di quando entrano in pista i primi della classe. E l’onorevole leghista pisano Edoardo Ziello lo è notoriamente. Non esistono solo i “cattivi maestri”. Esistono anche i “maestri sciocchi” che non si rendono conto di quello che dicono: e lo fanno perché normalmente si ritrovano sui primi banchi della classe senza sapere neppure il motivo.
I cattivi maestri e i maestri sciocchi sono ugualmente pericolosi perché entrambi, consapevoli o meno, confondono il fuoco delle parole con le parole di fuoco: e in un paese dove la benzina dell’insofferenza sociale dilaga a macchia d’olio è sufficiente un fiammifero.
Non era bastato il madornale errore della Questura nell’interpretare la direttiva centrale di contenere ovunque le manifestazioni pro-Palestina: la spontaneità della manifestazione pisana aveva altri tratti rispetto a quanto si era andato organizzando a Milano, a Torino o a Firenze. A Pisa venerdì poteva scapparci il morto, e allora sì che erano cazzi! Solo il caso ha voluto che non accadesse.
Tanto bastava, dunque, per abbassare la temperatura, coniugando la ricerca di un dialogo con ll rigore delle responsabilità, per riportare serenità e giustizia a Pisa. Valga l’esempio di autorevolezza istituzionale subito mostrato dal sindaco Michele Conti e dal rettore dell’Università Riccardo Zucchi.
E invece no. Non bastava neppure immaginare l’ovvia ripresa di fiato sottocenere dei tupamaros, che anche a Pisa non mancano. Ci voleva anche il Primo della Classe ad alzare la mano per vanagloriarsi della sua saccente esperienza di vita: “Auspico nell’irrogazione di daspo e denunce verso quei manifestanti… strapieni di gente incappucciata”. Confondendo la felpa per un cappuccio, e un centinaio di ragazzi per ultras della domenica.
Il perfetto primo della classe non si accontenta di dimostrare tutta la propria sapienza (stando agli atti parlamentari non pare che l’on.Ziello in verità eccellerebbe nel libretto di esami); deve dimostrare, invece, anche la sua totale fedeltà al maestro che l’ha piazzato al primo banco; è lui, il Primo della Classe, che rappresenta l’ordine; e tanto s’illumina quanto infierisce sugli altri. In altre parole, più che un sapiente è un provocatore. La provocazione è la sua arte migliore, congenita, perché altrimenti nessuno si accorgerebbe della sua esistenza.
Quindi, cari studenti, non rispondete alla provocazione del Primo della Classe. I piccoli fuochi sono contagiosi, e non portano mai salute alla democrazia e alla libertà.