di TOMMASO GARDELLA – Noi seguiremo tutte le regate di Luna Rossa di queste World Series targate Prada, iniziamo dal Team New Zealand
Questa notte si sono disputate le prime regate della prima giornata della Prada America’s Cup, una sorta di anticipazione “non ufficiale” di quello che vedremo a gennaio quando andrà in scena la Prada Cup, competizione dove vedremo le gare, tra Luna Rossa, Ineos e America Magic, dalle quali uscirà il challenger che a Marzo sfiderà il defender: i Kiwi del Team New Zealand, campioni in carica.
Noi seguiremo tutte le regate di Luna Rossa di queste World Series targate Prada, partendo appunto dal big match di questa notte di Luna Rossa contro Team New Zealand.
Ottima la partenza per entrambe le compagini, caratterizzata subito da una split start, quando Luna Rossa ha deciso di virare verso destra dopo appena 200m, con New Zealand che invece ha continuato al propria marcia verso sinistra. Qui iniziamo a vedere la prime asimmetrie tra le due imbarcazioni, con i Kiwi che al momento della virata spostano due componenti della crew da un lato all’altro della barca, quindi generando in questa fase, maggiore drag aerodinamico, mentre Luna Rossa sposta un solo componente.
Dopo una prima fase di testa testa, l’ottimo bilanciamento dei neozelandesi, visto tra l’altro nelle giornate di test, viene fuori e i Kiwi allungano, toccando i 43 nodi di velocità, sul team italiano. Al primo gate il vantaggio è di 700 metri, circa la metà del vantaggio che vedremo a fine gara, e la sensazione è che Luna Rossa abbia avuto delle difficoltà dettate da problemi terzi, vista anche la velocità che riuscirà a mettere in acqua nelle leg – le varie fasi di regata tra un gate e l’altro – successive.
I foil piatti e piccoli di New Zealand, contro i curvi di Luna Rossa, stanno dando i loro frutti, i neo zelandesi riescono a tenerli costantemente a pelo d’acqua, generando un momento migliore e riuscendo così a portare tanta velocità nelle virate, circa 30 nodi ma si sono visti anche picchi di 35/36.
Dal canto suo Luna rossa, nella seconda e terza leg, riesce a riprendersi un po’, trovando quella velocità che gli è mancata nella prima leg e riuscendo a stabilizzare lo svantaggio accumulato fino al primo gate. Vediamo addirittura picchi di velocità più alti rispetto ai Kiwi toccando, e a volte superando anche i 44 nodi – poco più di 81 km/h -. Al terzo gate i Kiwi, che stanno dominando la gara e gestendo il vantaggio, entrano nella quarta leg con 1300 metri di vantaggio, ma è proprio in questa leg dove vediamo la migliore Luna Rossa della gara. Virate perfette e una velocità media di 43 nodi sono le caratteristiche che – purtroppo – vedremo solo in questa leg e che permettono al team italiano di recuperare 300m di svantaggio, assottigliato ulteriormente quando i neo zelandesi commettono una piccola sbavatura nella virata al quarto gate, che immette nella quinta leg.
Il recupero di Luna Rossa viene stroncato alla virata del gate successivo, quando il team italiano va giù per un piccolo errore in uscita dalla virata e perdendo di fatto la gara a favore del team campione in carica, che ha navigato con grande autorità e consapevolezza di essere il team migliore. Chiuderà la regata con circa 1400m e 3.12 minuti di vantaggio sul team italiano.
La gara è stata determinata dalle scelte strategiche e di assetto delle due squadre, più pronta quella neo zelandese, in cerca ancora del migliore assetto quella italiana, sfavorita dalla scelta dei foil e dal fiocco – la vela piccola di prua, davanti all’albero maestro -. Come le vetture da F1, anche questi AC75 sono costantemente un compromesso tra stabilità e velocità di punta, dove la scelta di foil, albero, randa e vele, sostituiscono sospensioni, ali e convergenza degli pneumatici in F1. Come detto il pacchetto di New Zealand sembra essere già affinato, con la sensazione che riescano a navigare a pieno regime anche in condizioni che, data la forma di base dei foil, non si sposano con la filosofia di costruzione della barca.
La seconda regata, ci vede scontrare gli inglesi di Ineos, stesso sponsor del team Mercedes di F1, che ha messo a disposizione il proprio know how aerodinamico per la realizzazione della barca.
La gara si concentra tutta dalla partenza fino al primo gate, dopo il quale gli inglesi sono costretti ad alzare bandiera bianca, causa un problema al foil, chiedono il traino e si ritirano quindi dalla gara. La sensazione però, nonostante la regata in solitaria di Luna Rossa, è quella di una ritrovata stabilità in fase di navigazione, anche se qualcosa, soprattutto in fase di virata va ancora sistemata.
Domani sfideremo gli americani di American Magic, vittoriosi contro gli inglesi di Ineos e gli unici fin ora ad avere dato filo da torcere ai neo zelandesi sia nei test match, gli unici ad averli battuti, sia nella regata finale della giornata – nottata per noi – di oggi, vinta contro i Kiwi con grande maturità e controllo.
Tommaso Gardella è nato a Milano nel 1997, studia Storia all’Università di Firenze