di TOMMASO GARDELLA – Oggi c’è stato il doppio confronto per Luna Rossa, prima con Ineos e poi contro gli americani di American Magic
Ultima giornata della settimana per la prima parte della Prada Cup. Oggi c’è stato il doppio confronto per Luna Rossa, impegnata prima con gli inglesi di Ineos e poi contro gli americani di American Magic. Le condizioni del vento sono state completamente diverse da ieri e, se vogliamo, inedite da dicembre: forte vento e mare molto mosso hanno caratterizzato questa terza giornata e decretato la sospensione del match tra Ineos e Luna Rossa proprio per le avverse condizioni meteo. Alla ripresa della gara, gli organizzatori decidono di ridurre la lunghezza della regata, passando da 6 a 4 leg.
Dopo le prime schermaglie pre gara, che vedono Luna Rossa schiacciare gli inglesi verso la lay line con la speranza di bloccarli e falli rallentare, la partenza è da drag race. Siamo appaiati l’un l’altro ma riusciamo comunque a metterci davanti di quel tanto che basta per imporre la rotta e deviare i nostri rifiuti proprio verso Ineos, che capisce l’intenzione e vira verso il destra. La loro scelta, oltre che logica, è anche azzeccata, perché trovano una buona pressione che gli permette di andare più veloci di noi e di passarci al primo incrocio di gara, più o meno all’altezza del terzo di leg.
Noi non ci facciamo spaventare, siamo un team che sottopressione non si scompone, e continuiamo giustamente a fare la nostra gara senza seguire e coprire gli inglesi. Scelta che paga perchè nel frattempo gli abbiamo raggiunti e superati al secondo incrocio della leg. Decidiamo quindi di continuare a puntare il boundery di sinistra per continuare a seguire le raffiche di vento e puntare la lay line per poi, successivamente, effettuare l’ultima virata e andare direttamente verso il primo gate della gara. Gli inglesi invece, devono virare due volte prima di penetrare le boe e questo ci permette di allungare il vantaggio a 6 secondi circa, pochissimi ma giusti per quello che si è visto fin qui.
Entriamo nelle seconda leg attaccando il campo regata da destra, mentre gli inglesi vanno a sinistra. È una scelta che non paga quella degli anglosassoni perché mentre noi troviamo una buona pressione, e voliamo fino a 43 nodi, loro no e scivolano indietro fino a 300 metri, che verranno mantenuti per tutta la durata della leg.
Al terzo gate, i due equipaggi continuano l’idea di voler splittare, andando in giro per il campo di regata alla ricerca della pressione perfetta. Ed è proprio quello che succede agli inglesi, che alla metà della leg dimezzano il vantaggio fino a 120 metri. Le condizioni del tempo impongono la ricerca della velocità a sacrificio della tattica e quindi scegliamo di non coprirli, continuando a incrociarci e a splittare ogni volta ne abbiamo la possibilità.
Ma comunque un po’ di tattica c’è sempre e noi decidiamo di farla, male se vogliamo, appena prima di entrare nel terzo gate. Luna Rossa decide di virare poco prima l’arrivo delle boe e di mettersi davanti a Ineos, nella speranza di rallentarne il passo, ormai irresistibile, e sporcargli così i flussi di vento. Ma questa mossa non pagherà e anzi; costringendo gli inglesi a splittare di nuovo, li porteremo ad andare a finire nella parte di campo dove si trova una pressione fortissima e grazie a quest’ultima Ineos riesce ad allungare fino a 300 metri di vantaggio e a staccarci di circa 25 secondi. È l’allungo che decide la regata, noi ci rifacciamo sotto e riusciremo anche a recuperare qualcosa ma ormai la frittata è fatta e chiudiamo la regata dietro gli inglesi, che vincono la quarta gara su quattro e chiudono la giornata con il bottino pieno.
La seconda gara, invece, ci vede contro gli americani di American Magic, in una regata che ci vede sfavoriti visto le condizioni meteo e i risaputi punti di forza dell’AC75 americano che ben si sposa con queste condizioni. Sarà un regata di sofferenza per noi. A parte la partenza, che vedrà le due imbarcazioni appaiate, puntando la sinistra del campo, gli americani mettono subito in mostra un velocità irraggiungibile per noi e si mettono davanti arrivati al primo gate, ma una volta virato troviamo una buona pressione e ci rifacciamo sotto. La seconda leg verrà letteralmente divorata dagli AC75 che stanno volando a 44 nodi di velocità, sospinti anche da un forte vento che si aggira intorno ai 15 nodi. Arriviamo così al secondo gate, sempre dietro gli americani ma di poco. Entrambi andiamo verso destra e ancora una volta, per evitare i rifiuti degli americani, decidiamo di splittare e di andare a sinistra ed è una decisione che pagherà visto che ci permette di arrivare a 30 metri dai nostri avversari. Mentre stiamo attaccando, commettiamo un errore di valutazione e sfondiamo le barriere virtuali del boundary, beccandoci una penalità e ritornando a circa 300 metri di svantaggio dagli americani, che nel frattempo hanno deciso di puntare la layline di sinistra per approcciare il terzo gate puntando la boa di destra. Noi invece arriviamo al gate con 27 secondi di svantaggio e un distacco che si aggira intorno al mezzo chilometro.
A questo punto la gara sembra persa, la quarta leg vola via con noi che addirittura scivoliamo a 700 metri di distacco, ne recuperiamo circa 300 nella leg successiva e arriviamo al quinto e ultimo gate con un distacco importante e, a un primo sguardo, incolmabile. Se non fosse che American Magic, mentre sta approcciando il quinto gate, commette un errore di valutazione del vento e, letteralmente, decolla, scaraventando l’equipaggio in acqua e mettendo di fatto fine alla regata, che verrà ovviamente vinta, a questo punto, da Luna Rossa
La terza giornata si chiude quindi con gli inglesi che passeranno la settimana consci del fatto di avere la miglior barca in condizioni di tanto vento, Luna Rossa che invece sa di avere la barca più ergonomica e gli americani che chiudono a 0 punti, consapevoli che adesso devono praticamente vincere tutte le prossime regate per sperare di vincere la Prada Cup.

Tommaso Gardella è nato a Milano nel 1997, studia Storia all’Università di Firenze