di ALDO BELLI – Intervista al vicepresidente del Movimento Cinque Stelle. Reddito di Cittadinanza, energia, salario minimo, il cambiamento.
L’onorevole Riccardo Ricciardi è in treno. Sono le 11.45 quando mi risponde al cellulare come concordato. Puntualità ineccepibile. Il vicepresidente del Movimento Cinque Stelle mi pare sereno, i sondaggi indicano la tenuta e la crescita del movimento gli dico. “Noi continuiamo a lavorare” mi risponde senza lasciare trasparire nessuna enfasi. Sobrio come nel resto della conversazione, anche quando cerco di provocarlo con qualche polemica sugli avversari. “Preferiamo ragionare con i cittadini, e rimanere coerenti con le nostre idee”.
Quindi, anche lei sostiene che non è stato il Movimento 5 Stelle a fare cadere il governo Draghi. “Dopo un anno che ripetevamo reddito di cittadinanza, salario minimo, decreto dignità, aiuti a famiglie e imprese, transizione ecologica, superbonus 110%, cashback fiscale… senza venire ascoltati, abbiamo detto semplicemente: proseguite senza di noi. I numeri in Parlamento per governare, Draghi li aveva. E il Partito Democratico ha realizzato strumentalmente che forse non gli conveniva presentarsi alle elezioni alleato con la Lega e Forza Italia e ha preso al volo l’occasione. Insomma, gli altri hanno fatto una scelta di convenienza elettorale, noi una scelta obbligata per rimanere fedeli all’impegno preso con gli italiani”.
La sensazione, però, è quella che il Movimento stesse sempre più perdendo nel paese la sua immagine originaria, e quindi consensi. Non escludo questa percezione. Avendo vissuto tutta la storia fin dall’inizio posso dire che la nostra politica è rimasta sempre la stessa, probabilmente il comportamento omologato al potere di alcuni del Movimento ha contribuito ad indebolire la nostra visibilità. Per questo, stante la situazione, ritengo sia stata salutare l’uscita di Di Maio e della sua componente, ha fatto quella necessaria chiarezza che sicuramente è servita a modificare la percezione di cui lei parla.
Il reddito di cittadinanza corrisponde al sussidio pubblico in condizioni di momentaneo disagio economico esistente in tutti i paesi ad alta civiltà, pensiamo al nord Europa o agli Stati Uniti d’America. In Italia, invece è diventato l’ennesimo argomento di scandalo. Probabilmente, come in tanti altri casi di buone leggi, non si è tenuto conto del carattere nazionale incline all’approfitto egoistico individuale e dell’inadeguatezza delle strutture preposte alla sua gestione. Merita osservare che anche l’azione repressiva costituisce un costo pubblico, considerando che chi si è avvalso illegittimamente del sussidio per impossibilità economica deve essere pure assistito da un avvocato d’ufficio che poi paga la collettività. Lei non crede che, proprio sulla base dell’esperienza di questi anni, si dovrebbero apportare alcune sostanziali modifiche, anche sotto il profilo della gestione, per l’applicazione del sussidio alle sue effettive motivazioni di utilità pubblica e di solidarietà sociale?
““Non sono d’accordo” risponde Ricciardi. “E sono i numeri che parlano. Secondo la Guardia di Finanza il pericolo di truffe sul reddito di cittadinanza si aggira su una percentuale non superiore all’1% ( dal 2020 a oggi rispetto al totale erogato, solo l’’1 per cento delle risorse è stato soggetto a rilievo di irregolarità). Sulle pensioni di invalidità il tasso è molto più elevato. Eppure nessuno, giustamente, pensa di abolirle. Dei 3 milioni di percettori del reddito di cittadinanza, 2 milioni sono inabili al lavoro, e per il restante milione il reddito di cittadinanza ha il fine di integrare il reddito familiare. E poi c’è chi fa il lavoro nero, si eccepisce: ma il reato non è il sussidio, è il lavoro nero; e i controlli incrociati attivati sul reddito di cittadinanza sono anche un metodo efficace per fare venire alla luce l’evasione. Il reddito di cittadinanza non è la cassa integrazione o un incentivo al lavoro, per questo trovo la narrazione diffusa sul bengodi di queste persone un accanimento immorale contro la povera gente, ha presente di quali cifre stiamo parlando?
Ho presente anche il fuoco incrociato. “Sulla pelle della povera gente per attaccare il Movimento 5 Stelle.
Il Supplemental Nutrition Assistance Program, il programma dei sussidi alimentari aiuta un americano su sette a fare la spesa. “Probabilmente in Italia c’è chi pensa che qui non esista questa realtà sociale. Per cui rimane la verità: gli altri continuano a pontificare, mentre grazie ai Cinque Stelle ad un pezzo di sofferenza familiare in Italia è stato reso meno difficile vivere. Lo stesso discorso vale per il salario minimo: noi ci siamo battuti affinché fosse recepita la decisione europea, il salario minimo è un dovere di civiltà e anche un rispetto della famiglia, e siamo rimasti prima inascoltati e poi soli: compreso il PD con la sua visione arcaica della contrattazione sindacale. Il salario minimo è un diritto del lavoratore che lo Stato deve garantire a tutti, la contrattazione delle parti sociali può essere un ulteriore vantaggio per il lavoratore e per l’azienda”.
Onorevole Ricciardi, la crisi energetica è esplosa con la guerra in Ucraina, ma il problema energetico in Italia risale molto indietro nel tempo. Voi siete contro il carbone, contro i rigassificatori, contro il nucleare. E quindi? “Solo una parentesi: noi non siamo contro i rigassificatori, abbiamo detto come nel caso di Piombino che occorre un criterio per le localizzazioni: perché non si risolve un problema creandone un altro magari più pesante; e che occorre un dialogo con il territorio, perché quando si devono prendere decisioni che impattano con la vita delle persone si deve dialogare con i cittadini, non si impone dall’alto. Pensi se fosse stato il governo Conte, anziché Draghi, ad imporre i rigassificatori, sarebbe scoppiato il finimondo sulla stampa nazionale”.
Chiusa la parentesi? “Due sono le soluzioni per il Movimento Cinque Stelle, e non da oggi lo diciamo. E lo abbiamo ripetuto anche durante la nostra permanenza nel governo Draghi rimanendo inascoltati da tutti. La transizione ecologica passa attraverso le fonti rinnovabili, non si tratta di un miracolo ma di volontà politica. Questo è il percorso. Certo è che se non si inizia mai, o si tergiversa intenzionalmente, poi è evidente che nell’opinione pubblica passi l’idea di un libro dei sogni. La seconda soluzione è battersi affinché l’Europa riconoscendo il gas un bene primario pubblico conseguentemente lo svincoli dal mercato speculativo: il gas non manca, è che è alla mercé delle speculazioni finanziarie che ingrassano i grandi monopoli a scapito dei cittadini”.
Mi tolga una curiosità. L’aggressione in corso da mesi contro il Movimento Cinque Stelle mi ricorda molto i tempi della sua irruzione sulla scena politica nazionale. Perché, secondo lei, c’è questo formidabile accanimento?
“Perché rimaniamo l’unico partito, o movimento, in Italia che non risponde ai grandi gruppi di potere economici e finanziari. Gli unici contro questo sistema di potere che impedisce al paese di liberare le proprie energie in ogni campo della vita nazionale. Hanno gioco facile, me ne rendo conto. A Roma fino a che è stata sindaco la Raggi non passava giorno senza giornalate sui mali della capitale e la sua malagestione, uscita la Raggi i problemi sono scomparsi. Sì, hanno gioco facile grazie al loro sistema di potere diffuso, ma i cittadini non sono così sordi e ciechi come loro credono, e il Movimento Cinque Stelle rimane l’unica garanzia sulla quale possono contare gli italiani che non rinunciano ad un futuro diverso per i propri figli”.
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