Saper camminare per il mondo

di STEFANO MAURI – Se tutti avessero camminato per il mondo, invece viviamo in un’epoca opportunista. Il Libraio di settembre-scarica gratis.


di Stefano Mauri

Ha esplorato il mondo per decenni accanto a Tiziano ma Angela Terzani Staude il mondo l’ha conosciuta soprattutto dopo la scomparsa del marito. Una donna straordinaria, abituata a stare un passo indietro al vulcanico Tiziano, che in ogni occasione prendeva tutta la scena. E tutti abbiamo avuto la netta sensazione che questa donna fosse parte del segreto della straordinaria vita del marito. Era lei a coprirgli le spalle, a seguirlo nelle sue avventure, incoraggiarlo e occuparsi dei figli che fossero in Cina, in Giappone o a Bangkok in un mondo ancora non globalizzato. E oggi finalmente in L’età dell’entusiasmo
ci racconta il diario intimo di un amore straordinario, di una coppia che ha vissuto da vicino i grandi eventi del Novecento restituendoci una conoscenza dell’Oriente senza la quale saremmo più poveri. Con la scomparsa di Tiziano si è alzato il sipario e abbiamo visto Angela, con tutto il suo stile, la sua saggezza, lo sguardo profondo e il suo sorriso rasserenante.

Ha tenuto alta la bandiera dei valori di Tiziano, raccogliendo attorno a sé una vasta comunità di persone che non si sono rassegnate a lasciare che il mondo peggiori. Dovremmo ricordarci di questo sguardo lungo sul XX secolo, dello sforzo di comprendere e rispettare altre culture per poter meglio affrontare il
nostro secolo tormentato da eventi epocali e dalle reazioni violente alla globalizzazione, da parte di chi la vede come una forma di colonizzazione ma anche della natura stessa. Se tutti avessero camminato per il mondo con la loro sensibilità non avremmo avuto forse l’11 settembre, le guerre, la pandemia e gli sconvolgimenti climatici che caratterizzano questo inizio di secolo. Invece viviamo in un’epoca opportunista.

Proprio dalle imprese però, anzi addirittura dalla finanza, suprema forma di opportunismo, nasce un impulso a non considerare il profitto e il ruolo dell’impresa fini a sé stessi. Il sistema creditizio esige oggi dalle aziende maggior rispetto per la diversità, per l’ambiente, per la trasparenza del potere, come illustrato nel loro dialogo, Si vince solo insieme, da Claudia Parzani e Sandro Catani. Un segnale formale ma importante dal punto di vista simbolico tutti dovremo operare con maggior rispetto per le fragilità del mondo e degli altri. Già nell’Ottocento e secondo quelle che erano le matrici culturali più illuminate dell’epoca i Crespi perseguirono l’obiettivo di creare una fabbrica che provvedesse a tutte le necessità degli operai: dall’abitazione alla scuola fino al cimitero. Oggi sarebbe un paternalismo insopportabile, ma all’epoca era un luogo molto ambito.

Il romanzo Al di qua del fiume dà vita alla storia di una grande famiglia di imprenditori del Nord, grazie alla penna di Alessandra Selmi, che si confronta naturalmente con la storia dei Florio magistralmente narrata da Stefania Auci. È ancora possibile la leggerezza in questo mondo così tormentato? Enrico Galiano scommette di sì e con il suo Scuola di felicità per eterni ripetenti ci guida attraverso un percorso
per riscoprire quella felicità della quale ancora i ragazzi, nonostante tutto, sono capaci. I libri servono anche a questo.

La signora Komachi, protagonista del nuovo fenomeno letterario giapponese, Finché non aprirai quel libro, ha un dono: sa quale libro dare a ognuno dei frequentatori della biblioteca per cambiare
in meglio la sua vita. Perché spesso i libri la cambiano davvero, di poco magari ma a volte tanto tanto. Intrigante il terzo romanzo di Costanza di Alessia Gazzola, La Costanza è un’eccezione: sempre più raffinate e suggestive le indagini sul passato e le vicende amorose, sovente instabili, della sua protagonista.

Marco Buticchi ci porta nell’antico Egitto, con uno dei suoi romanzi più riusciti, Il serpente e il faraone. Il maestro dell’avventura italiano per eccellenza sembra non esaurire mai la sua vena creativa e anzi migliora di romanzo in romanzo la sua capacità narrativa. Così pure Cristina Caboni, che in La via del miele ci porta tra Parigi e la Sardegna, in un viaggio a ritroso. A ritroso nella storia della sua famiglia, alla scoperta delle proprie radici che portano una sempre maggior consapevolezza della propria identità ci
conduce anche la protagonista del bel romanzo I canti d’amore di Wood Place di Honorée Fanonne Jeffers, un caso letterario dalla pancia profonda degli USA.