di NICLO VITELLI – La notizia sul ricorso ad un giudice del Tribunale di Lucca per risolvere i problemi interni al PD di Viareggio.
Ho letto la notizia che i problemi interni al Pd di Viareggio dovranno essere risolti dal Tribunale e da un giudice di Lucca. Fa sorridere ed ha dell’incredibile: ma comunque è vera! Dov’è il Pd di Viareggio? E quello Versiliese? E quello regionale che in 7 anni ha inviato in città 3 commissari? Il Pd purtroppo fin dall’epoca della sua costituzione è tormentato da diversi mali: primo fra tutti una fusione a freddo e poi il progressivo distacco dai propri elettori e iscritti, dalle realtà cittadine, e poi ancora ancora, preda di una lotta all’ultimo coltello tra gruppi di cristallizzati e di potere. Invece che un partito popolare, di sinistra e democratico si è preferito nei fatti- e parlo solo di qua a Viareggio- un club, una sorta di circolo carbonaro ma senza i grandi ideali mazziniani, per non parlare di quelli più attuali dell’ambiente, dell’eguaglianza, del lavoro e dei lavori, delle contraddizioni della società, dell’idea e del progetto di città per il dopo pandemia e potrei continuare…
Ciò che è mancato e manca è la politica, le scelte, le prospettive i programmi e un confronto aperto, serio che possa riavvicinare iscritti vecchi e nuovi, elettori ed elettrici disillusi e disilluse e guardi ad un percorso di unità a sinistra. Io non sono più iscritto da molti anni, voto turandomi il naso e con sempre maggiori mal di pancia ma sono interessato alle sorti del Pd e al processo di riaggregazione di una sinistra sociale, civile e politica che possa ridestare speranze, ricollegarsi alla realtà e indicare un futuro che non sia limitato all’interesse di qualche gruppo o persona.
E’ inquietante che dirigenti di primo piamo del Partito Democratico come lo sono stati Betti, Romanini ed altri si debbano rivolgere al Giudice. E’ una iniziativa che io non condivido e che io non avrei preso, cercando di seguirne altre per affermare i miei diritti all’iscrizione, ma cerco comunque di capire il loro stato d’animo. Betti e Romanini sono stati militanti, attivisti e dirigenti del Pd fin dalla sua costituzione e al partito hanno sacrificato parte del loro tempo libero, degli affetti e del proprio lavoro. Io sono stato su posizioni molto critiche nei confronti di indirizzi e di scelte fatte quando ricoprivano l’incarico di Sindaco e Vicesindaco del Comune di Viareggio tra il 2013 e il 2014 ed anche dopo, quando hanno preso in mano, terminato il primo commissariamento, di nuovo il partito: un conto, però, sono le critiche sui problemi e sulle scelte altro sono le decisioni di escluderli, di non accettare la loro richiesta di iscrizione Per quali ragioni?
Si può essere commissariati per scelte locali ma non mi risulta che si sia automaticamente esclusi dal partito e così non lo è stato durante il primo commissariamento, nemmeno per chi decise allora di appoggiare e sostenere la candidatura di Giorgio Del Ghingaro come la senatrice Emanuela Granaiola..
Mi risulta che l’adesione al partito si fa sui programmi, sulla condivisione sostanziale delle linee politiche nazionali prima ancora che locali. C’è un giudizio su episodi che rendono impossibile accettare la loro richiesta di iscrizione? Atti e comportamenti amorali, collusioni con ambienti malavitosi? Sono stati radiati o espulsi? Si sono fatti tutti i passaggi statutari previsti in questi casi, compreso l’individuazione delle cause e delle motivazioni dei provvedimenti?
Betti e gli altri firmatari dell’incarico all’avvocato Genik per la tutela del loro diritto ad essere iscritti al PD pongono però anche non irrilevanti problemi politici: la deriva politica amministrativa (con il sospetto lasciato intendere che il precedente commissario del Pd oggi capo della segreteria del Sindaco e il nuovo siano stati anestetizzati ….), la posizione sulla ciclovia alla Lecciona, le nomine e le scelte fatte recentemente dall’attuale amministrazione e io potrei aggiungerne altri e altri ancora.
Il nome Democratico dato al Partito a Viareggio è solo formale e di figura? E’ ancora la politica che manca e se continuerà così non ci sarà un futuro per il Pd nonostante le buone intenzioni e i programmi del nuovo segretario Enrico Letta.
Mi fermo qui ma vorrei che qualcuno dal Pd si facesse vivo, rispondesse, intervenisse, chiarisse, non a me s’intende, ma alle migliaia di elettori del Pd visto che per contare gli iscritti a Viareggio non occorre il calcolatore ma si può fare solo con le dita delle nostre mani!
Cosa dice l’attuale Commissario? E la segreteria regionale? E il Pd Versiliese? Cosa pensano i consiglieri comunali e il Vicesindaco? Come quando si chiama un morto alle sedute spiritiche mi auguro che almeno qualche anima batta un colpo e si faccia viva!! Sarebbe comunque già una speranza che si possano risolvere i problemi senza il ricorso alla giustizia che , come dimostrano i fatti recenti, non sempre è così giusta, efficiente, equa e uguale per tutti.
(foto: il commissario del PD di Viareggio Franchi abbraccia il sindaco di Viareggio rielette sindaco)
Niclo Vitelli (1954) è stato un dirigente del PCI, consigliere comunale e assessore, presidente del Festival Pucciniano negli anni Ottanta, ha poi svolto attività di manager nel settore della cantieristica navale, responsabile di Lega Pesca Toscana, ha ricoperto vari incarichi in Legacoop della quale è attualmente presidente del Comitato dei Garanti. Autore di libri di storia della Versilia.