Progetto per l’integrazione di giovani con disabilità. Mozzoni: “Una validissima opportunità per i giovani del nostro territorio”
Ha preso il via nei giorni scorsi il progetto “Ti porto in carrozza”, finalizzato alla socializzazione di giovani disabili residenti sul territorio comunale.
Si tratta di una iniziativa che vede la collaborazione degli assessorati all’inclusione sociale e al sociale con Ippica Dunia Ranch di Pietrasanta, realtà sportiva che porta avanti da tempo questo percorso per favorire l’inserimento nel tessuto sociale di quei giovani che presentino limiti all’integrazione.
Il Comune, di concerto con l’Azienda USL, ha quindi individuato i ragazzi rispondenti alle caratteristiche del progetto, così da avviare l’attività con quattro giovani, ai quali se ne aggiungeranno presto altrettanti.
Dodici gli appuntamenti previsti, uno a settimana, con un programma che prevede varie fasi come l’accoglienza nel nuovo ambiente, durante la quale gli operatori valuteranno quale sia la disciplina più idonea, quindi la così detta applicazione, ovvero la fase in cui il soggetto viene fatto avvicinare al cavallo, salendo su di esso o utilizzando la carrozza attraverso la disciplina degli attacchi con carrozze a due o quattro ruote; infine la terapia e osservazione durante la quale gli istruttori verificano e valutano la risposta degli individui.
Un percorso finalizzato a creare una vera e propria empatia con i cavalli, instaurando con essi una familiarità, accudendoli, imparando la bardatura e la messa in carrozza, sino a ipotizzare – per i soggetti adeguati – la partecipazione a gare in circuiti regionali e nazionali, sotto l’egida della FISE, la federazione italiana sport equestri.
L’assessora Mozzoni
“Un progetto al quale l’amministrazione comunale ha creduto sin dall’inizio – spiega Valentina Mozzoni, assessore all’inclusione sociale – ritenendola una validissima opportunità per i giovani con disabilità. L’esperienza di Ippica Dunia Ranch rappresenta una garanzia per lo svolgimento di un percorso che può dare buoni frutti, vivendo l’esperienza della riabilitazione equestre come percorso per favorire uno sviluppo fisico, emotivo e sociale, attraverso esercizi, giochi e attività con i cavalli ma anche interagendo con ragazzi normodotati per favorire una reale e proficua integrazione nel tessuto sociale”.