SERAVEZZA – Gli “scacchi” di Domeniconi

A Palazzo Mediceo di Seravezza l’inaugurazione della mostra di opere “Una storia a scacchi” realizzate da Simone Domeniconi

Nel pomeriggio di giovedì 8 dicembre 2022 la sala principale del piano nobile di Palazzo Mediceo di Seravezza ha ospitato la conferenza di apertura della mostra di Simone Domeniconi. Il titolo della mostra, distribuita in alcune delle sale espositive del piano nobile, porta il titolo “Una storia a scacchi”. E raccoglie quella che si può chiamare una mostra duplice. Infatti le opere d’arte realizzate, in alcuni casi replicando lo stile di alcune opere esistenti, sono abbinate sulla loro superficie ad alcune storiche partite a scacchi. Partite che fanno parte della storia degli scacchi del mondo. E che sono realizzate incollando all’opera d’arte, protetta da una teca di vetro, i pezzi del gioco degli scacchi esattamente come nelle partite scelte dall’artista.

La conferenza di presentazione si è aperta dopo le 16. Alla presenza del critico d’arte e scrittore Lodovico Gierut, della Presidente del Premio Michelangelo Barbara Benedetti, che ha aperto la conferenza col saluto iniziale. Dell’artista Simone Domeniconi, che ha introdotto la presentazione gremita di pubblico con la sua esperienza personale riguardo il mondo degli scacchi. Della famiglia Paoli delle Gallerie Paoli tra cui la sede di Pietrasanta. E gli altri relatori che hanno esposto durante la conferenza. Tra cui il Console Onorario indonesiano avv. Jacopo Cappuccio, l’esperta di mercato Patrizia Totti. E la curatrice Arch. Francesca Neri che ha ricoperto anche il ruolo di conduttrice della presentazione.

Al termine della presentazione i vari ospiti si sono spostati nelle sale in cui le opere sono state predisposte. E l’artista ha fatto da accompagnatore tra i quadri realizzati.

L’artista Domeniconi

“Sono contento della presenza di Lodovico Gierut per diversi motivi” ha dichiarato Simone Domeniconi nella parte conclusiva della conferenza. “Io ho cominciato il mio percorso artistico dieci anni fa proprio su questo territorio curata dal grande Prof. Faccenda. In quella occasione ebbi anche l’intervento di Lodovico Gierut. Il quale mi disse una frase che mi colpì molto: ‘oggi è nato un artista, un nuovo artista in Italia’. Nel ritrovarmi con soggetti importanti come loro, la frase mi colpì molto. L’anno successivo, mai avrei pensato, ero al Chiostro del Bramante a Roma con una mia personale, un luogo sacro per gli artisti. Facevo parte di una selezione di 20 artisti con la mostra di Escher. Potevo pensare ad uno scherzo, ma era vero. Arrivato a Roma al chiostro, non sapevo quale fosse l’entrata. Feci tutta la fila visitatori e la signorina della biglietteria si comportò con me come nel film Benigni-Troisi. Poi venni fatto entrare. Successivamente diverse altre mostre artistiche, alcune insperate, tra cui il Museo “Marino Marini”. Anche quest’ultimo caso mi sembrava uno scherzo. Torno in Versilia dopo dieci anni” conclude Domeniconi “e oggi mi sembra che si chiuda un ciclo fatto di tante mostre e tanta gratificazione. Il mio ringraziamento a tutti i presenti e anche agli artigiani che hanno realizzato le teche delle opere esposte”.