di ALDO BELLI – Dal Bonus Covid richiesto da parlamentari, sindaci e assessori, alle domande senza risposta sullo scandalo Pucciniano.
Cerchiamo di mettere un punto alla violenza del silenzio. Violenza sì, perché chi occupa il Potere e si avvale del proprio privilegio per violare il sacrosanto diritto dell’opinione pubblica alla trasparenza di coloro che li governa, si tratta di una violenza. In questi giorni continua l’ignobile Balletto del Potere per impedire ai cittadini di sapere se i loro rappresentanti politici hanno profittato ingiustamente del Bonus-Covid di 600 euro. A livello toscano il balletto è aggravato dal silenzio nuovamente esploso intorno al marcio del Festival Pucciniano di Torre del Lago. In entrambi i casi, si tratta di denaro dei cittadini italiani, di quella parte del loro lavoro che dovrebbe essere destinata solo al bene comune. Ovunque e quindi anche in Italia, in Toscana, a Viareggio, chi non risponde alla stampa, ovvero attraverso la stampa all’opinione pubblica, è un fascista o uno stalinista di ritorno, questo è. Tutte le altre scuse (compreso quella di considerare cretini e diffamatori tutti quelli come noi che chiedono risposte, verità e trasparenza nell’amministrazione pubblica) sono solo il canto dei servi di regime, il volto moderno in bermuda degli squadristi che un tempo usavano il manganello per chiudere la bocca ai giornali e ai cittadini.