di TOMMASO GARDELLA – Il primo campionato che vedrà sfidarsi SUV completamente elettrici, nei territori maggiormente a rischio ambientale .
Sarà il primo campionato motoristico, sponsorizzato dalla FiA, che vedrà sfidarsi SUV completamente elettrici, quello che partirà il weekend del 3-4 aprile in Arabia Saudita, e che farà tappa nei territori maggiormente a rischio ambientale e negli habitat in via d’estinzione. Con questo intento Extreme E e Continental, Founding partner della serie, intendono sensibilizzare il pubblico del motorsport, le comunità locali e le popolazione sul tema del cambiamento climatico.
I cinque appuntamenti, spalmati in 10 mesi, sono infatti luoghi dove l’impronta lasciata dall’uomo ha creato più danni, devastando interi habitat e cambiando in parte la natura del luogo. Alula in Arabia Saudita, il deserto di Dakar in Condo, il villaggio di Kangerlussuaq in Groenlandia, il comune brasiliano di Santarem e la regione più a sud dell’Argentina, la Patagonia.
Ma andare in questi luoghi non basta, bisogna anche fare qualcosa di concreto. Non basta alzare il polverone, bisogna poi eliminarlo. Ed è esattamente l’obiettivo della serie. Oltre a creare le piste nel modo più ecologico e rispettoso possibile, lasciando ostacoli naturali senza alterare assolutamente la fisionomia del territorio, e a collaborare con gli enti locali e con grandi nomi che già da tempo combattono il cambiamento climatico – come Discovery Channel -, per minimizzare ancora di più l’impatto ambientale, la gran parte della logistica del circus, verrà affidata alla St. Helena. Una nave – salpata il 20 febbraio da Liverpool – riconvertita per inquinare il meno possibile e per ospitare a bordo laboratori e centri di ricerca, dove scienziati e ricercatori studieranno soluzioni ecosostenibili per riportare l’equilibrio in queste cinque aree del pianeta, lasciando così un eredità alla popolazioni locali, aiutandole e istruendole sul tema.
“Sono totalmente concentrato sul tema della sostenibilità in tutto ciò che faccio. Questo progetto è l’incrocio perfetto tra il mio passato e il mio futuro, le gare più emozionanti e l’opportunità di aiutare a preservare l’ambiente”. Ha parlare è Nico Rosberg, campione di Formula 1 nel 2016, che ha deciso, una volta appresa la notizia della creazione di Extreme E, di creare e iscrivere il proprio team – RXR -, facendo compagnia a un altro pilota di Formula 1, Lewis Hamilton che non manca mai di ricordarci, tramite i social, i suoi impegni nel combattere il cambiamento climatico e la disparità di sesso. Punto sul quale Extreme E ha portato una ventata di aria fresca, scrivendo nero su bianco che ogni team dovrà avere due piloti, un maschio e una femmina. “Dare delle opportunità a coloro che arrivano da background diversi è una priorità per noi” – ha detto Lewis -“Combattere le disuguaglianze non è facile, è un lungo processo. Ma credo che questa sia una grande opportunità per spianare la strada verso il cambiamento ed è fondamentale quando si parla di inclusività, io in 20 anni di carriera avrò visto sì e no due o tre piloti donna e mi piace molto che Extreme E garantisca questa opportunità”.
Tanti sono i nomi che importanti che affiancheranno i due piloti di F1. Da Jenson Button, ex campioni di Formula 1, a Carlos Sainz Junior, passando per gli americani Andretti Motorpsort e Chip Ganassi Team, a sua maestà Sebastian Loeb, fino a Techeetah, che già corre in formula E. I team verranno muniti di due Odyssey, uguali per tutti, costruite dalla Spark Racing Technologies e equipaggiate da un motore elettrico, alimentato a batterie a ioni di litio e forniti dalla Williams Advance Engineering. Gli pneumatici invece, verranno forniti da Continental. Mancano meno di 40 giorni alla bandiera a scacchi e la curiosità è tanta. I nomi ci sono e l’idea anche, speriamo solo che questo campionato sia l’inizio di un cambiamento che ormai aspettiamo con impazienza.
Tommaso Gardella è nato a Milano nel 1997, studia Storia all’Università di Firenze