Stefano Gori atleta paralimpico con più di 100 vittorie

di ALDO BELLI – Ambasciatore dello Sport nelle scuole italiane, crescere nel rispetto di se stessi e degli altri, il valore delle regole.

Dicono che gli amici nella vita si incontrano quando meno te lo aspetti. Quelli che senza chiederti niente ti tendono la mano mentre cala il buio infondendoti il coraggio di andare oltre gli ostacoli. Stefano Gori li cita uno per uno: Mario Pardini, Glauco Magnelli, Marco Guidotti, Marco Del Medico, Francesco Niccoli, Patrizio Andreoli, Aron Zaretti, Ivano Fanini presidente della squadra ciclistica professionisti Amore & Vita-Prodir. Stefano ha perso completamente la vista all’età di 28 anni, oggi è un signore di 63 anni, lucchese.

Stefano Gori atleta paralimpico ha raccolto oltre 100 titoli tricolori sulle distanze dei 60 metri, 100, 200 e 400 piani, salto in lungo e salto in alto, getto del peso e pentathlon. E’ arrivato dove molti altri non sono riusciti. E certo che occorre tanto coraggio interiore, una forza di spirito che rende la propria diversità parte del mondo che scorre dove le strade sono affollate quotidianamente da ciechi che hanno perduto la capacità di vedere pur essendo considerati sani nel fisico e nella mente.

Per Stefano lo sport era stato quello di tanti ragazzi, giocava a pallone nei pulcini di Ponte a Moriano, il suo paese, poi un qualche talento lo portò nella squadra di calcio di Borgo a Mozzano; come tutti i ragazzi di quell’età aveva il sogno di indossare sul campo una maglia importante, prima ci furono contatti con l’Arezzo Calcio poi riuscì a sentire il profumo della grande società, Perugia, Empoli, Inter, Milan, Juventus. Il sogno svanì, ma non la passione per lo sport, intorno ai vent’anni inizia a svilupparsi la malattia agli occhi, allora prende a correre le lunghe distanze (i 100 chilometri della Firenze-Faenza, i 50 della Pistoia-Abetone).

Stefano Gori nel 2006 viene insignito Commendatore della Repubblica Italiana e nel 2011 Commendatore della Repubblica. E’ diventato Ambasciatore dello Sport: come gli è possibile (lavora all’Agenzia delle Entrate a Pietrasanta) va nelle scuole italiane di primo e secondo grado a parlare ai ragazzi della propria esperienza umana, dello sport come educazione ed esempio per crescere nel rispetto di se stessi e degli altri, di come le regole siano fondamentali per vincere nel campo agonistico come nella vita.

Stefano Gori e gli sportivi come lui non occuperanno mai il titolo in prima pagina di un giornale, non fanno cassetta e non alimentano i valori civili che piacciono al potere dell’informazione, ma il fatto stesso che possiamo scriverlo rimane di conforto che quei cinque cerchi stampati nel vessillo sul fuoco di Olimpia (non a caso voluti da Pierre de Coubertin) ancora resistono nonostante il vandalismo del mercato che ha sostituito gli uomini con il denaro.

(foto: tratta dalla pagina Facebook e gentilmente concessa da Stefano Gori)

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