La plastica si conferma un materiale molto interessante nell’uso di cucina. Adesso si parla della plastica usata per bacinelle
Quando si parla di plastica si pensa sempre alle bottiglie dell’acqua o a piatti e posate e bicchieri monouso. Per intenderci, da picnic. Mentre invece, parlando di utensili da cucina, la plastica è un ottimo aiuto. Per la caratteristica principale di essere leggera e di essere facilmente lavabile sia a mano che in lavastoviglie.
Ma, arrivati a questo punto, bisogna fare la divisione del Fiume Giordano di biblica memoria. Perchè molti considerano la plastica un unicum, una cosa unica di tutta la plastica alimentare che esiste in commercio e nei supermercati. Solo determinate plastiche, tra le vaschette, possono essere utilizzate la volta in più rispetto alla prima del confezionamento. Per il resto, non si può fare altro che riciclare nel bidone della plastica.
Utilizzare bacinelle di plastica scongiura la possibilità, come quelle di vetro, che si possano rompere per una caduta di troppo o per uno scossone nel cassettone o sullo scaffale di cucina. Ma, a differenza del vetro, non hanno una grande portabilità termica. Cioè si possono sciogliere o deformare al calore del vapore o della fiamma viva. Per questo hanno tanta praticità ma poca utilizzabilità. Senza contare che, se trattate con coltelli o corpi contundenti, possono rilasciare microplastiche. Anche se sono bacinelle di tipo multiuso.
Per questo, tirando velocemente le somme, la plastica delle bacinelle ha grande potenzialità nell’uso continuato ma poca prospettiva di cucina. Nel senso: quello che il vetro o il metallo possono, la plastica no. Si può sfruttare ampiamente la resistenza della plastica sotto forma di bacinelle, ma non si può sperare di non avere anche complementarietà con altri materiali. Pena l’impossibilità lampante di portare avanti una ricetta adeguatamente.
(Foto: https://pixabay.com/it/photos/burro-vasca-margarina-articolo-1920670/)

Matteo Baudone, giornalista. E’ nato a Pietrasanta nel 1984.