Nel mondo della posate il legno ricopre più posto di quanto si possa immaginare. Ci sono posti nel mondo in cui non si fa altrimenti
In determinate zone del mondo, la storia o la tradizione non contemplano il metallo. Basti pensare alle zone di montagna, dove il legno è parte della economia locale e quindi si predilige il metallo solo per attrezzi che vengono dalla valle. Oppure alcuni paesi come il Giappone o la Cina, dove le persone mangiano con bacchette di legno o similari.
Si può quindi dire che la posateria in legno non è qualcosa di legato al passato, ma fa parte delle tavole nel mondo più di quanto noi occidentali possiamo immaginare. Ne abbiamo forse un piccolo esempio quando ci si muove nel mondo dei sushi restaurant, dove l’apparecchiatura è fatta all’orientale con bacchette e tutto il resto.
Il legno, nel mondo delle posate, ricopre un ruolo ben preciso. Si potrebbe dire duplice. Da un lato la posateria quotidiana stabile, dove famiglie hanno le proprie posate e con quelle vivono la loro vita. Dall’altro lato il mondo delle posate usa e getta. Che riguarda sempre lo stesso mondo di prima, ma contempla anche utilizzi dove la plastica diventerebbe tossica. E quindi non può essere altrimenti. Un esempio sono le posate delle insalate miste da supermercato, dove la forchettina per mangiare la propria insalata è forzatamente in legno. Perchè biologicamente lo stomaco non verrebbe irreparabilmente compromesso da una puntina di plastica disgraziatamente ingerita per sbaglio.
Nel resto della cucina? Va molto in base alla tradizione culinaria tipica delle zone. Come potrebbe venire da pensare per cui un cibo, se non mangiato o preparato con posate di legno, non acquisisce lo stesso sapore che possono pensare i commensali o la cuoca.
(Foto: https://pixabay.com/it/photos/forcelle-legno-d-ulivo-3917764/)

Matteo Baudone, giornalista. E’ nato a Pietrasanta nel 1984.