TEATRO SAN CARLO – Esposto FIALS a Inps e Ministeri

Enrico Sciarra e Gennaro Marchisano chiamano in causa tutte le Autorità competenti sulla legittimità della cassa integrazione.

Forse è il caso di dire che “il dado è tratto”. Alea iacta est, ormai non si può più ritornare indietro. Anche sul Teatro San Carlo di Napoli si abbatte un esposto della Fials-Federazione Italiana Autonoma Lavoratori dello Spettacolo: è stato presentato a firma del segretario generale Enrico Sciarra e da Gennaro Marchisano per la segreteria provinciale di Napoli. Verona, Venezia, Firenze, Napoli… Siamo di fronte a qualcosa che potrebbe diventare una pagina storica nel Teatro italiano, manca solo la scintilla per la ribellione generale a dipingere il Quarto Stato dei musicisti e dei lavoratori della Lirica italiana contro il Golia a doppia testa protetto dalle pareti di pietra del Collegio Romano. (AB)

L’Esposto: i destinatari

Prof. PASQUALE TRIDICO Presidente I.N.P.S. . Dott.ssa GABRIELLA DI MICHELE Direttore Generale INPS. – INPS Filiale Metropolitana di Napoli – On. ANDREA ORLANDO Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – Ispettorato Territoriale Lavoro di Napoli – On. DARIO FRANCESCHINI Ministro per i Beni e le Attività Culturali – Dott. ANTONIO PARENTE Direttore Generale Spettacolo dal Vivo – E per conoscenza: Dott. FRANCESCO GIAMBRONE Presidente ANFOLS – Fondazione Lirico Sinfonica Teatro San Carlo di Napoli – Dott. LUIGI DE MAGISTRIS – Sindaco / Presidente del Teatro San Carlo – Dott. STÉPHANE LISSNER – Sovrintendente del Teatro San Carlo.

La lettera del Sovrintendente Stéphan Lissner ai sindacati

Il contenuto dell’Esposto della FIALS

La scrivente associazione sindacale espone quanto segue.

  1. Il dpcm 7 agosto 2020 ha disposto le modalità con cui possono essere effettuati spettacoli nei luoghi all’aperto e nelle sale al chiuso, prevedendo un contingentamento massimo delle presenze degli spettatori nei limiti rispettivamente di 1000 e 200.

2. I successivi dpcm del 7 settembre, del 13 ottobre e del 18 ottobre, hanno prorogato la vigenza delle previsioni del citato dpcm, sostanzialmente confermando l’impianto normativo dello stesso, dapprima prevedendo e in seguito mantenendo la possibilità di deroghe circa il numero massimo delle presenze.

3. Appare pertanto acclarato che le Fondazioni Lirico Sinfoniche, nelle condizioni date, potevano effettuare la propria attività rispettando i limiti previsti dalla normativa.

4. Le Fondazioni Lirico Sinfoniche presenti sul territorio nazionale quindi, in conseguenza di quanto disposto dal dpcm 7 agosto 2020, stavano “regolarmente“ svolgendo la proprie attività istituzionali di produzione artistica con spettacoli lirici e concerti sinfonici e tra queste anche la Fondazione Lirico Sinfonica Teatro San Carlo di Napoli che aveva già elaborato una programmazione artistica a partire già dallo scorso mese di settembre 2020.

5. Successivamente la Fondazione, a seguito del dpcm 24 Ottobre 2020 che vietava l’accesso al pubblico nei teatri, continuava la propria attività in streaming come tutte le altre Fondazioni Lirico Sinfoniche e fino allo scorso 12 marzo 2021 quando comunicava a tutti i lavoratori la sospensione dell’attività lavorativa a 0 ore per tutto il personale, pari a 320 dipendenti e ad eccezione dei servizi strettamente necessari, ricorrendo all’utilizzo del Fondo Integrativo Salariale con causale “emergenza COVID19” a partire dal 7 aprile 2021 e per la durata di 12 (dodici) settimane;

6. Le Fondazioni Lirico Sinfoniche italiane, per l’espletamento delle proprie attività istituzionali, percepiscono finanziamenti pubblici in gran parte provenienti dal FUS (Fondo unico spettacolo) erogati per la produzione artistica e non revocati o diminuiti in ragione della minore attività espletata nel corso del 2020.

7. Il ricorso al FIS non appare misura necessaria ed indispensabile dettata dalla impossibilità di procedere alle proprie ordinarie attività produttive giacché, per i motivi sopra esposti, la Fondazione avrebbe potuto continuare a svolgere la propria attività produttiva attraverso lo streaming come altre Fondazioni Lirico Sinfoniche e come essa stessa in determinati periodi ha fatto. Con l’ultima comunicazione dello scorso 12 marzo 2021 però l’uso del FIS appare invece per quello che è: una precisa scelta strategico produttiva tesa unicamente a migliorare il bilancio della Fondazione scaricando sullo Stato per la seconda volta il costo di una parte dei propri dipendenti in maniera totalmente indipendente dagli eventi conseguenti al DL18 del 17 marzo 2020 e dalle normative imposte dalla pandemia.

8. La stessa ANFOLS con comunicato del 27.10 2020 ha auspicato il ricorso alle moderne tecnologie per evitare il blocco totale delle attività.

9. Anche successivamente alla sospensione delle attività in presenza di pubblico disposta dal recente DPCM 24 ottobre 2020 art. 1 comma 9 lettera m) deve ritenersi che essa, come interpretato dal chiarimento inviato dal Segretario Generale del MIBAC all’Unione Teatri di Roma, riguardi le sole attività aperte al pubblico, mentre tutte le altre attività possono continuare, comprese quelle a distanza ed in streaming.

Conclusione dell’Esposto

Tutto quanto sopra premesso ed esposto, la scrivente Organizzazione sindacale chiede a codeste autorità ed Istituzioni di verificare se il ricorso al FIS da parte della Fondazione Lirico Sinfonica Teatro San Carlo di Napoli sia avvenuta nel pieno rispetto della normativa vigente ed in presenza dei requisiti di legge per ricorrere a tale ammortizzatore sociale che grava sulle casse dello Stato

L’originale del ricorso FIALS