di ALDO BELLI – Per chi crede che conoscere e pensare aumenta gli anticorpi, nel sistema dell’informazione mordi e fuggi.
Mi rendo conto che l’idea di un Settimanale sul Web rappresenti una sfida al sistema dell’informazione ormai imperante basato sul bombardamento quotidiano, minuto per minuto, delle notizie mordi e fuggi. Se per un verso internet ha reso ai nostri occhi il mondo che ci circonda in tempo reale (quello che un tempo dicevamo con l’avvento della televisione), per altro verso il suo uso spasmodico ha generato un magma indistinto nel quale correre è diventato più importante di conoscere e di riflettere.
Questa corsa sta dissanguando la carta stampata, e la civetta dei giornali davanti alle edicole è ormai il simulacro di un’epoca nella quale la gara per essere primi nel dare la notizia significava sì correre, nelle redazioni, ma per scovare notizie che gli altri non avevano, per trasformare un segno o una soffiata nello scoop che faceva la differenza.
La frustrazione del giornalismo della carta stampata, per l’impossibile gara con la velocità della Rete, nella maggior parte dei casi anziché scegliere la via di una rimodulazione del quotidiano accentuando il suo carattere di informazione improntata sugli approfondimenti, sugli inviati non solo nei campi di guerra, sulle firme che un tempo distinguevano la famosa “Terza pagina”, sui corrispondenti e collaboratori di strada, i cronisti, piuttosto che sui copia-incolla dei comunicati di agenzia e istituzionali, ha scelto invece – tranne rare eccezioni – la stessa strada del trash-web per salvare le tirature: il morboso della cronaca nera. I giornali non si fanno seduti dietro la scrivania, e neppure riducendo quella risorsa insostituibile dei giovani collaboratori a farsi le ossa in mezzo alla gente. Un solo esempio.
Domenica 19 novembre, QN Quotidiano Nazionale, La Nazione. Prima pagina: “Giulia uccisa a coltellate”, “Sola e nuda si risveglia nel bagno di un ristorante il sospetto di stupro”, “Camionista senza patente: morti due ragazzi”. Pagina 2-3-4-5: “Il corpo di Giulia nel burrone”… Pagina 6: pubblicità. Pagina 7: “Centocinque vittime da inizio anno”. Pagina 8: “Il camionista pirata”. Pagina 9: “Bimbo travolto sulle strisce”.
Io credo che la maggioranza, dopo decenni di cura mediatica associata alla caduta di funzione della scuola, insomma all’interno di un processo di analfabetizzazione di massa, sia ormai assuefatta alla (non) informazione mordi e fuggi, alla disinvolta opinione sui fatti risolta con la sola lettura dei titoli, forse anche alla noia della ripetizione ossessiva, se perfino in un Tg nazionale fa normalmente notizia l’incidente stradale. E sono convinto che non c’è salvezza, occorreranno chissà quante generazioni in Italia prima che la disintossicazione da tre decenni di demolizione scientifica della ragionevolezza del senso comune inizi a produrre i propri effetti.
Ciò nonostante, continuo anche ad essere convinto che esista di una minoranza civile che ancora crede nel valore dell’informazione, della conoscenza, della cultura, che continua ad essere animata dalla curiosità non solo di vedere, ma anche di capire il mondo che la circonda, con una propria autonomia di pensiero. E’ questa minoranza, fin da quanto è nata TOSCANA TODAY, che rappresenta il nostro pubblico di lettori, la cui riprova sono la visualizzazione delle nostre pagine giunta a toccare in un anno i 2 milioni.
Non siamo un giornale di nicchia, non abbiamo mai avuto la spocchia della superbia intellettuale, non abbiamo mai guardato il mondo dall’alto verso il basso, abbiamo sempre cercato, invece, di essere in sintonia con questa minoranza interessata al piacere di leggere, di pensare, cercando di fare sentire la sua voce oscurata nella Grande Informazione. L’attenzione grafica, la ricerca della verità, il coraggio di dire quello che spesso non viene detto, riservare un posto privilegiato ai libri la cui presenza è praticamente scomparsa sui quotidiani, selezionare la cronaca per il suo valore di esempio, dedicare al cinema una sezione che non rincorre il mercato ma la qualità degli autori, pubblicare inchieste e servizi speciali, sono il motivo per cui merita rimanere sintonizzati con TOSCANA TODAY.
Siamo una testata giornalistica formata interamente dal volontariato dei nostri collaboratori, e il loro numero proveniente da molte parti del paese riprova la valida scelta della libertà di opinione che alimenta il confronto delle idee.
Adesso vorremmo riuscire a rendere ancora più marcato questo carattere, con il giusto tempo di preparazione e di lettura che un Settimanale consente. Uscirà ogni giovedì. E fin d’ora rinnoviamo l’invito a tutti i nostri lettori e ai loro amici di contribuire a questa sfida, non solo sostenendoci con un contributo, ma anche con nuove collaborazioni di articoli, video, foto, idee, per rendere ancora più ricca d’interesse TOSCANA TODAY.
Da settembre l’edizione di TOSCANA TODAY è stata trasferita a Zurigo, in Svizzera. Siamo diventati soci della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (e precisiamo subito che continueremo a pagare le tasse oltre che nella Repubblica elvetica anche in Italia). TOSCANA TODAY è diventata un sito web multilingue. Il salto fuori confine rappresenta un motivo di posizionamento che potrà consentirci di rivolgerci non solo ai lettori europei notoriamente affezionati alla Toscana, ma anche di offrire ai nostri lettori altri punti di vista, servizi utili per l’impresa, e approfondimenti.
Realizzare un Settimanale del genere richiederà tempo, non sarà un lavoro facile, ma come sempre vogliamo guardare con fiducia ed umiltà alle nostre possibilità e al contributo di quanto vorranno associarsi a questo nostro viaggio.