di BEATRICE BARDELLI – Troppe morti improvvise e malori ingiustificati nella Polizia di Stato. Il sindacato SNAP scrive al ministro.
In Italia si sta consumando una tragedia di cui i media parlano poco, almeno i media mainstream, e, se ne parlano, sorvolano sulle probabili cause. E’ quella delle morti improvvise che sui titoli di giornale vengono riportate come “malori improvvisi” di solito riferiti a cittadini, ai cosiddetti “civili”.
Invece, di malori improvvisi, stanno morendo moltissimi militari, in particolare molti operatori della Polizia di Stato.
E’ quanto denuncia la Segreteria Nazionale dello SNAP (Sindacato Nazionale Appartenenti Polizia) in una lettera inviata recentemente al Capo della Polizia, al Ministero dell’Interno, sia alla Direzione Centrale di Sanità che all’Ufficio per le Relazioni sindacali, ed agli organi di stampa il cui oggetto è molto esplicito:
“Decessi per malore improvviso tra gli operatori della Polizia di Stato. Richiesta di monitoraggio e comunicazione dati”.
E per supportare l’urgenza di un sollecito intervento investigativo da parte dei vertici della Polizia di Stato, lo SNAP ha inviato come prova le foto di alcune testate giornalistiche che nell’arco di due giorni, alla fine di gennaio, hanno riportato la notizia di cinque casi di poliziotti deceduti “stroncati da malore”.
Come i poliziotti Luigi Parmigiani, 58 anni, Assistente capo coordinatore, già alla Squadra mobile di Pescara, Ferdinando De Simone, 55 anni, stroncato da malore prima della cena con amici, Luigi Granelli, Assistente capo coordinatore in servizio presso la Sezione della Polizia stradale di Parma, un giovane poliziotto di Capua trovato morto a casa e Marcello Tortora, 59 anni, maresciallo della Sezione della Polizia stradale di Salerno.
Oggetto
“La scrivente Organizzazione Sindacale SNAP è palesemente allarmata in quanto ha avuto modo di riscontrare attraverso rivelazioni degli organi di stampa che nella Polizia di Stato vi siano numerose morti “per malore improvviso” inizia la lettera che denuncia “da inizio anno, difatti, sono avvenuti oltre 10 decessi nelle file della sola Polizia di Stato, senza contare i numerosi decessi tra le altre Forze dell’Ordine. La situazione de qua apparrebbe aver verosimilmente assunto connotati decisamente preoccupanti. Ponendo l’attenzione sugli ultimi giorni addietro, evidenziamo che in soli due giorni (25 e 26 gennaio 2024) si sono registrati addirittura 5 decessi, solo tra gli appartenenti alla Polizia di Stato. Siamo dinanzi ad una verosimile “strage” silente, quanto inquietante, che deve essere necessariamente oggetto di approfondito monitoraggio e controllo da parte dell’Amministrazione”.
Comune denominatore
L’etichetta “decesso per malore improvviso”, scrive SNAP, è la “frase che purtroppo ritroviamo sempre più spesso dal periodo post Covid e post vaccinazione, senza che finora si sia proceduti ad una coerente analisi del fenomeno. Si evidenzia, pertanto, un numero considerevole e preoccupante di decessi all’interno di una categoria “particolare”, per l’appunto le Forze di Polizia che, rispetto alla collettività, risultano essere indubbiamente sottoposte a dettagliati e maggiori controlli psicofisici sin dall’arruolamento”.
Ma il dato che preoccupa ancor di più lo SNAP è che i decessi si stanno verificando anche tra giovani poliziotti sportivi ed il fatto che ci sia un “elevato numero di colleghi che lamentano, specie negli ultimi due anni, problemi a carico dell’apparato cardiovascolare, neurologico, motorio e respiratorio”.
L’Organizzazione Sindacale SNAP, da molto tempo impegnata nel cercare di fare chiarezza su queste tematiche, ha comunque registrato, continua la lettera, “una sorta di “’scarsa collaborazione‘ nell’ottenere dati esaustivi di detti fenomeni” anche in considerazione del fatto che l’Amministrazione conosce per ogni poliziotto il proprio profilo sanitario “essendo in capo ad ogni collega l’obbligo di comunicare, per ogni evento di malattia, sia la diagnosi che la prognosi e che l’Amministrazione possa altresì procedere ai controlli sanitari del caso”.
Inoltre, continua lo SNAP “non va sottaciuto che diversi poliziotti tendano a non informare in maniera esaustiva l’Amministrazione di appartenenza delle problematiche psico-fisiche riscontrate sulla propria persona, per non incorrere nelle inevitabili problematiche connesse alla propria efficienza fisica per le quali si può correre il rischio di essere riformati, demansionati o temporaneamente sospesi. Con inevitabili ricadute sul piano economico”.
In conclusione
“Riteniamo che non si possa restare inermi dinanzi al quadro sopra descritto e pertanto, questa Organizzazione Sindacale Snap continuerà a chiedere e ricercare la verità, perché la morte di un uomo in divisa non può essere considerata “degna di nota” solo quando si riceve una pallottola. Di morti e malori ne stanno avvenendo fin troppi … citando Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova».
Vogliamo i dati!
“In considerazione di quanto a monte indicato, questa O.S. Snap, portatrice d’interessi diffusi – ex art 9 Legge 241/90 -, nell’interesse della categoria rappresentata e per la tutela della stessa, al fine di monitorare il fenomeno descritto e di ricercarne le cause, ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 del D. Lgs 14 marzo 2013 n. 33, con la presente chiede formalmente (previo oscuramento dei dati sensibili o ritenuti tali) la trasmissione in formato digitale, all’indirizzo di PEC di questa Segreteria Nazionale: snap@pecaruba.it, per l’arco temporale di riferimento 01 gennaio 2016 – 27 gennaio 2024, del dato numerico suddiviso per annualità e per fasce di età (18/30; 31/40; 41/50; 51/60 ) del numero dei poliziotti (non in quiescenza) deceduti per: malore improvviso; cause naturali; per malattia; altre ragioni. Si coglie l’occasione per porgerVi distinti saluti, evidenziando la necessità di un cortese e sollecito riscontro della presente”.
(foto: licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/623883)
Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.