Uguaglianza, solidarietà, diritti, doveri, patria

di BEATRICE BARDELLI – Le 5 parole della Costituzione che hanno aperto l’incontro tra Università di Pisa e Associazione Vittime del Dovere.

Cinque parole: Uguaglianza, solidarietà, diritti, doveri, patria. Cinque parole chiave della nostra Costituzione italiana che hanno aperto le porte della prestigiosa Università di Pisa per accogliere, lo scorso lunedì, 8 maggio, nella storica sede della Sapienza, l’Associazione di volontariato “Vittime del Dovere” per il primo incontro istituzionale di una nuova collaborazione nel nome dell’informazione e della cultura.

A presentare l’iniziativa è stato il professor Saulle Panizza, docente di Diritto Costituzionale e direttore del CIDIC (Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura) dell’Ateneo Pisano insieme alla presidente dell’Associazione, Emanuela Piantadosi.

Presentando i saluti del Rettore, il professor Panizza ha riferito di aver conosciuto l’Associazione lo scorso anno ed ha sottolineato come sia necessario sostenere l’attività di questo tipo di associazione che, oltre ad essere un mezzo per portare avanti le battaglie di identificazione delle Vittime del Dovere, è anche uno strumento per diffondere iniziative di informazione. “L’Università di Pisa ha sposato questo approccio senza pregiudizi perché le istituzioni hanno un valore, quello di essere utili a creare un patrimonio di conoscenze – ha esordito il professor Panizza – . C’è un ponte che va dalla scuola all’Università per formare le coscienze dei ragazzi. Questa è una iniziativa per mettere le fondamenta di un laboratorio di cultura costituzionale che coinvolge il mondo della scuola e le associazioni partendo da queste cinque parole chiave. Cinque parole chiave che costituiscono i 12 Principi fondamentali e compaiono nei primissimi 3 articoli della nostra Costituzione”.

La presidente Piantadosi ha ricordato di essere orfana del Maresciallo Capo dei Carabinieri Stefano Piantadosi, medaglia d’oro al merito civile, ucciso il 15 giugno 1980 da un detenuto ergastolano in permesso premio, evaso dal carcere di Porto Azzurro. “Avevo solo 14 anni e l’uccisione di mio padre ha stravolto completamente la mia vita ed ha devastato la mia famiglia – ha rivelato la presidente – per questo, nel 2007 ho voluto fondare questa associazione che ha raccolto finora 500 famiglie che hanno vissuto un’esperienza simile.

Un impegno importante per tutelare i diritti delle famiglie “Vittime del Dovere”, fare informazione nelle scuole e parlare alle istituzioni. Abbiamo un sito “Cittadinanza e Legalità” dove caricheremo il video di questa iniziativa e che verrà visto dagli studenti che partecipano alle nostre iniziative”. Ed a proposito delle 5 parole scelte dall’associazione, la presidente ha precisato: “Abbiamo scelto queste cinque parole perché è la “parola” che è stata esaltata da Aristotele quando ha definito l’uomo come “animale che possiede la parola”.

La presidente Piantadosi è passata a presentare l’avvocato Paola Di Luccia, Segretario Generale e collaboratrice dell’Ufficio legale, e l’avvocato Sabina Mariotti, responsabile dell’Ufficio legale dell’Associazione “Vittime del Dovere”, ambedue del Foro di Monza, collegate via internet, sottolineando che “le nostre famiglie sono ancora discriminate mentre i nostri familiari hanno dato la vita, e non si sono risparmiati, nel nome del “dovere”.

Nella nostra Associazione – ha continuato Piantadosi – ci sono orfani, vedove, invalidi, e nelle nostre iniziative abbiamo sempre sottolineato l’importanza dei doveri, quei “doveri” che hanno contraddistinto il lavoro dei nostri padri”. Per quanto riguarda la parola “Uguaglianza”, ha ricordato Piantadosi, “noi ogni anno organizziamo un convegno per sensibilizzare le istituzioni che alle “Vittime del dovere e della criminalità organizzata” devono essere riconosciuti gli stessi benefici delle vittime del terrorismo. Sono già state presentate quattro proposte di legge al riguardo per chiedere la completa equiparazione tra vittime. Basta vittime di serie B”.

Per la parola “Solidarietà” la presidente ha ricordato che l’Associazione ha organizzato un progetto Interforze destinato alle scuole della Lombardia per far conoscere ai giovani la realtà del volontariato e approfondire l’importanza degli articoli della Costituzione. “Per fare non solo memoria di quanto è accaduto – ha concluso Piantadosi – ma, soprattutto, per fare prevenzione”. A seguire è intervenuto Alessandro Luzzi, già primo luogotenente della storica 46° Brigata dell’Aeronautica militare di Pisa dove ha operato per 40 anni, orfano del maresciallo scelto Lido Luzzi che, durante una missione antincendio a Cisterna, precipitò con il suo vagone volante.

Tra i membri dell’equipaggio perse la vita anche il maggiore pilota Fabrizio Tarascone la cui vedova, Alberta Pinazzi, residente a Pisa, era presente all’iniziativa. Luzzi è anche uno degli otto orfani intervistati in un bel documentario, “Sulle tue orme”, realizzato per il centenario dell’Aeronautica e dedicato alle vittime del dovere. Nel suo intervento Luzzi ha esaltato la Costituzione e lo splendido lavoro di equilibrio svolto dai Padri e dalle Madri Costituenti ma non ha potuto nascondere la sua indignazione e profonda amarezza quando è venuto a sapere che il secondo presidente della Corte Costituzionale (1957-1961), Gaetano Azzariti, aveva militato nel partito fascista (era stato presidente della Commissione sulla razza durante il regime fascista e ministro di Grazia e Giustizia nel primo governo Badoglio) ed era un antisemita convinto.

“Ma come si fa” ha detto Luzzi costernato. “Ma queste cinque parole vanno legate indissolubilmente alla parola “libertà” altrimenti non hanno senso” ha concluso Luzzi che ha voluto ricordare le numerose “vittime del dovere” della sua 46° Brigata: le vittime di Kindu, in Congo, nel 1961, quando 13 aviatori furono uccisi dai ribelli che li avevano scambiati per belgi e le vittime del G222, 4 aviatori tra cui il pisano Marco Betti, colpito in Bosnia, nel 1992, da un missile terra-aria mentre stava trasportando aiuti umanitari.

Dopo l’intervento puntuale del magistrato Antonio D’Amato che ha delineato la trasformazione dei ruoli dei magistrati e dei giudici prima e dopo l’entrata in vigore della nostra Costituzione, sono intervenuti con interessanti e partecipati contributi oratori il generale B. Pietro Addis, comandante delle Forze Speciali dell’Esercito, il dottor Virgilio Russo, Dirigente della Polizia Anticrimine della Questura di Pisa, il Tenente Colonnello Giovanni Mennella, Comandante del Reparto Operativo dell’Arma dei Carabinieri di Pisa ed il Tenente Colonnello Roberto Lauretta, Comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Pisa.

Dopo la Giornata di presentazione, venerdì, 12 maggio, sempre nell’Aula VI de “La Sapienza” di Pisa, si svolgerà, dalle 10 alle 13, un secondo incontro dal titolo “Giornata della restituzione”.