Una guida ai vini rossi di Bolgheri

Una guida agli iconici vini rossi di Bolgheri gemma dell’enologia italiana, vini fantastici, ricercati ed elogiati da critica e appassionati.

Situato sulla costa toscana, in provincia di Livorno, il villaggio di Bolgheri, dominato dal suo iconico viale fiancheggiato da cipressi, è il luogo di origine di alcuni dei vini più celebri d’Italia, come il Sassicaia, ma fino a pochi decenni fa sembrava improbabile che proprio qui potesse iniziare la rivoluzione del vino di qualità italiano e la nascita dei vini cosiddetti Super Tuscan.

Fino alla metà del 1900 Bolgheri era una zona paludosa infestata dalla malaria. Dopo la bonifica, per decenni è stata anche la patria di vini bianchi insipidi e rosati poco brillanti, ma quella reputazione è cambiata radicalmente quasi da un giorno all’altro nel 1968 con la prima vendemmia del Sassicaia, che stupì al mondo con il suo gusto eccezionale e mostrò al mondo che il microclima e i terreni di Bolgheri erano ideali per produrre vini rossi da uve bordolesi.

La zona di produzione di Bolgheri è un mondo completamente diverso rispetto ai territori vinicoli più noti della Toscana come il Chianti, Montalcino e Montepulciano. Innanzitutto, è situata vicino al mare, a differenza delle altre denominazioni che si trovano nell’entroterra. Ciò implica anche che l’altezza media dei vigneti di Bolgheri sia limitata a 60-100 m.s.l.m., mentre nel Chianti Classico e a Montalcino le uve crescono ad un’altitudine media compresa tra i 350 ed i 500 m.s.l.m. Ma la differenza più importante è che a Bolgheri vengono coltivati principalmente i vitigni bordolesi come Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, a differenza del resto della Toscana dove domina il vitigno autoctono Sangiovese.

L’annata 1968 del Sassicaia, elaborato con uve Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc da parte della Tenuta San Guido, ricevette enormi elogi dalla critica, sia per la sua qualità che per la sua unicità e collocò Bolgheri nella mappa viticola italiana e del mondo intero. Il Sassicaia nacque dall’intuizione del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, che piantò i primi filari di Cabernet Sauvignon nella sua Tenuta San Guido a Bolgheri nel 1944, iniziando così una vera e propria rivoluzione.

La tenuta dell’Ornellaia, fondata dal Marchese Lodovico Antinori nel 1981, seguì da vicino le orme del Sassicaia con la prima l’annata del 1985 elaborata con un mix di uve Cabernet Sauvignon (80%), Merlot (15%) e Cabernet Franc (5%) affinate in barrique. Il successo immediato di questo vino quando venne stato rilasciato in commercio nel 1988 ha contribuito a consolidare la fiorente reputazione di Bolgheri come culla dei vini Super Tuscan.

Nei cinque decenni successivi Bolgheri si è affermata come area vinicola di prim’ordine. Cantine come Tenuta San Guido, Ornellaia, Le Macchiole e Grattamacco sono diventate famose in tutto il mondo per i loro vini leggendari e oggi nella zona esistono ben 66 aziende vinicole, tra cui spiccano anche Castello di Bolgheri, Guado al Tasso e Michele Satta. Il motore di ricerca online Trovino permette di avere a portata di click oltre 570 etichette di vini di Bolgheri tra cui scegliere.

Il particolare terroir di Bolgheri contribuisce alla produzione di vini magnificamente complessi e intensi. I terreni sono un mix di argilla, sabbia e calcare, con la forte influenza della brezza marina che scorre verso l’interno dal Mar Tirreno. A Bolgheri il clima è mite e tipicamente mediterraneo. Gli inverni sono leggermente freddi, mentre le estati sono calde e secche con temperature mediamente elevate.

A Bolgheri troviamo due categorie fondamentali di vino rosso: Bolgheri Rosso e Bolgheri Superiore. Il primo rappresenta il 64% della produzione totale della denominazione, mentre il Bolgheri Superiore, che ha una gradazione alcolica leggermente superiore e un invecchiamento prima della commercializzazione più lungo rispetto al Bolgheri Rosso, rappresenta il 19% della produzione totale della DOC Bolgheri, che permette la vinificazione anche di bianchi come il Vermentino.

Le annate recenti di vini Bolgheri, come 2015, 2016, 2018 e 2019, sono state decisamente notevoli, in particolare il 2019. La produzione nel 2022 è stata di oltre 7,2 milioni di bottiglie per un fatturato stimato di 150-170 milioni di euro. Questo territorio splendido, rigoglioso di natura e biodiversità, situato a metà strada tra le colline e il mare, è in realtà molto piccolo. Si tratta di appena 1.350 ettari di preziosi vigneti che oggi hanno prezzi i più alti d’Italia: secondo le stime più recenti il loro valore supera i 500.000 euro per ettaro. Una piccola gemma capace di produrre vini fantastici, ricercatissimi tra i collezionisti ed elogiati da critica ed appassionati.