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Una piazza gremita di bambini e ragazzi intelligenti

CAMAIORE – La festa per l’educazione stradale nelle scuole organizzata dal Comando Polizia Municipale, presente l’olimpionica Sara Morganti.

L’invito del Movimento Art.230 per l’educazione stradale obbligatoria nelle scuole è per le 9:30. Ai lati della piazza grande di Camaiore sono già allestiti i gazebo della Pubblica Assistenza, Croce Verde e Misericordia, la Croce Rossa Italiana segue la strada in miniatura pronta a trasformarsi in un gioco educativo, c’è l’Accademia dei Giovani Esploratori della Natura Selvaggia di Viareggio, la Polizia di Stato, i Carabinieri, e naturalmente i mezzi e gli agenti della Polizia Municipale di Camaiore. C’è anche un camper del Ministero dei Trasporti che esibisce una bicicletta elettrica, e la Motorizzazione Civile di Lucca. “Sicuramente deve arrivare qualcuno di importante”, due anziane signore si guardano intorno uscendo dalla parafarmacia sulla piazza: fotografi, giornalisti, c’è Gabriele Altemura con la sua telecamera, l‘Occhio della Versilia, il giornalista Salvino Cavallaro è venuto appositamente da Torino, e non passa inosservata l’auto bianca con l’insegna della Rai RadiotelevisioneItaliana.

Ancora pochi minuti, e la “persona importante” inizia a materializzarsi dalla via pedonale che attraversa il centro del paese. Bambini e bambine accompagnati dai loro insegnanti, e poi i ragazzi più grandicelli delle scuole medie.

L’iniziativa organizzata dal Comando Polizia Municipale del Comune di Camaiore è solo una di quelle che si ripetono da mesi nelle frazioni, aggiungendosi agli incontri nelle classi scolastiche per parlare di educazione stradale. Chiunque è stato invitato dal comandante Barsuglia a sostenere la petizione nazionale per applicare l’articolo del Codice della Strada che prevede l’educazione stradale obbligatoria nelle scuole, e ancora non applicato a distanza di trentadue anni, ha risposto all’appello: come Giampiero Pardini fondatore dell’azienda camaiorese che vanta oltre quaranta titoli tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei, di tiro sportivo, e Sara Morganti medaglia d’argento e di bronzo alle Olimpiadi paralimpiche di Parigi 2024.

Leggo la scaletta che mi consegna il comandante Barsuglia, e trattengo le mie perplessità. Conto a mente quanti saranno ad intervenire aprendo la manifestazione. Fare discorsi a una marea di bambini… Il vicesindaco Andra Favilli e l’assessore alla Pubblica Istruzione Claudia Larini sono di casa. Anche Nicola Larini, l’ex pilota della Ferrari. Ci sono l’attore Graziano Salvadori, e Stefano Pezzini che con Stefano Guarnieri rappresentano le due associazioni dei familiari vittime della strada. I giubbotti neri con la scritta rossa sono quelli dell’Associazione Motociclistica Perla del Tirreno. Quando presento Alessandro Benedetti, il tecnico della campionessa Sara Morganti, dico alla platea dei piccoli ascoltatori che praticamente è un po’ come le loro maestre, i loro successi nello studio dipendono per il 50% dal loro impegno e il 50% da chi sta dietro la cattedra.

Incredibile. Do un’occhiata all’orologio. E’ trascorsa più di mezz’ora, osservo la platea dei nanetti, e rimango colpito da come siano ancora lì ad ascoltare e ad interagire con chi parla di educazione stradale, alla fine un folto gruppo si fermerà intorno a Sara Morganti.

So bene che non c’incastra nulla, o che può apparire una battuta invecchiata, però è quello che penso. L’Italia ormai è andata sotto l’incoscienza di una lunga generazione, le iniziative come questa sono il segno di quell’Italia che ancora resiste e tiene acceso il fiammifero nel buio dello sfascio totale, questi bambini intelligenti rappresentano l’unica vera speranza che rimane al Paese. Probabilmente deve averlo pensato anche Alberto Severi considerando il lungo servizio che il TG3 delle 14:00 di ieri ha dedicato all’evento. (AB)

PS: Ci sarebbe piaciuto offrire ai lettori una carrellata di immagini dei bambini durante la manifestazione, per dare un’idea della loro partecipazione attenta ed entusiasta, sarebbe stato anche un modo per offrire ai bambini e alle loro famiglie un ricordo fotografico, ma la legge sulla privacy non lo consente. Politically correct no? Che i bambini e i ragazzi non sanno più cosa significa vivere per strada all’aria aperta per l’insicurezza dei nostri quartieri, invece, non è un diritto da proteggere.

TG3 TOSCANA del 15 ottobre 2024, al minuto 9.39

Petizione nazionale per l'educazione stradale nella scuola