di ALDO BELLI – “Io non farò come la Ceccardi”. La Toscana è esima nelle vaccinazioni, ma Veronesi protesta contro la Regione Lombardia.
Abbiamo ricevuto dal signor Mario U. di Carrara questo messaggio:
“Buongiorno direttore, chiedo scusa per il disturbo, volevo segnalarle l’ennesima cialtronata del maestro Veronesi. Mi chiedo come mai non la replica sotto la Regione Toscana dal suo amico e compagno Giani. Sempre per il ritardo sui vaccini, per la Toscana in zona rossa anticipata, per il ritardo dei dati pratesi etc etc… Spero di non averle recato disturbo, mi auguro che il video sia materiale per un altro degli eccellenti articoli del “suo” giornale. Con affetto e tanta stima, le auguro buona Pasqua.”
Andiamo per ordine.
La “cialtronata”. Il signor Mario U. si riferisce al concerto di protesta che il direttore d’orchestra Alberto Veronesi – direttore musicale del Festival Puccini di Torre del Lago – ha eseguito a Milano il 31 marzo scorso sotto le finestre del Palazzo della Regione Lombardia: ha diretto un valzer di Strauss in concomitanza con la conferenza stampa del commissario straordinario per l’Emergenza Covid generale Francesco Paolo Figliuolo e del numero uno della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Una “cialtronata”, concordo con il nostro lettore: e non perché il governatore della Regione Lombardia sia esente dal bisogno di squilli di tromba, ma per l’uso strumentale delle disgrazie provocate dal Covid a fini di propaganda elettorale personale di Alberto Veronesi. E proverò a dimostrarlo: non tanto per lui, quanto per la risonanza mediatica che ha ricevuto questa sua iniziativa. Naturalmente, intendendo per “cialtronata – come recita il dizionario Treccani della lingua italiana – mancanza di serietà, superficialità, intento ingannevole verso il prossimo, insomma una cosa di pessimo gusto.
“Cambiamo musica”. La sensazione, in Italia, è infatti quella del trionfo del gossip nell’informazione. L’anima del gossip – che è cosa ben diversa dallo scoop giornalistico – è la cronaca ridotta al rumore delle chiacchiere che attira la curiosità piuttosto che il senso di ciò che esse dicono. Non meraviglia, dunque, che il concerto di protesta milanese abbia goduto di ampia pubblicità su stampa e televisione nazionale (addirittura anche scrivendo: “con la sua orchestra”; il che corrisponderebbe ad un miracolo, considerando che il Maestro Alberto Veronesi deve ancora pagare i 56 orchestrali della Bohème al Foro Italico del 2016). Lo slogan della protesta di Veronesi, “Cambiamo musica”, è lo stesso che aveva già utilizzato per la sua campagna elettorale alle ultime elezioni regionali in Toscana con il PD per Eugenio Giani (settembre 2020), e che adesso ha trasferito a Milano per la sua nuova campagna elettorale al Consiglio Comunale.
Sotto le finestre di Giani. La Toscana è indietro di sette posizioni rispetto alla Lombardia nella classifica delle persone vaccinate (solo il 19,8% degli over 80 ha ricevuto le 2 dosi piazzando la Toscana al 19° posto sulle 20 regioni, ovviamente largamente sotto la media nazionale). La Toscana è la regione di Alberto Veronesi: “Lucca è da sempre la mia seconda casa” (Il Tirreno, 22 luglio 2020), “il mio amore per Lucca, la Garfagnana, la Media Valle e la Versilia” (NoiTv, 1 agosto 2020), “E’ Lucca che mi ha permesso di innamorarmi della musica, che mi ha offerto l’opportunità di diventare un musicista. Tutto quello che ho fatto, è nato qui, a Lucca” (LuccainDiretta, 1 agosto 2020). “Non faccio come la Ceccardi, che dopo le elezioni se ne torna a Bruxelles” (Il Tirreno 24 settembre 2020). Come si spiega, allora, che Veronesi non ha protestato sotto le finestre del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani? Considerato il disastro della sua gestione della campagna di vaccinazione, che è stata denunciata su tutti i media nazionali e oggetto di infinite proteste da parte dei cittadini toscani. Se non si fosse trattato di una cialtronata, Veronesi avrebbe dovuto farlo. Fosse solo in nome dei 3.310 cittadini della Lucchesia e della Versilia che segnarono il suo nome sulla scheda elettorale, o almeno per riconoscenza a questa terra alla quale – come lui dice – deve tutto.
Francia o Spagna purché se magna. Questa sintesi del carattere politico degli italiani viene attribuita al Guicciardini, ambasciatore di Firenze in Spagna presso la corte di Ferdinando il Cattolico. La mancanza di valori morali forti è il privilegio dei libertini, capaci di passare da un amante all’altra secondo la convenienza del momento. In questo, Alberto Veronesi, il direttore d’orchestra dimezzato tra la musica e la politica, pare essere un eroe del nostro tempo.
Da Milano alla Sicilia andata e ritorno passando per il Granducato di Toscana. Capita così che nel 2009 Alberto Veronesi si candida alle elezioni di giugno per il Consiglio Provinciale di Milano, capolista del Movimento Per la Nuova Autonomia (Mpa: per capirci, la Lega di Bossi nel Meridione). A novembre dello stesso anno, Veronesi diventa assessore alla Cultura al Comune di Cefalù per Berlusconi (con il Popolo delle Libertà), motivo?: “Ho accettato solo per il grande amore che ho per la Sicilia” dichiara Veronesi. La cronaca locale riporta che Veronesi “milita tra le file del partito di Raffaele Lombardo” (Mpa) “già da maggio di quest’anno, quando ha deciso di entrare in politica e si è candidato nel collegio di Milano”. Nel 2015, Veronesi si candida per il Consiglio Comunale di Viareggio nella lista civica contro il candidato sindaco del Partito Democratico: anche in questo caso, unicamente per amore. Da Cefalù fu poi cortesemente invitato a dimettersi da assessore perché sempre assente; alle provinciali di Milano (2009) e alle comunali di Viareggio (2015) Veronesi non viene eletto, quindi ritenta a Milano (nel 2016) nella lista di Giuseppe Sala: “sono tornato a Milano col desiderio di dedicarmi con impegno alla mia città, dove sono nato e cresciuto” dice Veronesi; ma anche stavolta, nuovamente, obiettivo fallito. Allora, trasloca armi e bagagli e si trasferisce a Lucca per competere ad un seggio di consigliere regionale in Toscana con il PD per Eugenio Giani: ovviamente, sempre per amore e non per interesse personale. Destino cinico e baro, anche a Lucca niente da fare, non viene eletto. Adesso tocca di nuovo a Milano per le elezioni comunali 2021.
Il blog solitario. Tutto si può dire di Alberto Veronesi, tranne che non sia un uomo previdente. Mentre tutti i cavalli stanno ancora meditando nei propri recinti – le elezioni sono lontane – e soprattutto l’urgenza del momento è quella della pandemia, lui si è già anticipato dando vita al movimento “Lavoriamo per Milano con Sala” con tanto di blog su internet, che è stato aperto il 2 di gennaio 2021, e ad oggi del quale l’unico membro è Alberto Veronesi. Misteri della fede.
PS: E che nessuno, per favore, ci dica che Toscana Today ce l’ha con il direttore d’orchestra Alberto Veronesi. Perché Veronesi farebbe perdere la pazienza anche ai santi. E noi, purtroppo, santi non siamo. Siamo, però, sempre fedeli alla nostra onestà intellettuale e, come sempre, da giornale libero e indipendente, abbiamo solo riportato l’evidenza dei fatti.





A sinistra: nel 2009 candidato per il Centro Destra – A destra: nel 2016 candidato con Sala per il Centro Sinistra





