Sottoscritto da Istituzioni, Associazioni e Sindacati. Siglato il Patto Antifascista della Valdisieve e del Valdarno
“Azioni comuni contro il fascismo e le discriminazioni”: è questo il titolo del patto siglato il 18 gennaio nella sede del Comune di Pontassieve: dall’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, come ente capofila, dai comuni della Valdisieve e del Valdarno fiorentino, dalle sezioni territoriali ANPI (promotrici dell’iniziativa), CGIL Valdarno Valdisieve, dalle sezioni SPI-CGIL, UIL Valdarno e Valdisieve, Cisl Firenze Prato, FNP CISL Valdarno Valdisieve. Anfim Toscana, ANEI Firenze, ANED Firenze, ARCI Firenze, ARCI Valdarno, UISP zona Valdarno Valdisieve, Nel documento tutti i firmatari riaffermano la loro responsabilità istituzionale nella difesa dei valori e dei principi dell’antifascismo e della Carta costituzionale. Per portare avanti questo intento ci sarà un impegno reciproco per contrastare: tutti gli atti che rimettono in discussione i diritti umani, civili e politici ed ogni tipo di discriminazione.
Nel testo è anche contenuto l’impegno comune a perseguire quegli obiettivi della Costituzione che ancora devono realizzarsi, come la costruzione di una società giusta ed equa e il superamento delle diseguaglianze dovute al diverso livello di istruzione. Tutto questo garantendo a ogni cittadino la partecipazione alla vita collettiva del territorio, l’istruzione, la formazione e la libertà di parola e di opinione, e di informazione.
I firmatari, inoltre rifiutano “qualsiasi forma di provocazione e violazione della libertà di pensiero, di religione e di orientamento sessuale. Il linguaggio, i comportamenti che istigano l’odio razziale, la discriminazione, il sessismo, l’omofobia” e “esprimono il loro dissenso formale rispetto alla Risoluzione del Parlamento Europeo che ha equiparato il comunismo al nazifascismo, ignorando così di fatto la ricostruzione storica della Resistenza italiana e degli altri paesi”.
Per arrivare a questi obiettivi le istituzioni si impegnano a non concedere aree e spazi pubblici ad associazioni che si richiamano al fascismo e a destinare i beni eventualmente confiscati alla mafia a finalità e interventi di carattere sociale e insieme alle sezioni ANPI, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni del territorio, si impegneranno con azioni concrete differenziate e, comunque, tutte volte a rafforzare la conoscenza della Costituzione, a promuovere le iniziative di contrasto all’azione neofascista, a diffondere valori antifascisti e antirazzisti, la conoscenza della storia della Resistenza a partire da ogni scuola di ordine e grado e la coesione sociale.
Il protocollo è ancora ‘aperto’ e vi potranno aderire tutte le realtà ed associazioni locali che ne condividano i valori.