VERSILIA – Not for sale: le interviste

Alessio Musella e Marzia Ratti rispondono alle nostre domande riguardo l’incursione di dicembre a Forte Dei Marmi

Alessio Musella

Per spiegare a chi ci sta leggendo, il vostro progetto come si chiama e di cosa si compone?

Il progetto, come ampiamente comunicato parte da lontano, esattamente da Miami nel 2010 durante Art Basel.

Il messaggio che l’artista vuole comunicare attraverso questo progetto è legato ad una  tematica che deriva da una sua  visione dell’uomo legato alla scienza ed alla tecnologia.

Un impulso legato ad una nuova scoperta, un esperimento scientifico, un’analisi di comportamenti sociali …

Da qui “Not for Sale” ,  tutto è davvero in vendita, la vita, la morale, l’etica….

Una parte del progetto è legato alle Bio Bag che  non è altro che un sacchetto di plastica pieno di liquido per riprodurre le condizioni all’interno di un utero.

Siamo all’alba, di un nuovo modello concettuale di Marketing di “prodotto” nel quale l’oggetto da sviluppare e proporre è ‘’l’essere umano”.

Un giorno, tra gli stand di “Desir d’enfant”, dove ora si può scegliere da catalogo una madre ‘surrogata’, potremmo invece avere un display dove progettare l’embrione ideale, configurarlo.

L’apoteosi del concetto di ego contemporaneo, progettare una nuova vita all’interno di una BIOBAG rigorosamente griffata …è proprio questa immagine a provocare fastidio, un fastidio inconscio che racconta di un disagio interno… quanto siamo disposti a sacrificare per il lusso di poter scegliere…

Da qui nasce l’idea dell’incursione artistica avvenuta a Forte dei Marmi nella notte del 22 Dicembre, non è certo stato un caso scegliere un luogo che da sempre è legato al lusso, luogo in cui negli ultimi anni qualcosa è cambiato, che si è trasformato in qualcosa di diverso rispetto a prima, “Panta Rei”, tutto scorre, tutto cambia…ma a volte sembra che il Dio denaro abbia sempre la meglio sulla coscienza collettiva…

Qual’è lo scopo che volete perseguire?

Graffiare per far riflettere, nella fattispecie , parlando dell’incursione artistica  far riflettere attraverso l’inserimento di diverse immagini create con uno stencil che poco lascia all’interpretazione, nessuno voleva agire nell’anonimato (tant’è che nessuno si è camuffato), ma l’intento era proprio la provocazione in un luogo dove spesso il lusso sembra diventare “modello della mente”.

“Not for sale” significa non siamo in vendita, nel senso che non tutto si può, o meglio non si dovrebbe poter comprare, allargando il concetto a 360 gradi, non si deve vendere!

Se penso al video arte girato proprio tra il 21 e il 22 Dicembre a Seravezza, Video che avrà una divulgazione nazionale e internazionale, che racconta anche il perché della scelta di un piccolo comune dell’alta Versilia come punto di partenza, se penso che nessuno ha minimamente considerato l’importanza artistica culturale di questa scelta, nonostante oltre 40 comunicati inviati alle varie redazioni locali, sorrido nel vedere che….

È vero che le scritte poi sarebbero state cancellate?

L’azione del Team di Marzia Ratti è definita non a caso “Ghost action” perché nella sua prima fase è volutamente graffiante, creare dissenso significa aprire un dialogo, graffiare per lasciare un segno, come alle origini dei Writer, ma a differenza di quest’ ultimo, il termine “Ghost” non è casuale, infatti dopo aver ottenuto la riflessione cercata, si riporta tutto allo stato originario.

Perchè di questo non siete stati creduti?

Per essere creduti in primis è necessario essere ascoltati, più volte abbiamo comunicato il messaggio attraverso i media e soprattutto al Comune, ma mai abbiamo ricevuto risposte, abbiamo chiesto una data per poter intervenire nel ripristino, ma nessuno ha risposto, nel team sono presenti esperti restauratori a livello internazionale, interpellati fin dall’inizio che hanno appositamente suggerito la vernice da utilizzare proprio per rendere semplice e veloce il ripristino.

A chi vi accusa di vandalismo o di imbrattamento cosa volete rispondere?

In più occasioni si sono accesi dibattiti mediatici sui social durante i quali noi abbiamo sempre cercato di mantenere i toni pacati spiegando e articolando le nostre motivazioni, ricevendo in alcuni casi insulti senza che qualcuno avesse realmente letto quanto ripetutamente esposto.

Alla base di una discussione, o un dibattito ci deve essere la voglia di aprire un dialogo, non un monologo, alla fine ognuno può rimanere delle proprie opinioni, ma alla base di tutto c’è il saper ascoltare…

Quando poi sui social ho visto paragonare alla nostra incursione, una piccola scritta pasticciata effettuata con un rossetto su un monumento a Forte, per l’esattezza sulla fontana chiamata dai forte marmini “Nasone”,  allora ho compreso che era inutile cercare di spiegare ulteriormente il focus del nostro intervento.

Risponderete nelle sedi eventuali di quello di cui siete accusati?

In questi giorni siamo stati convocati dalle autorità preposte, e abbiamo esposto il progetto, raccontando le varie fasi, consapevoli che comunque il reato esiste, e confermando ancora una volta che le nostre intenzioni erano chiare fin dall’inizio, provocare, graffiare, suscitare una reazione per aprire un dialogo, per poi ripristinare, il tutto.

Marzia Ratti

Per spiegare a chi ci sta leggendo, il vostro progetto come si chiama e di cosa si compone?

Not for sale

È rimasto qualcosa nella società contemporanea che non sia in vendita?

Qual’è lo scopo che volete perseguire?

Smuovere la culla di ovatta delle menti, confrontarsi con il conformismo sociale. Il nostro graffio vuole essere null’altro che uno stimolo alla riflessione, in una società contaminata e mercificata.

È vero che le scritte poi sarebbero state cancellate?

Abbiamo descritto il nostro il nostro progetto e la nostra visione, ne abbiamo prontamente comunicato il senso esteso, anche nelle fasi di sviluppo, noi siamo amante del bello e dei sui significati.

Perchè di questo non siete stati creduti?

Preconcetto? o semplice conformismo indotto, aprire un dialogo ed un confronto.