Intervento dell’Unione dei Comuni della Versilia per salvare l’antico Ponte di Pruno, gioiello costruito con pietre locali
È uno dei ponti più caratteristici e antichi delle vallate delle Alpi Apuane. È stato realizzato nel 1.830 ed è a forma di “schiena d’asino”: un gioiello architettonico costruito con pietre locali (anche Pietra del Cardoso) posate e murate alla perfezione e al cui centro, sulla spalletta, si trova una piccola edicola contenente l’effige in marmo bianco di San Francesco. Il ponte oltrepassa il Torrente Deglio ed ogni anno è percorso da migliaia di escursionisti che lo attraversano per raggiungere lo spettacolo dell’Acquapendente e il Mulino didattico del Frate. Oggi però il Ponte di Pruno (questo è il suo nome) rischia di essere compromesso per un lento movimento di frana, a fianco, che ha provocato un’importante crepa nella struttura, che negli anni si è via via aggravata. Al momento il ponte (che è monitorato dai tecnici dell’Unione dei Comuni della Versilia) non è a rischio cedimento, tuttavia senza interventi immediati la situazione di anno in anno potrebbe andare peggiorando.
Il progetto, realizzato dai tecnici dell’Unione dei Comuni della Versilia, ha ottenuto da poco il parere positivo della conferenza dei servizi. I lavori, per un importo totale di 35mila euro derivanti dal “Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane”, saranno affidati a breve (entro novembre è previsto l’inizio dell’intervento) e dovrebbero durare circa un mese. Il cantiere non ostacolerà mai il passaggio sul sentiero e sul ponte, dato che riguarderà il versante adiacente a monte. «Ai fini del contenimento della spinta dei terreni sulla spalla destra del ponte, è stata prevista – si legge nella relazione tecnica – la realizzazione di una paratia di micropali». Circa 22 di 8 metri di lunghezza ciascuno per una lunghezza di 12 metri di fronte di frana, con un’armatura costituita da barre di acciaio. «L’intervento strutturale sarà associato alle opere di drenaggio necessarie a contenere il massimo livello delle acque sotterranee», prosegue la relazione.
Il presidente Verona
«Si tratta di un altro intervento dell’Unione dei Comuni teso a sostenere sia la sicurezza dei nostri versanti e dei percorsi escursionistici sia a contribuire con un ruolo di primo piano il settore del turismo lento – spiega Maurizio Verona, sindaco di Stazzema e presidente dell’Unione dei Comuni Versilia -. Questo tipo di volano economico, per quanto riguarda il nostro territorio, è strettamente legato alla sentieristica delle Alpi Apuane. È grazie proprio a questi progetti, di cui l’Unione dei Comuni della Versilia è l’ente attuatore per eccezione, che si agisce nella conservazione del patrimonio di mulattiere e antiche strade di comunicazione dei nostri borghi di montagna, oggi riscoperte e rientranti a pieno nell’interesse delle mete turistiche nazionali e internazionali».
Nel 2006 erano già stati realizzati alcuni lavori di riqualificazione del Ponte di Pruno, con un progetto del Parco delle Alpi Apuane e la direzione dei lavori della Comunità Montana (oggi Unione dei Comuni). I lavori avevano ripristinato una parte del parapetto sul lato sinistro di monte, sostituito le copertine in porfido con copertine in cipollino e stuccato le fessure della lesione, raddrizzato e restaurato l’edicola votiva, senza prevedere consolidamenti per l’aspetto strutturale del ponte. Nel 2012 le fessurazioni si erano però ripresentate facendo facendo focalizzare l’attenzione sul versante posto a monte che oggi continua a provocare la spinta sull’area della spalla destra del ponte e che ha nuovamente lesionato la struttura a partire dal 2019.
Matteo Baudone, giornalista. E’ nato a Pietrasanta nel 1984.