Sant'Anna di Stazzema, 1943

POESIA – 12 agosto 1944: Sant’Anna di Stazzema

Con questa poesia di Patrizia Valpiani, Toscana Today ricorda la strage degli innocenti di Sant’Anna di Stazzema dell’agosto 1944

12 agosto 1944, in ricordo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

Ascolta le mie parole che son pietre:
non rimane che il ricordo da dividere,
tra i castagni di Sant’Anna.
Anche questa sera d’agosto
il tramonto si dipinge di viola,
come il 12 agosto 1944 dopo l’eccidio.

“Ho le doglie, ho le doglie”gridò
Evelina all’alba di quel giorno.
Cercava aiuto per il figlio che nasceva.
Ma quando l’ostetrica arrivò,
l’orrore volava in spirali di fumo.

Erano arrivati gli squadroni della morte.
Da Pietrasanta, Valdicastello, Ruosina e Mulina,
le quattro colonne d’uomini senz’anima
avevano consunto ed annientato ogni speranza,
distruggendo il coraggio e la paura delle prede.

I bimbi, terrorizzati contro il muro,
volgeano gli occhi alla maestra.
“Non piangete, non piangete, ci fanno la fotografia.”
raccontano che mormorò, sommessa.
A pochi passi, la chiesa profanata, bruciata,
vide Don Innocenzo cadere col suo gregge.
Ogni orologio si fermò alle sei e cinquantadue.

Poi, da Valdicastello,
la via del ferro fu battuta da scarpe imbrattate di sangue
dello squadrone della morte che tornava.
Cantavano a squarciagola quegli esseri spietati
Ebbri, eccitati, drogati da un’idea,
alle spalle fiamme e fumo di un innocente falò.
Increduli, gli scampati vagavano tra i cadaveri,
fantasmi di se stessi, atterriti dal lutto.

Io, figlia del caso
che allontanò mia madre
sfollata a Sant’Anna un mese prima,
ascolto da lontano le sacre memorie.
Si sente, quassù, tra i castagni, sommesso,
il ritmico pulsare delle assenze.