“A Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”

Dissero a Gesù: “Tu non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?”

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiàni, a dirgli: “Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?”.

Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: “Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo”. Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: “Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?”. Gli risposero: “Di Cesare”. Allora disse loro: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.  Mt 22, 15-21

Sicuramente i cristiani sono chiamati ad essere onesti con i tributi da dare a chi governa, quando ciò che è richiesto è giusto e quando la legge fatta dagli uomini non contrasta con la legge di Dio. Per cui dobbiamo avere l’intelligenza e il coraggio di alzare la voce e riportare ciò che Dio propone unicamente per il bene dell’uomo.

Dire con forza che va dato a Dio ciò che è di Dio significa non dimenticare che noi siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio quindi dobbiamo tornare a Lui sempre e comunque, riorganizzando mente e cuore alla luce della sua parola e del suo volere.

Stiamo dando a Dio ciò che è di Dio?

BUONA DOMENICA

IL SIGNORE VI BENEDICA

Foto: https://pixabay.com/it/vectors/attivit%C3%A0-commerciale-monete-1297925/

Print Friendly, PDF & Email