A Viareggio per chi critica c’è solo il linciaggio

Questo articolo è uscito su Toscana Today il 18 dicembre 2019

Habemus Forum. Dopo, se non sbaglio, oltre 11 mesi l’Amministrazione Comunale ha portato a termine i lavori di Piazza Puccini costati, come dice lo stesso sindaco, centinaia di migliaia di euro. La piazza è bella, poco da dire e, considerando l’abitudine dei viareggini a considerare tutto ciò che hanno (pinete, passeggiata, orologio, Carnevale, il Balena, i tramonti, la cecina, le paste di Fauzia, etc.) come i migliori al mondo, la stessa appare destinata ad essere annoverata tra le prime cinque/sei meraviglie del globo.D’altronde questo è il peso dei campanili e ricordo che persino i folignati, abitanti di Foligno bella cittadina umbra, sono convinti di abitare in un luogo unico e irripetibile. Chissà se è provincialismo, attaccamento estremo alle proprie radici o, semplicemente, incapacità di andare oltre i propri angusti confini.

Scherzi a parte il risultato è ottimo e trovo ridicolo chi si accanisce a cercare per forza il pelo nell’uovo (tipo la cassetta della posta con lo scotch che, certo, fa schifo ma che presumo prima o poi verrà tolta). Insomma un bel lavoro. Negarlo è stupido. Ed è ovvio che in una città in cui si applaude l’Amministrazione perché pulisce le strade, i social siano pieni di grida di giubilo, di commozione, di osanna. Normale, comprensibile. Al cittadino medio importa zero se per arrivare a questo risultato ci siano voluti 11 mesi, una valanga di soldi e una marea di problemi di vario genere. Qualcuno potrebbe anche dire che, dopo tutto questo tempo, ci sarebbe pure mancato che il risultato finale fosse pessimo.L’importante, comunque, è che la piazza si sia aggiunta alle meraviglie cittadine e, forse, il cittadino medio ha persino ragione. Perché farsi tante domande ?

Ciò che trovo inconcepibile, ma ormai assodato, è il fatto che se appena uno osa formulare un’osservazione venga fucilato all’istante. Il sindaco ha, giustamente, stigmatizzato il comportamento del proprietario di un auto che ha parcheggiato con le ruote sul pavimento della piazza costato, appunto, centinaia di migliaia di euro. In mezzo ai tantissimi interventi giustamente plaudenti, è spuntato quello di un ‘folle’ che ha osato suggerire l’adozione di una qualche misura atta a limitare i danni derivanti da parcheggi simili o a dissuadere, con qualche accorgimento, la “salita” delle auto sulla pavimentazione. Non l’avesse mai fatto: è stato fucilato all’istante perché, secondo tutti, non aveva apprezzato la straordinaria bellezza dell’opera. Ovviamente si sono rivelati unitili i tentativi dello sventurato di spiegare che, semmai, lui cercava di fornire solo un suggerimento per preservare la pavimentazione dai rischi di comportamenti analoghi in una città che, tra l’altro, non brilla particolarmente per senso civico e rispetto delle regole. Niente da fare. Linciato senza pietà finché, mi pare, ha rinunciato ad intervenire .Ed è questa la scelta che tanti, in questi anni, alla fine hanno deciso di fare: non parlare, non interloquire, non suggerire. Tanto è inutile, non serve.

Giorgio Del Ghingaro, probabilmente, vincerà le prossime elezioni se non altro perché la città, a destra e a sinistra, non esprimerà ancora una volta alcunché di nuovo e convincente. Vincerà ma non sarà mai il sindaco di tutti come, invece, sanno essere quei primi cittadini capaci di accettare le critiche, le osservazioni, le opinioni difformi senza catalogarne gli autori tra i nemici giurati. Per questo, e per quel che può importare e importargli, nonostante tutte le piazze, gli orologi, le terrazze , le piste ciclabili che avrà rifatto, lui non sarà mai il mio sindaco.