All’Arena di Verona la Gasdia prepara le valige

di GIOVANNI VILLANI – Per la Gasdia a Verona il sindaco non esiste, e intanto si prepara a diventare sovrintendente al San Carlo di Napoli.

Ancora attriti alla Fondazione Arena di Verona, tra la sovrintendente Cecilia Gasdia e il Comune guidato dal sindaco Damiano Tommasi che della Fondazione è anche il presidente. Questa volta le dispute però non vertono sulla musica operistica, bensì sugli spettacoli extra lirica, che sono gestiti, come bene si sa, da Arena di Verona srl: “una società costituita e partecipata dalla Fondazione Arena per svolgere la propria attività come ente strumentale…..per indicare, organizzare, gestire la promozione e l’allestimento di manifestazioni e rassegne a carattere teatrale, musicale, concertistico, coreutico, al di fuori della programmazione istituzionale della Fondazione Arena di Verona di cui al D. L.lgs n° 367/96 e successive modificazioni”.  

Fino a qualche mese fa il consiglio di Arena di Verona srl era composto dalla stessa Gasdia, dall’ex direttore generale della Fondazione Gianfranco De Cesaris e da Gianmarco Mazzi, oggi sottosegretario al Ministero della Cultura del Governo Meloni, dimissionario per ovvie incompatibilità. A marzo di quest’anno fu quindi depositato alla Camera di Commercio di Verona, una delibera con cui veniva eletto un nuovo consiglio di amministrazione, dove al posto di Gianmarco Mazzi subentrava il commercialista Flavio Piva, ex presidente dell’ordine e ora della Banca di Verona e Vicenza (un nuovo sponsor della Fondazione), manager del mondo industriale e finanziario veronese.

Tutto quanto sopra senza provvedere (pare) ad avvisare il sindaco che dichiarava di non essere mai stato messo al corrente del mutato assetto del nuovo consiglio di amministrazione e di avere così nel contempo “seri dubbi” sulla legittimità dello stesso. Le polemiche che ne sono seguite hanno fatto salire la tensione fra le parti, fino a pochi giorni fa, quando il sindaco col suo capo gabinetto, avvocato Giuseppe Perini, si è incontrato con il sovrintendente per una proposta di mediazione: l’inserimento di due consiglieri di fiducia del sindaco nel consiglio, in sostituzione di quelli voluti dalla Gasdia. La sovrintendente contrapponeva invece l’allargamento del consiglio a cinque membri, ma senza rimuovere i suoi due.

La trattativa è andata avanti per qualche giorno e sembrava che si approdasse ad un compromesso (era intervenuto da “pacificatore” anche il neo vescovo Domenico Pompili). Tanto più perché il sindaco tornava a ribadire la possibilità di indicare un suo sostituto (la legge glielo consentirebbe e in passato è già avvenuto) come presidente di Fondazione: un professionista veronese non iscritto ad alcun partito politico. Ora la trattativa sembra però essersi arenata e il Comune di Verona intende passare all’attacco, contestando davanti ai magistrati del Tribunale delle Imprese di Venezia, la nomina dei consiglieri di amministrazione di Arena di Verona srl, giudicando arbitraria la loro nomina, avvenuta fra l’altro senza la presenza del sindaco. Ne ha dato ampia comunicazione, questa mattina domenica 4 giugno, anche il locale Corriere di Verona, inserto del Corriere della sera.

Insomma quello della Gasdia viene considerato un atto di forza ed una scelta arbitraria, evidentemente contraria allo statuto societario e viziata anche da un conflitto di interessi. Per questo il Comune di Verona sembra deciso a chiedere l’annullamento della nomina del nuovo consiglio di amministrazione, comprendendo anche quello della neo direttrice generale di Arena di Verona srl Cecilia Ambra Baczynski. La vertenza in atto non porta evidentemente bel tempo ad una Fondazione, come quella di Verona, che tra pochi giorni inaugurerà la sua centesima stagione, con un nuovo allestimento di Aida che sarà trasmesso in mondo visione e alla presenza del Capo di Stato Sergio Mattarella.

La posizione di Cecilia Gasdia sembra per ora inattaccabile, visti gli appoggi di cui gode, anche politici in sede istituzionale, ma non è detto che dopo la stagione estiva rimangano tali. Circola infatti, e ormai con insistenza, la voce che la vorrebbero prossima sovrintendente al San Carlo di Napoli, in sostituzione del dimissionato Stéphane Lissner. La terra partenopea pare una buona destinazione per lei, complice il ministro Gennaio Sangiuliano che sistemerebbe così i problemi del teatro di casa e onorerebbe nel contempo le origini di lei. Anche se nata e vissuta in terra scaligera, Cecilia Gasdia aveva infatti una nonna napoletana.