Oltre 40mila i visitatori che sono stati a Palazzo Blu a Pisa per visitare la mostra ‘Hokusai’, dedicata al grande maestro giapponese.
A Palazzo Blu è in corso fino al 23 febbraio la mostra di Katsushika Hokusai con oltre 200 opere, tra cui capolavori mai esposti prima: un’occasione unica per conoscere il massimo esponente dell’Ukiyoe, il filone artistico legato allo stile di vita e ai gusti delle nuove classi emergenti dell’allora città di Edo, oggi Tokyo.
Katsushika Hokusai, artista eccentrico e poliedrico, ha saputo ritrarre con originalità la natura, la quotidianità e le molteplici sfaccettature della società del suo tempo, combinando la pittura tradizionale giapponese con le tecniche dell’arte occidentale, diventando un incredibile interprete della realtà a lui circostante.
Sarà possibile scoprire un Hokusai nuovo, sia il maestro di iconiche vedute e bellezze paesaggistiche, come per la celebre stampa “La grande onda presso la costa di Kanagawa” che l’ha consacrato al grande pubblico, ma anche un artista raffinato e poetico: dai surimono biglietti pubblicitari e inviti prodotti in edizione limitata e arricchiti da pigmenti d’argento e oro, ai dipinti su rotolo contraddistinti da raffigurazioni di seducenti bellezze o animali sacri e leggendari nel loro massimo splendore, dai volumi dedicati ai Manga e utilizzati come manuali da disegno per pittori alle silografie dedicate a personaggi letterari e poetici, le ultime prima di dedicarsi totalmente alla pittura.
Un artista unico, capace di influenzare non solo i grandi del passato come Degas, Toulouse-Lautrec ed Emile Gallé, ma anche gli artisti contemporanei. La mostra si arricchisce, infatti, della presenza di “Memory of Waves”, un’opera immersiva del celebre collettivo TeamLab, che reinterpreta con un linguaggio tecnologico e coinvolgente la potenza visiva e simbolica delle onde, portando l’eredità di Hokusai fino ai nostri giorni.

La mostra curata da Rossella Menegazzo, docente ed esperta di Storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università degli Studi di Milano, è stata prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di Fondazione Pisa.
La xilografia della ‘Grande Onda’ esposta a Palazzo Blu insieme ad altre 200 opere di Hokusai e dei suoi allievi, sono arrivate da due importanti collezioni italiane. Attraverso le opere provenienti dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia, oltre che da collezioni private italiane e giapponesi. La mostra mette in evidenza l’eclettismo di Hokusai e la ricchezza del suo lascito evidente nelle opere dei tanti allievi che hanno continuato il suo stile, ma anche nella indiscutibile influenza che ha esercitato sull’arte europea di fine Ottocento e che continua ad avere su tanti artisti contemporanei che a lui si ispirano.
E’ possibile ammirare le stampe di vedute di luoghi celebri (meisho) destinate al vasto mercato, poi le opere dalla raccolta delle “Trentasei vedute del monte Fuji” (1830-32), la serie di 15 volumi di Manga intesi come manuali di disegno per pittori professionisti e amatori, disegnati da Hokusai; è possibile ammirare anche il famoso “Pivieri sulle onde” (Nami chidori), uno degli album più raffinati di Hokusai del genere erotico noto come shunga, “immagini di primavera”. E poi la straordinaria sezione dedicata ai surimono, biglietti e inviti di massima raffinatezza tecnica, concepiti per una committenza colta ed elitaria. Questa sezione include opere rare conservate in centinaia di esemplari presso il Museo Chiossone, mai esposte prima d’ora in modo compatto.

Per completare la visione di ciò che l’opera di Hokusai ha significato nel tempo, il percorso espositivo offre una selezione di opere dei più noti artisti contemporanei del pop giapponese come Yoshitomo Nara (1959-), famoso per le figure di bambine dai volti spaventosi e arrabbiati, che dedicò a Hokusai disegni e citazioni ironiche incorporandovi messaggi sociali e ambientali; il Gruppo teamLab, fondato nel 2011 e rinomato per il museo d’arte digitale immersiva a Tokyo, che crea installazioni interattive e video che traggono ispirazione dalla natura, dai paesaggi e dalle stagioni tipiche dell’arte classica, il disegnatore Manabu Ikeda, che lavora in punta di penna realizzando disegni affollati di minuti particolari, tra cui l’opera “Foretoken” in cui ha ripreso la “Grande Onda” di Hokusai in una immagine apocalittica e un omaggio dell’artista italiano Simone Legno che sempre alla “Grande Onda” ha dedicato un’opera pittorica
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(foto e fonte: Palazzo Blu, Pisa)
