di BEATRICE BARDELLI – Covid. Noi Avvocati per la Libertà, apprezzamento per la volontà di non replicare il modello che non ha funzionato.
Martedì scorso, 25 ottobre, “il” nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto il suo primo discorso alla Camera dei Deputati in cui ha affrontato anche il tema “Covid”. Un tema di primissimo rilievo nazionale dato che, per oltre due anni, gli italiani sono stati costretti dal duetto governativo Conte-Draghi a subire una serie di restrizioni delle proprie libertà costituzionali mai viste in tutta la storia dell’Italia Repubblicana. Un abuso per alcuni, una prova di forza per altri, ma senz’altro una scelta politica perpetrata nel nome del nuovo Dio-Vaccino, assunto a giudice assoluto delle scelte di vita di ognuno di noi, che è stata sonoramente bocciata alle urne del 25 settembre scorso. L’exploit di Fratelli d’Italia a guida Meloni con il suo 26% di preferenze pari a poco meno di 7,5 milioni di voti è dovuto, secondo me, proprio alla decisa opposizione che FdI ha fatto nei confronti del governo Draghi bocciando compatta in sede parlamentare sia l’obbligo vaccinale che i tre livelli di green pass, normale, sul lavoro e Super. Perché la gente, non solo di destra ma anche di sinistra, era stufa delle vessazioni subite dal 2020 ad oggi per scelte politiche miopi imposte nel nome di una sicurezza sanitaria che, nei fatti, si è dimostrata inefficace e, soprattutto, errata. Le parole della Meloni su come il nuovo governo intende procedere sul tema Covid ha riacceso più di una speranza per una svolta decisiva che ripristini i diritti costituzionali calpestati.
Il discorso della Meloni
“Purtroppo non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l’insorgere in futuro di una nuova pandemia ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti. L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche ma, nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa decisamente non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che noi non replicheremo in nessun caso quel modello. L’informazione corretta, la prevenzione, la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione in tutti gli ambiti e l’ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa. E, soprattutto, se si chiede responsabilità ai cittadini, i primi a doverla dimostrare sono coloro che la chiedono. Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori.”
Reazioni immediate
Il giorno seguente, mercoledì 26 ottobre, al neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata inviata una lettera da parte degli avvocati appartenenti all’associazione “N.A.L. Noi Avvocati per la Libertà”, a firma del presidente, avvocato Massimo Baglieri consigliere dell’Ordine degli avvocati di Siracusa, e del segretario, avvocata Sabina Bargagna dello Studio legale di Pisa. “Sentiamo il dovere di intervenire a fronte del discorso da Lei pronunciato alla Camera nella giornata del 25.10 u.s. Con grande interesse, infatti, La stiamo seguendo, in questi Suoi primi giorni da Presidente del Consiglio e nutriamo grande fiducia in Lei e nella Sua squadra di Governo – inizia la lettera – . Nel Suo discorso, sono emerse – in maniera dirompente – alcune problematiche che stanno affliggendo ormai da oltre un anno, milioni di italiani letteralmente vessati dal Governo Draghi e Speranza. Nello specifico, riferendosi alla pandemia ed al Covid-19, Lei ha espressamente dichiarato che “l’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente ma, nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin da ora che non replicheremo in nessun caso quel modello …”.
I punti caldi da risolvere al più presto.
Riportando le parole della Meloni “… combatteremo qualunque forma di razzismo, antisemitismo, violenza politica, discriminazione…” gli avvocati di N.A.L. hanno ricordato al neopresidente del Consiglio di avere apertamente ringraziato tutti coloro che hanno lavorato nelle corsie precisando che “dal Covid-19, ne siamo usciti grazie a loro”. Per questo il N.A.L. ha inteso con questa lettera ricordare al neopresidente del Consiglio che “parte di quegli stessi sanitari che Lei ha giustamente inteso ringraziare, ad oggi, sono ancora sospesi, in seguito a provvedimenti scellerati, senza alcuna evidenza scientifica, assunti dal precedente Governo Draghi; uomini e donne, padri e madri di famiglia, che, non solo non percepiscono lo stipendio da mesi ma che, addirittura, si sono visti, in molti casi, rifiutare persino l’erogazione di un assegno alimentare, in nome di una asserita tutela della salute. Cittadini che nemmeno nelle aule di Giustizia riescono più ad ottenere tutela e garanzie”. Denunciando che “La realtà dei fatti ha dimostrato che la narrazione, secondo cui “non ti vaccini, ti ammali, muori o fai morire”, si è rivelata del tutto illusoria e fallace”, gli avvocati di N.A.L., “proprio in nome di quella democrazia da Lei tanto invocata” chiedono “con estrema urgenza, di fornire risposte a tutti i cittadini italiani penalizzati e discriminati da leggi assolutamente prive di senso e discriminatorie”.
Le richieste di N.A.L.
Nello specifico, gli avvocati chiedono di: 1) istituire una commissione d’inchiesta che indaghi seriamente sui crimini perpetrati ai danni degli italiani, negli ultimi 2 anni e mezzo; 2) fare chiarezza sulla composizione dei sieri; 3) valutare il reintegro immediato di tutti i sanitari (ed affini), degli infermieri, dei docenti e di chiunque sia stato sospeso per aver legittimamente esercitato il proprio diritto di scelta in piena libertà; 4) abolire tutte le sanzioni amministrative che stanno per essere erogate nei confronti degli over 50 per non essersi vaccinati; 5) abolire l’ignobile carta verde che, ad oggi, è ancora richiesta accedendo agli ospedali e alle RSA.
A sostegno degli anziani nelle RSA.
“Le ricordo che tanti nostri anziani vivono (e tanti sono morti) nella solitudine più totale nelle case di riposo, dove nemmeno i propri figli possono accedere senza certificato verde – termina la lettera – . Concorderà con noi che gli anziani sono coloro che hanno fatto grande il nostro Paese e che, per questo, ma non solo per questo, costituiscono una ricchezza inestimabile che va preservata. Noi siamo certi che queste richieste non passeranno inosservate, perché, in caso contrario, vorrebbe dire continuare sulla scia del Governo Draghi che la maggior parte degli italiani vuole, invece, lasciarsi definitivamente alle spalle, archiviandolo come una brutta pagina di storia della nostra democrazia”.



Beatrice Bardelli, giornalista, vive a Pisa dove si è laureata alla Facoltà di Lettere in Lingua e Letteratura tedesca (indirizzo europeo). Iscritta all’O.d.g. della Toscana dal 1985, ha collaborato con numerose testate tra le quali Il Tirreno, Paese Sera, Il Secolo XIX, La Nazione e L’Unione Sarda. Si è occupata di cultura, spettacoli – teatro e cinema, ambiente, politica, società e salute. Dal 2000 attivamente impegnata nelle lotte dei vari movimenti e comitati a difesa dell’ambiente e della salute, dell’acqua pubblica e contro il nucleare, collabora con la Rete per la Costituzione.