Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto: il comune di Camaiore ricorda le vittime della Prima Guerra Mondiale
Nell’ultima seduta dell’Assise Cittadino (lunedì 5 settembre), il Consiglio Comunale, oltre a quella a Mauro Vegni, ha conferito una seconda Cittadinanza Onoraria, simbolica ma non per questo priva di importanza: quella al Milite Ignoto, il soldato sepolto all’Altare della Patria, Medaglia d’oro al Valor Militare, simbolo dei caduti senza nome durante la Prima Guerra Mondiale.
La Regione Toscana ha accolto favorevolmente la proposta dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), rivolta a tutti i Comuni d’Italia, che proponeva il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto per riconoscere la “paternità” del Soldato, che per cent’anni è stato volutamente ignoto facendolo finalmente diventare Cittadino d’Italia.
Il Consiglio Comunale, ripudiando ogni totalitarismo e ogni guerra, ribadisce così l’importanza del Milite Ignoto come simbolo delle vittime di tutti i conflitti armati e monito delle coscienze a non ripetere gli errori del passato, richiamando anche i valori della nostra Costituzione. Il conferimento della Cittadinanza Onoraria vuole essere l’omaggio a quanti hanno dato la vita durante i conflitti armati del Novecento, lottando per la libertà, la democrazia e per il valore della fratellanza che oggi più che mai deve essere rinnovato e promosso soprattutto tra le nuove generazioni.
Il presidente Boccardo
“Un atto doveroso sottoscrivere la cittadinanza a tutte quelle centinaia di migliaia di soldati italiani catturati, feriti, uccisi e mai più ritrovati nelle due guerre mondiali – dichiara il Presidente del Consiglio Comunale Andrea Boccardo -. Si parla di più di mezzo milione di persone che hanno dato la vita per difendere la nostra patria, prima dal nemico austriaco poi dalle forze nazifasciste. Tra queste, ricordiamo due nomi illustri che riposano al monumentale sacrario di Redipuglia: Emanuele Filiberto di Savoia, duca d’Aosta, soprannominato “il duca invitto” per non aver mai perso una battaglia dell’Isonzo contro l’esercito austroungarico, e la crocerossina Margherita Parodi, a testimonianza del valore imprescindibile delle donne e dell’aiuto fondamentale che hanno dato alle truppe nei sanguinosi anni di guerra.”