Cascina violenza minorile Carabinieri nel deserto

Estorsione di un minorenne da parte di due minorenni. Il quotidiano lavoro dei Carabinieri in uno Stato indifferente al disagio minorile.

Cascina, circa 45.000 abitanti, una cittadina della provincia toscana come altre migliaia in Italia, gente civile e operosa, dove la parola ‘violenza’ non è mai piaciuta, e ciò nonostante… Il punto è che in Italia – e questo vale anche nella orgogliosa Toscana – il disagio giovanile non può essere lasciato solo alle forze dell’ordine, la sensazione rimane quella di uomini e donne in uniforme sulle strade desertificate dall’assenza dello Stato. E spesso vittime loro stessi della violenza della quale il giorno dopo nessuno più si ricorda tranne i colleghi di lavoro.

La notizia di per sé non ha niente di speciale, storia di ordinario piccolo Far West, nel quale le scuole sono ormai ospizi per giovani dove scorre un tran tran obbligatorio, in un paese dove la parola istruzione ha perduto la parola educazione, e il rispetto per i libri di studio e i professori non è molto diverso da quello nei confronti del prossimo.

Ragazzate! Sono sempre esistite! Può essere, ma prima finivano con un sonoro calcio nel culo prima di tutto in famiglia poi nel dispregio da parte dei compagni, e assumevano il valore di una notizia, ora invece si considerano un inevitabile corredo della scena nella quale si svolge la vita nelle nostre città, e i compagni coetanei se ne fottono.

Il 6 gennaio i Carabinieri della Stazione di Navacchio (in provincia di Pisa) raccoglievano la denuncia di una madre di Cascina la quale riferiva che il figlio minorenne, qualche giorno prima, era stato costretto a cedere a due coetanei le scarpe che indossava del valore di circa 200,00 euro, un dono di Natale, ricevendo in cambio un paio di scarpe vecchie che indossava uno dei due, pure loro minorenni. La vittima riferisce che i due simpatici bulli lo avevano già intimorito mostrandogli un coltello, e poi sui social, si presume Facebook, avevano minacciato di picchiarlo.

Una storia, dunque, come tante che nelle città più grandi neppure finiscono in cronaca. Dalla quale ci sovviene subito una semplice reazione: Internet è il Regno della Libertà Assoluta, ma poiché la libertà è una cosa seria, la si deve concedere a chi sa che la libertà presuppone una responsabilità, non è un dono gratuito, per cui sarebbe l’ora che chi usa la libertà della Rete per scopi contrari alla libertà di espressione venisse rasato al suolo. Anche tecnicamente non è complicato bloccare l’accesso ai social (magari includendo anche i maggiorenni tra i quali primeggia il turpiloquio di molti personaggi politici che fanno rizzare i capelli perfino alle ultime taverne con gli avventori avvinazzati intorno al tavolo del Tre sette.

I carabinieri di di Navacchio (per altro è da dire che il corpo pisano dell’Arma presta da tempo un’attenzione particolare alle attività di prevenzione e informazione sul territorio) hanno immediatamente avviato le indagini e identificato i due i due autori (chissà forse ignari di aver consumato un reato penale o forse tranquilli dell’impunità che è ormai legge in Italia), e di conseguenza informato la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze.

Per concludere la cronaca, l’Autorità Giudiziaria minorile, ravvisando l’ipotesi del reato di estorsione in concorso, delegava ai Carabinieri per una mirata perquisizione a carico dei due autori, attività che si è svolta la mattina di domenica 15 Gennaio 2023, durante la quale è stato rinvenuto e sequestrato il paio di scarpe sottratto alla giovane vittima, nonché alcuni coltelli tra cui quello utilizzato per intimorire la stessa vittima. I due sciagurati, sulla base degli elementi acquisiti, sono stati quindi deferiti in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze.

Morale della favola: oggi come domani niente è cambiato rispetto a ieri, i Carabinieri continueranno a fare i Carabinieri nell’indifferenza generale del potere pubblico, i sindaci e gli assessori continueranno a pensare che amministrare significa solo appaltare lavori e asfaltare strade dimenticando chi ci cammina, qualche altro ragazzo a Cascina o altrove subirà una violenza e altri ragazzi o ragazze umilieranno un loro coetaneo e non perché la natura li abbia messi al mondo bulli e violenti, e soprattutto le lezioni in classe proseguiranno sui libri di matematica o di inglese come se nulla fosse accaduto anche se vittima e autore della violenza siedono sui banchi della stessa scuola.

Dimenticavamo: siamo anticipatamente solidali con i Carabinieri per quando incontreranno casualmente per strada i due bulli e i loro amici che gli faranno una pernacchia (ma questo è un macabro folclore italiano che non conosce età e regione geografica).