di TOMMASO GARDELLA – Fu presentata per la prima volta al Salone di Ginevra del 2019 come concept e adesso è sulle nostre strade
Concepita per rispondere ad esigenze molto precise, quali strade trafficate, parcheggi risicati al limite del possibile e sorpassi proibitivi, la Ami si presenta con una forma molto originale e molto concentrata. Un parallelepipedo lungo 2.41m, alto 1.50m e largo 1.39, una scatoletta ancora più concentrata di quanto non fosse la prima versione della Smart del 1998.
Tante le chicche che nasconde la microcar transalpina.
La prima, che farà piacere ai quattordicenni, consiste nel fatto che essendo una microcar è considerata un ciclomotore e sarà quindi possibile guidarla disponendo del solo patentino AM, facendo così un ottima figura con la vostra fidanzatina che vedrà arrivare il suo cavaliere a bordo di un marchio importante come Citroën.
Iniziamo a snocciolare la macchina partendo dall’esterno e la prima cosa che notiamo – oltre al fatto che sembra la vecchia Fiat Multipla in miniatura – è la perfetta simmetria del parte frontale e del posteriore della Ami, caratteristica che viene in contro al contenimento dei costi in fase di produzione e, di conseguenza anche in caso i incidente, che ritroviamo anche nelle portiere, intercambiabili tra di loro. Qui troviamo un’altra chicca: le aperture delle portiere sono asimmetriche, in modo tale da favorire l’entrata e l’uscita dal lato guida – apertura controvento -.
Vediamo, adesso, l’interno, dove si nascondo idee tanto essenziali quanto originali ed efficienti. Sedendoci, dal lato del guidatore, colpisce il grande parabrezza anteriore, che fornirà un incredibile visione della strada e dove alloggia il ‘simpatico’ mono-tergicristallo. Davanti a noi poi, dietro al volante, troviamo un display da 5 pollici basilare dove troveremo indicata la velocità, lo stato della batteria, i km percorsi e quelli residui, e le marce – D N R, azionabili però dal lato sinistro del guidatore.
Sempre sul lato sinistro, dietro alla levette per azionare le frecce direzionali, troviamo una cinghia – in stile Porsche GT3 RS – che tirandola aprirà la portiera. Rimaniamo in tema di tecnologia parlando dell’infotainment che sarà rappresentato dal vostro smartphone, posizionabile in un apposita fossetta ricava sopra la plancia. Anche per quanto riguarda il sistema audio, in Citroën se ne sono usciti con un’altra idea molto interessante: una cassa Bluetooth portatile, di casa Logitech – potete comunque decidere, nel caso ne abbiate una, di usare anche la vostra-, incastrata dietro al display ma che allo stesso tempo non interferisce con la visuale di guida. Il sound poi, vista la mancanza di materiali fonoassorbenti, non sarà un problema!
Nonostante gli incredibili sforzi per contenere le dimensioni, altrettanti sforzi sono stati fatti per creare ampi spazi all’interno. Geniale in questo senso l’idea di sfalsare, di una decina di centimetri, la posizione dei due sedili in modo tale da aumentare l’abitabilità all’interno della Ami e architettura questa che permette di creare dietro al guidatore, uno spazio in più per i nostri bisogni, e davanti al passeggero una manopola dove agganciare uno zaino, un trolley, una busta della spesa o altro. Tema ‘spazi’ che tocca anche le portiere, dove troviamo due generosissime tasche, confinate da una rete elasticizzata.
(foto: Citroen – https://www.citroen.it/modelli/citroen/citroen-ami-100-elettrica.html )
Tommaso Gardella è nato a Milano nel 1997, studia Storia all’Università di Firenze