Simone Bezzini, assessore alla Sanità Regione Toscana

COVID TOSCANA – 2.885 infermieri e sanitari dimenticati

di ALDO BELLI – A coloro che risposero all’appello per andare negli ospedali, la Regione ha fatto pagare la penale per il mancato preavviso.

Non bastasse la pandemia.

“Abbiamo bisogno di voi!”. A sollevare l’ennesima realtà che supera ogni immaginazione, è stata il consigliere regionale della Toscana Silvia Noferi. Noi la seguiamo con attenzione essendo una Cinquestelle non annacquata alle rose, e perciò capace di conservare nel ricordo di molti l’illusione del movimento che avrebbe “aperto il Parlamento come una scatola di sardine”. Lei, per quello che può, continua a non perdere occasione per mettere a nudo i pesci dorati che nuotano come una specie protetta a Palazzo Sacrati Guadagni Strozzi.

Ricorderete l’appello accorato agli infermieri e agli operatori socio-sanitari che salì anche da Firenze durante il primo assedio del Covid. Era marzo 2020: “Abbiamo bisogno di voi!”. Furono in molti ad alzare la mano, con spirito di solidarietà e generosità professionale. Silvia Noferi ha scoperto che “per una dimenticanza”, nell’Ordinanza Regionale n.19 del 25 marzo 2020 i lavoratori che in piena emergenza Covid risposero all’appello della Regione Toscana per fronteggiare la pandemia, “oggi si trovano a pagare una penale perché in quell’ordinanza si è dimenticato di scrivere che, stante la situazione straordinaria, sarebbero stati esonerati dall’obbligo di prestare il preavviso per entrare in servizio entro 7 giorni dalla chiamata”.

“L’applicazione dell’esonero è stata fin da subito inserita nelle ordinanze di altre regioni, ad esempio il Lazio” dice la Noferi, “ragion per cui anche la Toscana, con la successiva ordinanza del 13 novembre 2020 ha puntualizzato che gli infermieri che rispondevano alla chiamata del Servizio Sanitario sarebbero stati esonerati dal termine di preavviso”.

Una dimenticanza non fa peccato. Figuriamoci in Italia! Durante la pandemia abbiamo assistito a ben più gravi dimenticanze, a partire dalla riapertura delle scuole senza avere attivato alcun rimedio concreto per consentire gli studi in sicurezza. Errare humanum est, dicevano i latini, ma aggiungevano anche: perseverare autem diabolicum. Perseverare nell’errore è diabolico, talvolta fa cadere letteralmente le braccia.

Il Consiglio Regionale della Toscana (a maggioranza renziana mascherata PD) poteva risolvere la dimenticanza, del resto l’aveva fatto la stessa Ordinanza del 13 novembre 2020 (anche se, a sua volta, dimenticando di correggere la precedente Ordinanza del 25 marzo): poteva farlo approvando semplicemente la proposta del consigliere Silvia Noferi di costituire un fondo regionale per rimborsare gli infermieri e gli operatori socio-sanitari dimenticati, quelli definiti a gran voce di politici e media I nostri eroi, per l’importo equivalente alla penale che hanno dovuto pagare ai datori di lavoro dai quali si dimisero per raccogliere l’appello ad entrare in servizio negli ospedali entro 7 giorni dalla chiamata.

Il Consiglio Regionale ha bocciato la proposta Noferi. Si è creata così un’ingiustizia tra gli infermieri e gli operatori socio-sanitari assunti nella prima e quelli della seconda ondata. La dimenticanza della Regione, dice la Noferi, riguarda 2.516 infermieri e 369 operatori socio-sanitari, che “in alcuni casi si sono visti decurtare fino a 2.800 euro” per il mancato preavviso. All’ingiustizia, aggiungerei anche qualcosa di più: il senso di considerazione che lo Stato non perde occasione di dimostrare (in questo caso rappresentato dalla Regione Toscana, ma è solo uno dei mille casi) verso gli italiani per bene che fanno onestamente il proprio lavoro.

Il Partito Democratico ha giustificato il proprio voto contrario al fondo di risarcimento, ritenendo di limitarsi ad impegnare la Giunta Regionale a verificare e poi eventualmente…

Non mi pare che ai nostri Eroi, umiliati e offesi, sia giunta una parola da chi dovrebbe essere il loro più alto rappresentante in Toscana: d’altronde, per un verso è forse comprensibile. Il non-assessore alla Sanità Simone Bezzini probabilmente ignora il significato di “mancato preavviso” e di “busta-paga”.

Poiché a noi di Toscana Today non piace offendere nessuno e piace dare conto di ciò che scriviamo dando sempre la voce ai fatti documentati, questo che segue è il curriculum dell’assessore alla Sanità della Regione Toscana del Partito Democratico.


Simone Bezzini – Curriculum depositato alla Regione Toscana

Nato nel 1969

Dal giugno 2015 al settembre 2020 Consigliere Regionale.
Dal giugno 2015 al settembre 2020 tesoriere del Gruppo Consiliare Partito Democratico.
Nel 2014 componente dell’Assemblea Consortile dei seguenti Consorzi di Bonifica: Consorzio 2 Alto Valdarno, Consorzio 3 Medio Valdarno, Consorzio 6 Toscana Sud.
Nel 2010 componente del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Autonoma per la gestione dell’Albo dei Segretari Comunali e Provinciali della Toscana.
Dal 2009 al 2014 componente del Consiglio di indirizzo della Fondazione Musei Senesi.
Dal 2009 al 2014 componente del Consiglio di indirizzo della Fondazione FORTES (Scuola di alta formazione per il Terzo Settore).
Dal 2009 al 2014 componente del Consiglio di indirizzo della Fondazione Toscana Ufe Sciences.
Dal 2009 al 2014 componente del Comitato Direttivo nazionale Unione Provincie d’Italia.
Dal 2009 al 2014 componente dell’Ufficio di Presidenza Consiglio delle Autonomie Locali della Toscana.
Dal 2004 al 2009 Consigliere provinciale Alla Provincia di Siena.
Dal 1991 al 1996 Componente Assemblea dell’Azienda Consorziale Trasporti di Siena (TRA-IN).
Dal 1990 al 1999 Consigliere comunale a Colle di Val d’Elsa