Giovanna al Principino di Viareggio

Gli ottant’anni di Giovanna al Principino

Giovanna Nocetti ospite a Viareggio con la sua biografia scritta da Alessandro Paola Schiavi “Io volevo diventare… Giovanna”.

Il Principino ha festeggiato gli ottant’anni di Giovanna Nocetti. Lo storico stabilimento balneare di Viareggio tornato a splendere con la sua spiaggia, il ristorante, il Beach Bar & Bistrò, e le sale multifunzionali.

Sulla terrazza, Giovanna si sente a casa. La sua vita ormai da anni si è stabilita a Milano, dove ha fondato una casa discografica, ma non ha mai dimenticato Viareggio dov’è nata il 10 marzo 1945. Indossa una morbida giacca rosa, pantaloni bianchi e scarpe sportive, è stata invitata per presentare la sua biografia scritta da Alessandro Paola Schiavi, “Io volevo diventare… Giovanna” (Calibano editore).

Il tempo non ha scalfito quella sua particolare disposizione al sorriso, è identica al giorno in cui dalla periferia di Viareggio salì su un auto diretta a Milano. Io ero un bambino, i miei zii abitavano vicino alle case popolari dove Giovanna viveva con la famiglia, si era sparsa la voce della partenza, chi in strada chi affacciato alla finestra per salutarla, all’epoca ogni quartiere era un piccolo mondo dove si condivideva tutto. Figuriamoci la ragazza che avevano visto crescere, o con la quale i coetanei avevano condiviso i giochi e poi una volta ragazzi sbavano dietro i capelli biondi alla ricerca di una conquista impossibile.

“In casa l’hanno presa proprio male” dice la zia Lida, mentre dalla baracca del Poli arriva il profumo dei bomboloni fritti pronti per finire nelle ceste. Siamo negli anni Sessanta, Viareggio in fondo è un paesone al di là della copertina spumeggante balneare, e il Varignano un quartiere popolare, cantante o attrice sono parole che suonano un po’ male, e poi una ragazza di quell’età che esce di casa per andare a Milano. La pecora nera della famiglia fa la cameriera per mantenersi gli studi privati di musica, canto e chitarra. Intanto si esibisce anche in qualche locale. Testarda. Spirito indipendente. Qualità del carattere che si terrà stretti tutta la vita.

Giovanna firma il suo primo contratto discografico con Meazzi, ha ventidue anni, poi arriverà presto il successo. Un lungo viaggio nella musica leggera italiana, senza santi in paradiso. Spesso con i meriti riconosciuti più all’estero che in Italia. Non è stato il caso, però, di Paolo Limiti, straordinario protagonista poliedrico della musica leggera italiana e della televisione, un’amicizia ed una relazione professionale durata quasi mezzo secolo. Giovanna proviene da una famiglia del popolo, il padre è marinaio e la madre casalinga, anche questo non lo dimenticherà, diventando un’icona della sobrietà del successo, aliena dai gossip, non ha e non si è mai parlato della sua vita privata. Una vera signora.

A ottant’anni – e dopo essersi cimentata con la lirica e il teatro – eccola lì, con il solito sorriso che attenua lo sguardo un po’ discolo, dietro al quale Giovanna ancora parla candidamente dei progetti per il futuro sui quali sta lavorando.

Alessandro Paola Schiavi, nato a Voghera nel 1993, autore del libro “Io volevo diventare… Giovanna”, nel 2023 ha ricevuto a Spoleto il premio Thomas Schippers per meriti giornalistici.